Fiere di settore: quale futuro?

Quella del cacciatore quale solitario fruitore della natura ai limiti della sociopatia, è un’immagine vecchia e diciamocelo, per nulla rispondente alla realtà. 

Certo, una dimensione romantica e solipsistica esiste di sicuro, e parecchie forme di caccia si praticano infatti proprio in solitaria per vocazione e scelta tecnica. Pur tuttavia, ci sono un sacco di caccie per loro natura corali: da quelle coi segugi a lepri e cinghiali (per non dire di altre forme di battuta, si pensi alla volpe di qua come di là della Manica) a quelle che in ogni caso richiedono un’organizzazione, come quelle a colombacci dai palchi sino ad arrivare a quelle “di valle” ad anatidi e limicoli. 

Gli è poi che ai cacciatori in ogni caso –da sempre- piace e neppure poco incontrarsi in momenti di vera e propria condivisione partecipativa. Per scambiare sogni ed emozioni, per condividere segreti e storie, per sentirsi sempre più affratellati nella comune passione: magari davanti a un bel piatto di selvaggia preparata a modo e innaffiata da un bicchiere di quelli buoni mentre volano i racconti! 

Le Fiere, spazi aggregativi e di business 

Gli show e la parte "esperienziale", elementi che assieme alla formazione e alla cultura caratterizzeranno sempre più le fiere del futuro.

In questa dinamica, le fiere di settore erano diventate nel corso degli anni occasioni irrinunciabili. Vero e proprio fenomeno che -dove fatte bene con momenti importanti anche di crescita tecnica e culturale- avevano visto aumentare in maniera esponenziale il numero di partecipanti entusiasti. Con piena soddisfazione anche da parte delle aziende di settore che proprio in quegli eventi avevano occasione di incontrare il loro pubblico, mostrare e far toccare con mano i propri prodotti, stringere collaborazioni strategiche con altri player: per non parlare di chi del “mestiere delle fiere” aveva fatto professione in termini di organizzazione e pianificazione. 

Quel che ha portato il 2020 è noto. 

Di colpo, tutto è stato come cancellato. Spazzato via. Azzerato. E solo ora s’inizia a vedere una luce in fondo al tunnel. 

Perché diciamocelo chiaramente: si è in ogni caso riusciti a trovare sistemi per non “perderci di vista”, la tecnologia ci ha aiutati non poco (e pure noi di A4S abbiamo cercato di fare la nostra parte): ma l’uomo era e resta “animale politico e sociale”, e più prima che poi dovremmo tornare a incontrarci tutti: per il bene stesso delle nostre passioni! 

Quando e come?

Il tema sul tavolo, è quindi oggi più che mai diviso in due punti chiave, tutti legati alle parole QUANDO e COME. 

Perché il SE, non è un’opzione…

La cinofilia: punto d'incontro di praticamente tutto ciò che gira attorno alla caccia! Fiere incluse...

Ora, se sul piano delle tempistiche si iniziano a fare previsioni più o meno fondate che ci consentono di parlare del 2022 come anno del più che possibile ritorno alla normalità, e quindi anche alle fiere, sul versante del come –cioè delle modalità, o più correttamente dei FORMAT- qualche domanda è il caso di farsela. Perché con tutto il male che ha portato questo tempo, in ogni caso nell’attesa si ha avuto modo di pensare e progettare, ideare e cercare di capire –magari- quello che poteva essere migliorato. 

E le idee sul campo sono tantissime…

…Quali? 

Ne abbiamo parlato col dott. Andrea Castellani –ideatore ed organizzatore di Caccia Viallage- che nella video intervista che alleghiamo, ci ha aperto spazi interessantissimi e prospettive. 

Volete sapere quali? Non vi resta che guardare ed ascoltare.

Buona Visione!!! 

Video: Caccia Village, intervista ad Andrea Castellani