Nel segno della continuità. Dopo la lunga presidenza Veneziano, l’XI Congresso Nazionale dell’Arcicaccia porta al vertice Sergio Sorrentino. Ma l’ex numero uno rimane nei quadri: per lui è stata ritagliata la figura di direttore generale dell’associazione, una delle quattro novità previste dalle modifiche allo statuto assieme gestione del patrimonio, rendicontazione finanziaria e regime di volontariato.
L’esito del Congresso di Fiuggi, aperto il 9 settembre, appariva scontato già alla vigilia, dopo la lunga battaglia a livello locale che ha di fatto sancito la sconfitta della minoranza interna, guidata dalla nutrita pattuglia toscana legata alla Confederazione con Federcaccia e Anuu.
La mozione di maggioranza va in una direzione diversa, per non dire opposta: l’unità del mondo venatorio non si ottiene con una Confederazione di organizzazioni esistenti, ma con una vera e propria federazione di associazioni venatorie riconosciute a livello nazionale in tutte le regioni. Quanto poi l’ordine del giorno sia stato strumentale, per stanare i colleghi-avversari proprio dove si sentono più sensibili, o invece davvero orientato a prendere in mano la situazione esistente e provare a modificarla, solo il tempo saprà dirlo.
In ogni caso, Arcicaccia conferma la tessera quale strumento fondamentale per aderire all’associazione e un modello associativo radicato sul territorio.
Sorrentino: ripartire da cacciatore-ecologo e cultura rurale
Cinquantaduenne napoletano, dirigente medico e veterinario già vicepresidente nazionale e presidente della Campania, il nuovo presidente dell’Arcicaccia Sergio Sorrentino evidenzia come “il futuro di Arcicaccia sia legato alla costruzione della figura del cacciatore-ecologo, strettamente legato alla difesa dell’ambiente e allo stop al consumo di suolo. La tutela della biodiversità è vitale e si concretizza attraverso una gestione della fauna selvatica attenta e condivisa con la società, in particolare con il mondo agricolo”. Sorrentino promette che una delle chiavi per comprendere la sua presidenza sarà la promozione della cultura rurale, retaggio fondamentale delle radici del Paese “che va rilanciato in chiave moderna tenendo conto della promozione di tutte le attività connesse alla stessa cultura rurale come l’enogastronomia, il turismo rurale, e la tutela dei sentieri della montagna”.
Ad affiancare Sorrentino saranno i tre vicepresidenti Christian Maffei, Giuseppe De Bartolomeo e Giuliano Ezzelini Storti; il veneto, che ha assunto anche la carica di vicario, punta esplicitamente a ricomporre le fratture emerse in fase congressuale e a ricucire le ferite, anche personali, tra alcuni dirigenti di spicco dell’associazione.