Monitoraggio della fauna selvatica: il capriolo

In ambito venatorio, lo scopo di tali rilevamenti è quantificare la popolazione minima di una determinata specie, dato che censirla totalmente è impresa praticamente impossibile in condizioni naturali, nel contesto ambientale in cui ci ritroviamo, monitorandone al contempo lo stato di salute, al fine di valutare la sua tendenza demografica nel tempo.

Esistono varie tecniche di rilevamento per cervidi e bovidi, in questo video vi mostriamo come si procede nel territorio della Provincia di Vicenza, con la conta diretta da punti di vantaggio e l’impiego dei transetti lineari. Dei settori di conta caratterizzati da terreno idoneo all’osservazione, variabili per dimensione a seconda della specie rilevata, sono selezionati ed identificati su carta topografica e, negli stessi, si stabiliscono dei punti d’osservazione mantenuti costanti nel tempo, distribuendoli in maniera da garantire la miglior copertura possibile e collegandoli, ove serve, con dei percorsi che incrementino le possibilità d’osservazione, evitando tuttavia possibili doppi conteggi d’animali già individuati altrove. 

Personale addetto per il censimento caprioli
Il personale addetto, munito di adeguati strumenti ottici, è collocato sul territorio in base a quando sopra indicato e le sessioni d’osservazione avvengono contemporaneamente su tutto l’areale selezionato.

Il personale addetto, munito di adeguati strumenti ottici, è collocato sul territorio in base a quando sopra indicato e le sessioni d’osservazione avvengono contemporaneamente su tutto l’areale selezionato. La scelta dei periodi deve tener conto dei cicli biologici degli animali oggetto di rilevamento ed essere effettuata nelle ore più vocate all’avvistamento degli stessi; per il capriolo quindi alla fine dell’inverno, al momento della ripresa vegetativa e prima della fase territoriale dei maschi, sfruttando le ore crepuscolari, in particolare quelle dell’alba. Le sessioni di conta durano due ore e gli avvistamenti vanno riportati su delle apposite schede che prevedono l’indicazione di sesso e classe d’età. Vanno annotati anche il punto di contatto visivo, l’ora d’avvistamento, l’ora in cui gli animali s’allontanano e la direzione presa.

La valutazione complessiva dei dati relativi alla popolazione minima vitale risulta fondamentale per la programmazione dei piani di prelievo, per cui è importante tenere in considerazione i molti  fattori che possono influire negativamente su una sessione di conta, in primis le condizioni meteorologiche, senza dimenticare il disturbo antropico. Nel mese di marzo, un territorio complesso come quello delle Prealpi Vicentine può essere caratterizzato da zone ancora coperte da un notevole manto nevoso oppure, in caso di maltempo, da estese formazioni di nuvole basse che ostacolano la visibilità alle quote più elevate. Qualora le sessioni non potessero aver luogo in condizioni ottimali, anche su una porzione soltanto del territorio previsto, è necessario ripeterle.

Nei due ATC vicentini si procede di prassi a due rilevamenti annuali sul capriolo, ciascuno di una sessione di conta di due ore, all’alba. A nostro avviso andrebbe aggiunta qualche sessione ulteriore (almeno due) a tarda estate, dopo l’epoca degli amori, al fine di verificare lo stato della natalità ed il numero di piccoli per femmina. È tuttavia necessario fare i conti con la realtà in cui si trovano ad operare le Provincie oggi e con i fondi ed il personale disponibile. La costante presenza sul territorio dei cacciatori di selezione e di alcuni volontari naturalisti con i quali collaboriamo, liberi da ideologie e pregiudizi, garantisce tuttavia di colmare parzialmente certi vuoti e contribuisce senza dubbio a stabilire che la nostra popolazione del piccolo cervide è sana e stabile.