Luca Soddu: campioni si nasce, ma i risultati ottenuti sono sempre frutto di una grande passione

Non stiamo qui a commentare i tanti risultati ottenuti da Luca Soddu e dal suo inseparabile Flobert, un soggetto di razza Kurzhaar con il quale praticamente ha vinto tutto quello che si può vincere, scalando inesorabilmente i vertici della cinofilia nazionale e internazionale fino ai massimi livelli.

Ciò che mi preme evidenziare ma che al meglio si può cogliere vendendo l’intervista che trovate sul canale, è semmai la caparbietà di un uomo e del suo cane, di impegnarsi sempre al massimo, per migliorarsi costantemente fino a raggiungere prestigiosi obiettivi ma soprattutto, per dare a tutta la cinofilia italiana, un lustro e un prestigio del quale andare fieri.

Un po’ di sano campanilismo non guasta mai e io, da sardo verace, mi sento orgoglioso di aver conosciuto prima ancora del campione, un cacciatore e un uomo di sani principi forte di una passione che non tutti sono capaci di esprimere alla massima potenza.

Non dimentichiamo mai che per un atleta sardo, il mare così bello e cristallino dal quale poter ammirare tramonti unici e indimenticabili, rappresenta di fatto un handicap negli spostamenti. Se per tanti, raggiungere le zone di gara, può essere poco più che una passeggiata, a tutto vantaggio di uomo e cane, per Luca, rappresentano sforzi aggiuntivi e giornate in più, sottratte a lavoro e famiglia con un surplus di costi anche rilevanti per i trasferimenti in nave ecc. ma soprattutto uno stress anche fisico.

Ma per Luca, questo è stato addirittura uno stimolo in più per impegnarsi al massimo a non vanificare il sacrificio di una trasferta non sempre rilassante.

Chi come me conosce bene Luca, sa che la sua presenza nei campi di gara in particolare di quelli per le prove Federcaccia Sant’Uberto, rappresenta quasi una festa per gran parte dei concorrenti, nella quale non dico sempre ma spesso, la convivialità dell’occasione a prescindere dal risultato ottenuto, culmina sempre con un brindisi a base di ottimo Cannonau, pecorino DOC e salsiccia con il classico pane carasau, offerti con sincera amicizia in forza di quel profondo legame che si chiama passione caccia.

Luca Soddu nel corso della premiazione per la Coppa del Mondo specialità Sant’Uberto, svoltasi in Serbia nel 2019. Presenti per l’occasione, le massime cariche FDC, il Presidente Nazionale Massimo Buconi, i responsabili organizzativi per la cinofilia Luigi Chiappetta e Alberto Dandolo (Direttore tecnico), il Presidente Regionale della Sardegna Massimo Bacciu.

I trascorsi venatori di Luca Soddu sono quelli di tanti conterranei anche se fino ai primi anni 2000, si cimentava nelle gare rally e questo la dice lunga sulla preparazione quasi maniacale di uomo e cane. Tutto deve girare al meglio e alla massima potenza. Chiaro è che l’imprevedibile è sempre dietro la porta. Molto dipende dal campo di gara, dalla qualità del selvatico immesso, dall’umore del cane in quel giorno, dalle vedute del giudice di gara, ecc. Mi sembra di vederlo in attesa del suo turno di gara, chinarsi a parlare con Flobert e sussurrare al suo orecchio: “Dai Flobert, di fareusu biri chi seusu!” (facciamogli vedere chi siamo).

Quando si raggiungono le vette agonistiche di questo meraviglioso sport, le componenti che debbono collimare quasi in congiunzione astrale sono diverse, in un mix che non sempre rispetta le consuete proporzioni o alternanze. Ci sta che una volta è il cane a esprimersi al massimo come può essere che sia la bravura del conduttore a prevalere nel punteggio e quando la Dea Diana decide di calare la sua mano fatata su entrambi, allora l’alchimia conduce al podio facendo dimenticare in un baleno, le notti insonni ed il lungo viaggio di traversata magari con mare forza cinque.

La famiglia Soddu, di comune accordo, ha deciso di mandare in pensione il loro Flobert, e giustamente lo fanno nel momento in cui il loro amico a quattro zampe è al culmine della sua gloriosa carriera.

Come tutti quelli che praticano agonismo venatorio, anche Luca ha ben pensato di affiancare a Flobert un giovane Kurzhaar che promette molto bene e che a breve, verrà inserito stabilmente nel circuito delle gare ed in particolare di quelle Sant’Uberto.

Conoscendo bene Luca, sono certo che la voglia di migliorarsi e di stupire, sarà uno sprone non indifferente per essere ancora protagonista negli anni a venire. Non da meno sarà il suo giovane ausiliario del quale non tarderemo a sentirne parlare e ovviamente bene anche perché il suo nome è già di per se un programma: Conte Vetar del Melo, chiamato amorevolmente solo Conte.

Come sardo, vado fiero di avere un conterraneo capace e determinato come Luca. Non resta che aspettare di assistere alle prossime gare, con l’auspicio di vederlo sempre arrivare sorridente e con la consueta borsa frigo, scrigno di prelibatezze regionali. Grazie Luca per aver portato l’Italia e la nostra Sardegna ai massimi livelli della cinofilia!

“Pazienza, determinazione e voglia di fare sacrifici: solo così si può arrivare in alto”. (Anonimo).

Viva la caccia e viva i cacciatori!

Luca Soddu: campioni si nasce