Il gallo forcello: la sua biologia e le sue cacce

Il fagiano di monte o gallo forcello (Tetrao tetrix, Linnaeus 1758) appartiene alla famiglia dei tetraonidi, diffuso in maniera non omogenea dalle Alpi fino alla Siberia orientale e caratterizzato da un notevole dimorfismo sessuale. 

Il maschio adulto ha una colorazione nera con riflessi tendenti al blu metallizzato, timoniere lunghe fortemente forcute e un peso che oscilla dai 1200 ai 1350 grammi. 

La femmina, al contrario, è circa un terzo più piccola e presenta una generica tinta bruna. I giovani sono simili alla femmina adulta fino ai 2-3 mesi di vita. L'inizio del loro ciclo annuale lo si colloca tra la fine di aprile e primi di maggio. 

L'allungamento del fotoperiodo primaverile genera una risposta del sistema ormonale, così i maschi si riuniscono in arene di canto che si trovano quasi sempre su larghe creste in corrispondenza di aperture estese nella copertura arbustiva. 

Qui, l'effetto dei segnali acustici e ottici viene valorizzato e il caratteristico “rugolio” alternato da soffi è udibile a lunga distanza. Le femmine, invece, perlopiù mute e poco appariscenti, talvolta emettono un ripetuto “cok cok”.

Riproduzione del gallo forcello

Femmina di gallo forcello mimetizzata
Il dimorfismo sessuale nei galli forcelli è accentuato, le femmine sfruttano il loro mimetismo per nascondersi e proteggere le nidiate di cui si occupano in modo esclusivo

Subito dopo la fecondazione vengono deposte in un improvvisato nido ricavato da una depressione del suolo in media 6-10 uova. 

La specie è poligama e il maschio non partecipa alle cure parentali

La schiusa avviene di solito tra l'ultima settimana di giugno e la prima di luglio, quando i pulli, nidifughi, riescono immediatamente ad alimentarsi in maniera del tutto autonoma guidati dalla femmina in pastura. 

I siti riproduttivi sono costituiti da un 40-60% di prato o pascolo, 20-30% di arbusti bassi e 20-30% di bosco di conifere o latifoglie in maniera tale da garantire la mobilità dei piccoli, la presenza di zone di rifugio e un ampio spettro di risorse alimentari ricche nutrienti quali, ad esempio, germogli di graminacee e latifoglie, ma, soprattutto, insetti, bacche e frutti.

L'aggregazione, poi, prosegue fino all'autunno inoltrato. 

In questa stagione le risorse alimentari diventano sempre meno ricche di nutrienti essenziali e i galli si radunano nei cosiddetti quartieri invernali, siti tranquilli con neve polverosa e facile da scavare, dove si uniscono in gruppi il più delle volte unisessuali. 

Gallo forcello durante il censimento
I censimenti svolti con l'ausilio dei cani da ferma sono necessari a stimare la presenza dei forcelli e forniscono i numeri indispensabili per la corretta gestione della specie

Qui si accontentano di una dieta povera basata sulle parti vegetative meno legnose di alcune specie di arbusti e, nel caso in cui la neve vada a formare uno strato di ghiaccio, gli animali, non potendo scavare, si dedicano agli alberi più grandi. 

Essendo dunque un selvatico molto esigente nei confronti dell'habitat in cui vive è ritenuto un importante indicatore biologico oggetto di tutela, studio e monitoraggio. 

Viene infatti annualmente censito – in primavera sulle arene di canto e in tarda estate con i cani da ferma – per avere una stima aggiornata sul numero che ne compone le popolazioni locali. 

Purtroppo le alterazioni ambientali legate all'abbandono delle attività agro-silvo-pastoriali tradizionali, al disturbo antropico sempre più diffuso nelle varie stagioni e ad un prelievo venatorio non sempre regolamentato a sufficienza hanno portato ad una diminuzione più o meno marcata di questa meravigliosa specie sull'intero arco Alpino con fluttuazioni sul medio periodo.

Il prelievo del gallo forcello

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Il borraggio in feltro ed il piombo numero 7 rendono la cartuccia MG2 Mythos Fiber una perfetta prima canna nella caccia con il cane da ferma per tiri dai 15 ai 25 metri
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La cartuccia MG2 Mythos 38 HV con polvere veloce e borraggio in plastica ad alto contenimento garantisce rosate compatte per tiri importanti anche oltre i 40 metri

Per quanto riguarda il prelievo, senza prendere in considerazione una casistica troppo vasta legata a ristrette tradizioni locali, possiamo dire che in Italia è possibile cacciare il maschio di gallo forcello dal 1 ottobre al 30 novembre con il fucile ad anima liscia e l'ausilio del cane da ferma, anche con terreno coperto da neve.

La caccia sulle Alpi si svolge in forma vagante ed è riservata ad un'élite di cacciatori. 

Innanzitutto molto spesso è necessario essere residenti presso una riserva alpina, dopodiché, avere un allenamento ferreo e un cane collegato sono i requisiti indispensabili. 

Il resto, di solito, vien da sé. 

Il calibro 12 risulta essere la scelta migliore, preferibilmente bigrillo con canne di 67/65 cm a diversa strozzatura (****/** o CL/***). 

La predilezione per il piombo e le cartucce invece ricade quasi sempre su borra feltro n°7 in prima canna, n°5 con contenitore in seconda

La fucilata sotto ferma, se non fosse per l'emozione, non si presenta particolarmente difficile; tutt'altro discorso, invece, se si tratta di fermare un gallo che si è involato lontano, a monte del cacciatore, e che si lancia in picchiata ad ali semi-chiuse. 

Cacciatore con cane e gallo forcello
L'ambiente difficile e suggestivo insieme, la fatica di un selvatico conquistato dopo la corretta azione del proprio cane, sono fra i doni più belli ed esclusivi che la montagna possa concedere ad un cacciatore

Va fatto presente che l'azione legata alla ferma del cane è prevalente all'inizio della stagione quando solitamente si vanno ad insidiare i pulli dell'anno; mentre molto spesso accade che il maschio adulto in autunno inoltrato si alzi in volo a distanze ragguardevoli dopo aver pedinato a lungo.

L'ambiente è frequentemente ostile, i dislivelli impegnativi e le camminate, tra rododendri e pini mughi che rendono difficile il passaggio, si protraggono il più delle volte per un'intera giornata. 

Oggi, nonostante l'equipaggiamento tecnico che agevola la permanenza e l'esplorazione di questi luoghi, rimane comunque una tra le cacce più impegnative e affascinanti, appagata da uno dei migliori trofei che la Natura abbia saputo regalarci e in un contesto ambientale difficilmente reperibile altrove. 

Gallo forcello in volo
Il periodo del canto e dei corteggiamenti dà vita a dei veri e propri combattimenti spettacolari fra i maschi di forcello che si contendono le femmine

La caccia rigata


Ora, dimenticate tutto quanto vi è stato detto fin qui e immaginate di aver lasciato da poco una confortevole casa di caccia austriaca. 

È maggio e fuori è ancora buio. 

La sveglia avrebbe potuto fare a meno di essere stata impostata perché quando si caccia il forcello al canto è uno strumento del tutto inutile: non ho mai visto Cacciatore che si rispetti chiudere occhio. 

Dopo una breve, ma ripidissima salita, vi siete accomodati in un capanno essenziale. La temperatura esterna è rigida, ma dentro non si sta male perché le fronde che ricoprono la struttura proteggono dal vento ed è sufficiente questo. 

L'attesa è estremamente eccitante e dura all'incirca un'ora. Prima ancora che si riesca a vedere da delineare una figura che abbia logica i galli iniziano a soffiare vicinissimo al capanno. Se siete fortunati tutt'attorno. Alcuni soffi distanziati nel tempo, poi sempre più compatti; quindi, il rugolio, i salti e le corse sulla neve, i colpi d'ala e le beccate per contendersi il partner. A quel punto l'immagine nell'ottica è nitida quanto basta e in questo momento ci vuole davvero sangue freddo. 

Carabina con gallo forcello
In molti paesi europei la caccia al gallo forcello si concentra nel periodo del canto in cui le emozionanti attese negli appostamenti concedono al cacciatore di osservare i selvatici fino al momento del tiro effettuato con carabine di piccolo calibro dotate di ottime ottiche

L'accompagnatore binocola e ve ne indica uno, ma il gallo non sta mai fermo un attimo e voi cercate di accompagnare i suoi movimenti sovrapponendogli il reticolo german 1 o 4 di un'ottica a basso ingrandimento, dipende da quale arma state imbracciando. 

Di solito si tratta di un maneggevole kipplauf in .222 Rem o un vecchio combinato in .22 Hornet, meglio se con palla interamente camiciata. 

Se l'arma è vostra, e come spesso accade è stata tarata in Italia, magari a livello del mare, è d'obbligo una verifica in suolo tirolese. 

Vedrete che sarà necessario dare qualche click all'ottica per compensare la variazione di pressione data dalla rarefazione dell'aria!

Prima di un balzo il gallo si china su se stesso gonfiando per l'ultima volta il sottogola. A quel punto è immobile e basta che sfioriate il grilletto. La fucilata sovrasta qualsiasi altro suono di quest'alba di primavera. 

Primavera che è stagione degli amori e non di mancanze. Sì, perché il rumore assordante ha interrotto l'attività degli altri galli solo per qualche ora. Voi ne raccoglierete uno, ma l'indomani mattina gli altri saranno lì, di nuovo, a trasmettere i loro geni selezionati nel corso dell'evoluzione.