Nel corso degli ultimi anni la Ruger Inc., azienda di Newport (New Hampshire) che sin dalla sua nascita rappresenta un nome “grande”, quantomeno perfetta di mercato, sul panorama armiero americano, ha attraversato una lunga fase di rinnovamento, tanto dal punto di vista gestionale quanto dellʼofferta di prodotti. Fino a non molto tempo fa, infatti, la grande fetta di mercato che essa occupava derivava in gran parte dai prezzi concorrenziali praticati rispetto ai principali (addirittura tra i prezzi più bassi negli USA), mentre la gamma di prodotti rimaneva sostanzialmente “ingessata”. Nei tre/quattro anni scorsi, la Ruger ha invece ampliato il suo catalogo con offerte innovative che sono andate a sostituire numerosi vecchi cavalli di battaglia, e ha ampiamente rivisto la sua strategia di comunicazione e marketing, lanciando anche tre o quattro prodotti nuovi all'anno.
Anche per il 2012 la Ruger non si smentisce, lanciando in occasione dello SHOT Show due nuovi modelli di Revolver, una pistola e una carabina. Di quest'ultima parliamo in questa sede: si chiama American Rifle, e raccoglie il testimone dell'ormai arcinota M-77 Hawkeye inserendosi in pieno nel trend che vuole, in questi tempi di crisi, armi sportive e venatorie di buona qualità che non eccedano nel costo (negli USA lo American Rifle ha infatti un prezzo indicativo al pubblico di 449$). Come si può intuire, il suo target principale è il mercato venatorio e del tiro sportivo, e francamente pare che lo American Rifle abbia tutte le qualità per sfondare. Una serie di intelligenti, e non troppo cervellotiche, migliorie tecniche rispetto allo Hawkeye lo rendono infatti estremamente interessante.
Il Ruger American Rifle è un Bolt Action puro, disponibile con azione lunga o corta, e il cui otturatore a tre tenoni di chiusura con movimento a 70° rappresenta una delle novità del design, garantendo lʼapertura di unʼampia fessura per l'espulsione dei bossoli esplosi e un movimento fluido e rapido in ogni condizione. La leva della sicura, a forma di cresta, si trova sulla parte superiore dellʼimpugnatura a pistola, raggiungibile col pollice della mano forte.
Il gruppo-canna, realizzato in lega dʼacciaio e rifinito in nero opaco, è assicurato alla calciatura in sintetico tramite un Bedding integrale, ancora una caratteristica tipica dello American Rifle: le guide per il Bedding, in solido metallo, sono integrate all'interno del calcio in polimero, il cui design ergonomico peraltro rende più comodo il maneggio e il brandeggio, che è munito di un Buttpad in gomma morbida per lʼassorbimento di una parte dellʼenergia del rinculo e dal quale possono essere estratte tutte le componenti.
La canna, lunga 22 pollici, è cromata e ha un passo di rigatura da 1:9 o 1:10 a seconda del calibro. Sono quattro, quelli disponibili: .243-WInchester, .270-Winchester, .308-Winchester e .30-06 Springfield, i più diffusi in America come in Europa per la caccia grossa. Per tutti e quattro lʼalimentazione avviene tramite un caricatore in polimero a dispenser elicale della capacità di quattro colpi.
Un'ultima innovazione sta nello scatto: il Marksman Adjustable Trigger, rivisitazione in salsa Ruger del celeberrimo AccuTrigger della Savage, può essere regolato nel peso da 3 a 5 pounds (da 1,3 a 2,2 Kg.), a seconda delle preferenze del tiratore.
In un mercato pur tuttavia affollato, il Ruger American Rifle promette di conquistarsi di peso un posto dʼonore grazie al buon mélange di soluzioni tecniche interessanti, qualità e prezzo. Negli USA sarà disponibile dopo lo SHOT Show; in Italia dovremo aspettare un po' di più, ma data la recente abolizione del Catalogo Nazionale e di tutte le lungaggini a esso legate, forse l'attesa non sarà poi tanto lunga.