Caccia e cacciatori sotto attacco anche in Polonia e Norvegia: è tempo di agire

I fatti: ci sono due disegni di legge decisamente “pericolosi” per l’universo culturale legato al nostro mondo. Uno, in Polonia, prevede il divieto per under 18 di partecipare in alcun modo ad ogni attività di tipo venatorio; l’altro, in Norvegia, prevederebbe invece Il divieto assoluto di armi semiautomatiche di qualsiasi tipo per la caccia, con un tempo di 3 anni, quale tempo Massimo per i cacciatori per potersi sbarazzare di ogni arma di tal tipo. 

Entriamo nei dettagli e partiamo dalla Polonia

Come spiegato nel suo profilo Facebook da Jens Ulrik Høgh, pubblicista professionista del settore caccia, il nuovo disegno di legge che vorrebbe proibire a bambini e adolescenti ogni coinvolgimento in qual si voglia tipo di attiività venatoria) e in qualsiasi modo, compreso accompagnare il padre), configura immediatamente “una violazione dei più basilari diritti umani”. 

Cacciatore con fucile
La caccia è portatrice di numerosi valori e conoscenze riguardo alla natura.

Facendo riferimento infatti alla Convenzione Europea dei Diritti Umani (lo Stato è tenuto a rispettare il diritto dei genitori di educare i figli secondo le proprie convinzioni religiose e filosofiche), Høgh ricorda e sottolinea che la caccia in quanto tale è da sempre per i ragazzi fonte di “una serie infinita di conoscenze riguardo alla natura, e un profondo mezzo per iniziare a capire le dinamiche della vita e della morte”.  

È un’ottima palestra per il loro sviluppo fisico e mentale. 

Guida naturalmente alla responsabilizzazione individuale. 

Considero – aggiunge – questa potenziale situazione molto pericolosa, e nel senso deteriore del termine. Sono infatti convinto che sia un mio fondamentale ed inalienabile diritto di genitore il poter educare mio figlio secondo le mie convinzioni ed esperienze, i miei valori.”

Per questo assieme a tanti altri cacciatori polacchi ha scritto personalmente al presidente Andrzej Duda, di rigettare in toto la proposta di legge. Il tempo corre, è in un caso come nell’altro la legge arriverà sul tavolo del presidente per la firma giovedì 23 marzo. Speriamo bene…

E ora, ecco la Norvegia

Ora come ora, solo un numero limitato di fucili semiautomatici è detenuto per uso venatorio. Non è ancora chiaro quali di questi saranno proibiti, e in base a quale criterio: la cosa certa è che i Ruger Mini saranno quasi certamente vietati. Trattasi quindi di un chiaro divieto con effetto retroattivo riguardo alle armi da caccia, del quale è invisibile un qual si voglia beneficio, e neppure nessuna via di compensazione. Dato che è impossibile vendere da ora in poi i neo-proibiti fucili all’estero, non resta che la sola via della rottamazione, subendo un considerevole danno economico, pena andare contro la legge.

È davvero difficilissimo comprendere le ragioni di questa folle ventata anti caccia e più in generale oplofoba!

Soprattutto se consideriamo che la Norvegia non è un Paese UE, e la Polonia ha di recente stipulato un accordo con la Repubblica Ceca contro il famoso “Gun Ban” di matrice UE. 

cacciatore in Lapponia
Ogni singolo gruppo di cacciatori e detentori legali di armi di ogni singola nazione, è un attacco a tutta la comunità dei cacciatori e possessori di armi europei.

Di certo, questi disegni di legge portano a constatare una brusca virata verso i deliri della “political correctness”.

In ogni caso, vorremmo che sia chiaro per tutti che ogni attacco ai diritti minimali di ogni singolo gruppo di cacciatori e detentori legali di armi di ogni singola nazione, è un attacco a tutta la comunità dei cacciatori e possessori di armi europei.

Il tutto, a creare una sorta di ideologia anti armi e anti caccia, volta ad erodere giorno dopo giorno la libertà di ciascuno, in un quadro sempre più mirato a ridurre i liberi cittadini a meri soggetti supini da governare. 


21.03.18

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