Tra i tanti argomenti su cui si dibatte negli ambienti che, soprattutto online, fungono da punto di ritrovo e discussione tra gli appassionati di armi, caccia e tiro, uno dei più “caldi” verte sicuramente su quale carabina tra quelle sul mercato sia la più adatta a un impiego tanto nella caccia quanto nelle discipline di tiro agonistico. E poiché gli aspetti di tale questione sono molti e complicati, gli esaminatori di All4shooters.com hanno voluto dare uno sguardo al mercato, fino a selezionare tra le tante offerte quella che più pare accostarsi al concetto di Bolt-Action Multipurpose: il nuovo fucile 10-PC (Precision Carbine) dell’americana Savage Arms. Distribuito in Italia dalla Prima Armi di Pinerolo, uno dei più tradizionali e importanti brand statunitensi ha intrapreso nel corso degli ultimi anni una strada di modernizzazione che l’ha portato a divenire sinonimo di innovazione tecnica e ottima qualità a prezzi contenuti. Quindi il team di All4shooters.com ha sottoposto la carabina Savage 10-PC a un esaustivo test per capire se soddisfi effettivamente sia i requisiti venatori che quelli agonistici.
Il modello per i test: la Savage 10-PC è lunga in totale circa un metro e tre centimetri, con una canna da venti pollici (508 cm circa). Ciò consente un cameramento del colpo sufficientemente agevole, anche quando si è costretti in posta su un palchetto stretto. Inoltre, la lunghezza della canna è assolutamente sufficiente per garantire velocità iniziali adeguate allo scopo e la migliore precisione. Nonostante la canna corta, ma ancora piuttosto spessa visto il diametro volata di 18 cm, questa docile arma si lascia ben brandeggiare. Anche per l’impiego nella “Driven Hunt” o al poligono si è rivelata promettente.
Il fucile è disponibile nelle versioni .223-Remington e .308-Winchester e a un prezzo che si aggira attorno ai 1000 euro. Per la prova a fuoco è stato scelto il calibro .308, il più diffuso tra i cacciatori e, secondo la casa produttrice, anche quello in cui l’arma in questione è più performante. Ampiamente utilizzato in tutte le discipline di tiro al bersaglio con arma lunga, il “Tre-zero-otto” nel corso degli anni si è inoltre rivelato uno dei calibri più efficaci su tutti i tipi di selvaggina di grossa taglia presenti in Europa. Il Savage 10-PC presenta una rigatura con passo di 1:10, cosa molto utile ai fini venatori, poiché consente di stabilizzare in maniera sicura anche caricamenti molto potenti, per i quali la rigatura standard da 1:12 risulterebbe troppo lunga.
L’arma provata a fuoco è stata munita di una scina monolitica di tipo MIL-STD-1913 Picatinny con inclinazione di 20 MOA (minuti d’arco) prodotta dall’azienda statunitense Benchsource, e di un puntatore Nachtfalke 5-20x40 Mil-Dot proposto dall’azienda DD-Optics di Dresda (Germania), montato su anelli Leupold QRW.
La Precision Carbine 10-PC si basa sulla peculiare azione corta (Short Action) ideata dalla Savage per munizioni di scarsa lunghezza (.223-Remington e .308-Winchester), ed è munita di tutti gli ultimi ritrovati dell’azienda americana in fatto di comfort d’impiego e ottimizzazione delle prestazioni, tra cui lo scatto regolabile AccuTrigger e il calciolo ottimizzato AccuStock, oltre a un nuovo tipo di blocco della canna che prevede una boccola di arresto in sostituzione del dado dentellato. La boccola può essere serrata in una morsa di bloccaggio. Il nuovo calciolo, molto più flessibile dei prodotti direttamente concorrenti sul mercato, si guadagna certamente un voto “più”: grazie alla “roba tremolante tipo gel” alla sua estremità il tiratore percepirà un rinculo nettamente ridotto a confronto con quello di altri fucili a ripetizione moderni nello stesso calibro. Quella della munizione .308-Winchester è una bella “botta” ma non certo una “martellata” insopportabile, tuttavia anch’essa può risultare stancante, specialmente nelle sequenze di tiro prolungate; il calciolo in gel la riduce dunque al minimo in maniera estremamente efficiente.
Lo scatto AccuTrigger (dove “Accu” sta per “Accuracy”, ovvero “precisione” in inglese), non è più una grande novità, essendo presente su tutti i modelli Savage da un certo numero di anni, lasso di tempo nel quale tuttavia si è conquistato un considerevole numero di fan. Nello scatto AccuTrigger si osserva un grilletto diviso a metà nel senso della lunghezza, con un controgrilletto di sicurezza in stile Glock, denominato AccuRelease, che aggiunge peso supplementare allo scatto. Il totale è regolato di fabbrica sui 1740 g, che scattano netti e senza strappi. Come nelle pistole Glock, se si preme il grilletto solo lateralmente senza attivare il controgrilletto, lo scatto non arriverà a fine corsa e non partirà il colpo. Se il settaggio di fabbrica non risultasse congeniale al tiratore, il peso dello scatto può essere regolato con l’ausilio di una chiave fornita in dotazione con l’arma.
La Savage dichiara da anni, ormai, che tutte le sue canne sono realizzate tramite “Button Rifling” (bottonatura): in questo processo un macchinario (per la precisione una matrice) realizza la rigatura spostando materiale all’interno del Barrel Blank per creare il profilo dei vuoti e dei pieni; l’esatto contrario è la rigatura per asportazione, in cui il macchinario impiega un utensile dotato di lame da taglio che asporta materiale dalla canna passando avanti e indietro, e le rigature vengono praticamente realizzate per intaglio, dunque i pieni restano frapposti.
Come tutti gli altri modelli della serie 10 della Savage, anche la Precision Carbine è dotata di una testina flottante all’otturatore (“Floating Bolt Head”): un design che garantisce un adattamento pressoché perfetto alle camme del blocco di chiusura, altrimenti ottenibile solo mediante costose lavorazioni custom. Nell’arma in prova è stato inoltre possibile sostituire senza problemi la testina per convertirla a un calibro diverso. La precisione dell’adattamento alla camma di blocco di chiusura è stata controllata con il buon vecchio metodo della nonna: la testina dell’otturatore è stata sporcata di nerofumo prima di essere rimontata. Chiuso e riaperto l’otturatore, si è osservato lo stesso grado di trasferimento di materiale su tutte le camme. “Calza a pennello!”, è stato il verdetto. Positivo anche l’aumento delle dimensioni della manetta d’armamento, che rende la ripetizione del colpo notevolmente più comoda di quanto non lo fosse con la cortissima manetta presente sui modelli precedenti.
Nuovo, ed eccellente nell’ergonomia, è anche il design del nuovo calcio AccuStock. Il suo segreto: una solida guida interna in alluminio che arriva quasi oltre l’asta e supporta l’azione per la sua intera lunghezza. La Savage paragona questo sistema di supporto a una sorta di morsa tridimensionale. Il fucile modello 10-PC è per ora disponibile con calciatura solo in finitura mimetica “Digital Camo”, a metà strada tra il futuristico e il militareggiante, davanti al quale il popolo dei cacciatori europei potrebbe storcere il naso per qualche tempo prima di abituarcisi.
La capacità del caricatore a pacchetto, quattro colpi, è più che sufficiente per l’attività venatoria. Per l’impiego agonistico sarebbe auspicabile un caricatore di capacità superiore, ma sul mercato aftermarket statunitense sono effettivamente disponibili caricatori da dieci colpi specifici per la Savage 10-PC, e visto il recente cambio di normativa che ne liberalizza il commercio eliminandoli dal novero delle “parti d’arma” non sarà difficile immaginare quanti utenti finali, anche nel nostro paese, si precipiteranno a ordinarli su internet. La leva di sgancio del caricatore si trova sul lato anteriore del pozzetto. Il comando di blocco dell’otturatore è stato a sua volta rimodernato: al posto del vecchio, scarno elemento in lamiera posizionato vicino all’azione medesima, alquanto poco user-friendly, sul Savage 10-FC è presente un nottolino integrato nel ponticello del grilletto e facilmente accessibile con l’indice della mano forte. Sia questo comando che il pulsante di sgancio del caricatore sono agevolmente attivabili anche indossando dei guanti.
Il nuovo comando scorrevole per l’inserimento della sicura manuale, di superficie zigrinata, è posizionato sull’estremità superiore dell’impugnatura e risulta più ergonomico, meglio accessibile e di dimensioni maggiori rispetto a quello precedente; risulta più grande ed ergonomica rispetto a prima. La sicura manuale prevede tre posizioni: quella più avanzata, segnalata da un vistoso punto rosso, per il disinserimento; quella centrale, che prevede il blocco dello scatto ma la possibilità di far scorrere l’otturatore; e quella più arretrata per il blocco totale sia dell’otturatore che del grilletto.
Gli esaminatori di All4shooters.com hanno voluto provare quest’arma tutta americana con un puntatore ottico di produzione tedesca, il già citato Nachtfalke (“falco della notte” 5-20x50 con riferimento Mil-Dot) al fine di testarla con un’ottica idonea a impieghi sia venatori che sportivi. Grazie all’obiettivo da 50 e al punto rosso illuminato, con quest’ottica dovrebbero essere ancora possibili centri sicuri anche in condizioni di luce ambientale scarsissima.
In pratica. Si è sparato utilizzando munizioni con carica standard e la canna è stata pulita a fondo ogni cinque, massimo dieci colpi, con l’ottica tarata sui 100 m. Le prove di tiro hanno poi confermato le prime impressioni sulle nuove componenti: la manetta d’armamento maggiorato consente una superiore maneggevolezza e rende più semplice anche la rimozione dell’otturatore per la pulizia, persino quando si portino dei guanti; un chiaro miglioramento rispetto alle vecchie versioni del modello 10. Si è quindi proceduto a testare alcune cartucce ricaricate artigianalmente, con cariche studiate appositamente per l’occasione. L’ampiezza delle rosate a 100 m si è attestata tra gli 11 e i 26 mm.
Discutendo dei risultati con altri tiratori ci è venuta l’idea di provare il Savage 10-PC anche con munizioni in piombo a carica ridotta da addestramento. Nel tiro sportivo con armi corte le palle in piombo nudo sono ampiamente diffuse e molto amate già da parecchio tempo, anche nei calibri più piccoli. Più raro è incontrarle nelle armi lunghe, settore che le vede relegate quasi esclusivamente alle gare di ex ordinanza.
Sperimentare aguzza l’ingegno: dalla regione del Saarland è corso in nostro aiuto Heinz Malburg, specialista del settore, con proiettili in piombo fuso da .30” di due tipi: da 190 grani, realizzato con conchiglia Lyman n.311644, e da 200 grani, realizzato tramite conchiglia RCBS SILH-541. La conchiglia della Lyman è un proiettile con due scanalature di lubrificazione nella parte posteriore e due nella zona del nasello. Tra entrambe le coppie di scanalature è presente un ampio elemento di compressione. Una tale struttura dovrebbe comportare un altissimo grado di precisione. Il proiettile della RCBS presentava invece una sola scanalatura, per la lubrificazione, localizzata sull’area inferiore, dietro una fascia-guida. Nella parte anteriore il diametro del proiettile, secondo il produttore, corrisponde alle misure standard. Al passaggio in canna, la scanalatura dovrebbe rigare il proiettile grazie all’attrito sulle rigature della canna medesima.
Con un tester per la durezza del piombo di tipo HP83 e una lente d’ingrandimento, gli esaminatori hanno potuto determinare che il piombo impiegato nei proiettili presentava una durezza di circa 11-12 Brinell. I proiettili già caricati non sono stati sottoposti ad alcun controllo dei valori di pressione. In caso di cariche ridotte, in intervalli di velocità sui 500/525m/s, non è necessariamente obbligatorio. In caso di velocità più elevate le scodelline in lega tombacco proteggono il fondo del proiettile, che altrimenti potrebbe fondersi a causa della vampa di bocca e dei gas di combustione bollenti, cosa che, di norma, porta la canna a sporcarsi molto.
Nel passaggio dal piombo ai proiettili camiciati (e viceversa) è stato assolutamente necessario procedere a una profonda pulizia della canna. Quindi prima delle prove con i proiettili in piombo si deve mettere in conto un’accurata pulizia, ed è consigliato anche un riazzeramento dell’arma, in modo da generare una “pellicola” all’interno della canna che garantirebbe una maggiore precisione e risultati più uniformi.
Test col piombo. Sono state preparate due cariche: il proiettile realizzato con la conchiglia della Lyman è stato caricato in un bossolo Lapua con 19 grani di propellente Accurate 5744 e un innesco Winchester Large Rifle; il proiettile realizzato con la conchiglia RCBS è stato caricato con le medesime componenti, ma un grano di propellente in meno. Entrambe le cariche rientrano nella gamma di quelle minime consigliate dal produttore per la carabina 10-FC, e possono essere potenziate a seconda delle esigenze. Prima di caricare le palle, i colletti dei bossoli sono stati formati a imbuto con un Universal Case Expanding Die della Lyman, per impedire la “fuga” di materiale dalle palle medesime.
Fin dal primo tiro si sono riscontrati due fattori insoliti: la detonazione risultava chiaramente più debole del normale e non si è avvertito alcun rinculo. L’arma quasi non oscillava sulla linea di mira. Osservando il bersaglio, si poteva riconoscere, attraverso l’ottica di puntamento, addirittura il punto d’impatto del proiettile. Un’esperienza insolita, altrimenti possibile solo nel tiro con la balestra o con armi ad aria compressa da grande distanza.
La “piombatura” della canna, consigliata dallo specialista tedesco di proiettili al piombo Wich, con 20 tiri è servita anche alla regolazione del cannocchiale. Ciò ha consentito di bilanciare il chiaro spostamento verticale della rosata. Successivamente è stato realizzato il test di precisione con entrambe le cariche al piombo. Per la prova si è optato per cinque gruppi da dieci colpi; tra l’uno e l’altro era programmata una pulizia con un kit “Bore Snake”. Con i proiettili RCBS, il raggio di dispersione della rosata si attestava tra i 36 e i 40 mm; con quelli della Lyman i punti d’impatto erano raggruppati tra 32 e 34 mm, in maniera più uniforme e leggermente più serrati.
In entrambi i casi la precisione può ancora essere migliorata. Non ne sono responsabili solo le varianti di carica, ma anche la taratura dell’ottica e l’azzeramento. La struttura delle palle realizzate con la conchiglia Lyman si è rivelata essere ideale per il genere di tiro effettuato. Diversamente dalle aspettative, all’aumentare del numero dei colpi esplosi non si riscontrava un peggioramento delle performance.
Dopo poco più di 130 colpi, la squadra di esaminatori ha controllato nuovamente la canna col boroscopio: sono state riscontrate chiare tracce di piombo, ma comunque non in eccesso. Sarebbe stato senz’altro possibile continuare a sparare senza problemi. Anche quando i risultati ottenuti al primo tentativo non sono da record mondiale, i proiettili realizzati in piombo fuso e ricaricati si rivelano una buona alternativa per il tiro d’allenamento, soprattutto sul versante del risparmio. Chi ama sperimentare potrebbe arrivare a realizzare rosate strette fino a un minimo di 25 mm.
Conclusioni: La Savage Precision Carbine 10-PC si merita certamente il suo nome, tuttavia non è ancora il candidato ideale come arma “all-round” per finalità venatorio-agonistiche: maneggevolezza e precisione risultano sì adeguate, ma agli esaminatori l’arma è parsa troppo leggera per le discipline sportive.
Considerate nel complesso, le munizioni con carica Custom impiegate nelle prove di tiro testimoniano l’ampia gamma di potenzialità intrinseche di questi compatti e maneggevoli fucili. La variante camerata nel classico .308-Winchester dà delle belle soddisfazioni soprattutto con le munizioni pesanti impiegate per la caccia agli ungulati europei, che in associazione alla stretta rigatura con passo da 1:10 contribuiscono molto alle prestazioni del fucile.
Completano l’opera anche il buon grilletto e la robusta canna (per il suo diametro di 18 mm, la si potrebbe anche chiamare “Semi Bull Barrel”). Non solo i cacciatori, dunque, ma anche una certa categoria di tiratori sportivi possono ottenere ottimi risultati con la Savage 10-PC. Un altro ben meritato voto “più”, la carabina lo ottiene per la maneggevolezza e la comodità di trasporto anche sui lunghi percorsi di caccia. Nella sua valigetta di trasporto in dotazione, l’arma può comodamente essere contenuta nel bagagliaio di qualsiasi utilitaria. I cacciatori navigati spesso restano a lungo in posta o devono inerpicarsi anche per ripide salite, e per loro la Savage 10-PC rappresenta un’ottima alternativa, così come per il tiro sportivo, anche se in questo caso un modello di “pura potenza” offre maggiore comfort e risulta meno rumorosa al tiro.