D’altra parte, la storia dell’azienda è lunga, avendo avuto inizio nel 1898 quando i fratelli Albert Oskar, Gebhar e Karl Paul Merkel diedero inizio ad un’impresa che ha avuto una serie di sviluppi e progressi impressionanti anche per la storia di Suhl, che dal 1490 ad oggi vanta oltre cinque secoli di tradizione armiera.
Se il nuovo prodotto ha un’azione straight-pull, con otturatore solo scorrevole, l’attenzione deve essere ancora maggiore. Il sistema straight-pull nacque con le armi militari: il Ross canadese, i Mannlicher modello 1886 e 1895, gli Schmidt-Rubin modello 1889, 1911 e K31 condividono tutti questa impostazione. Che per Ross e Mannlicher non ebbe seguito dopo la guerra di trincea, nel fango, ma che in Svizzera, da cui quella guerra non fu combattuta, ancor oggi si fa onore nelle gare di tiro federali.
Il cacciatore non combatte in trincea, per cui un’azione straight-pull presenta due vantaggi non indifferenti. Innanzitutto è più veloce e poi si può usare nei viaggi venatori anche in quei Paesi in cui l’arma semiautomatica non è ammessa. Inoltre consente di ripetere il colpo senza perdere la linea di mira, cosa molto utile nella caccia in braccata. Questo lo fanno anche due concorrenti, ma nel caso di questa Helix abbiamo due ulteriori punti di forza da non sottovalutare.
Il primo è che la carabina si può scomporre senza attrezzi e quindi si può riporre in una valigetta non ingombrante; il secondo è che nella stessa valigetta, semplicemente inserendovi qualche altra canna ed eventualmente qualche altro componente non ingombrante – vedremo tra poco quali – si possono avere gli elementi per montare, sempre senza attrezzi, diverse carabine in ben undici diversi calibri, che spaziano dal .222 Remington al .300 Winchester Magnum. Si possono affrontare, in pratica, tutte le specie cacciabili europee ed americane, più alcune di quelle africane.
L’esame esterno dell’arma non fa vedere molto, visto che per le caratteristiche interessanti occorrerà smontarla. Il calcio è in due parti, con astina separata. Le mire metalliche presentano tre punti luminosi di colore verde sulla tacca di mira, inserita a coda di rondine su una bindellina sopraelevata e quindi registrabile in deriva, mentre il mirino su rampa, in lucite, è di un colore rosso ben contrastante con il verde della tacca e consente la regolazione in altezza.
Il caricatore è a pacchetto con sgancio avviene per mezzo di un doppio pulsante, sinistro e destro, collocato sul ponticello del guardamano, davanti al grilletto; il tipo di azionamento fa sì che lo sgancio avvenga nella mano che aziona i pulsanti, senza possibilità di cadute del caricatore stesso. Sulla codetta posteriore del castello un tasto a scorrimento consente il disarmo e l’armamento della molla del sistema di sparo, per cui è possibile portare l’arma con cartuccia in canna e molla distesa, in tutta sicurezza. In caso di necessità, l’armamento sarà molto veloce e, onore ai tecnici di Merkel, anche piuttosto silenzioso.
Smontare l’arma è facilissimo. Innanzitutto, come prudenza insegna, si rimuove il caricatore, si apre l’otturatore e ci si accerta che l’arma sia scarica. Quindi, dopo averla svincolata agendo sull’apposito pulsante, si sfila l’astina verso l’avanti. Si nota subito che l’astina è completamente flottante, assicurata ad un elemento che è avvitato al frame (castello dell’arma). Quest’ultimo è il cuore di tutto il sistema e reca il carrello portaotturatore e l’otturatore con la sua testina rotante, mentre nella parte anteriore è inserita la canna a sgancio rapido e a quella posteriore è assicurato il calcio.
Il gruppo di scatto si appoggia sullo stesso ponticello in cui sono ricavati il guardamano e il bocchettone del caricatore; la separazione delle due parti è abbastanza agevole. In quest’arma tutta la manutenzione si svolge senza ricorrere ad attrezzi: solo scovoli, stracci e pezzuole, oltre ai liquidi necessari (solvente, sramatore e olio).
Il castello è in lega leggera ed è superiormente chiuso; le uniche aperture visibili all’esterno sono la finestra di espulsione e l’asola di scorrimento della manetta dell’otturatore, oltre naturalmente al foro posteriore da cui sporge il pulsante di armamento e distensione della molla principale del sistema di sparo, che non è a percussore lanciato ma si avvale di un cane. Quest’ultimo, di forma parallelepipeda, lo vediamo nella parte inferiore del castello.
La manetta dell’otturatore evidenzia subito il funzionamento straight pull, in quanto scorre in una fessura rettilinea ricavata nell’azione. Il grilletto è piuttosto arretrato, quindi facilmente raggiungibile anche da chi abbia mani piccole.
L’armamento avviene in apertura, cioè durante la fase di arretramento della manetta, per mezzo di un doppio parallelogramma articolato, posto ai lati del cane stesso. La distribuzione delle resistenze è tale che l’azionamento della manetta è decisamente dolce e senza impuntamenti.
D’altra parte la chiusura geometrica adottata, con testina rotante, non richiede alcun tipo di assistenza del cane, che sarebbe invece necessaria in armi a chiusura labile.
La testina dell’otturatore si esamina dopo aver rimosso la canna. L’operazione è semplicissima. A lato del supporto dell’astina c’è una leva, che può essere ruotata di 90 gradi verso il basso. La leva è sufficientemente lunga per cui si può ruotare con facilità; d’altra parte a fucile montato non si può muovere in quanto viene a trovarsi all’interno dell’astina. Ruotata la leva, si sfila la canna insieme con la testina rotante, che chiude subito dopo la camera di scoppio e che si può agevolmente separare da essa ruotandola con due dita. La testina reca l’estrattore, caricato da una molla a filo che si inserisce nella sua sede con un occhiello non molto più che semicircolare ed ha sei alette di chiusura disposte su due file che consentono una rotazione di soli 60 gradi.
L’estrattore ha una forma peculiare: abbastanza stretto nel punto in cui si inserisce anteriormente nella testina, si allarga poi fino ad abbracciare quasi un quinto del fondello del bossolo. Le alette chiudono nella culatta della canna ed hanno un deciso angolo di invito per l’effettuazione dell’estrazione primaria, che avviene durante la rotazione della testina. La faccia anteriore dell’otturatore - o meglio della testina intercambiabile - presenta un recesso contornato da una corona sporgente uniformemente circolare, per cui l’alimentazione non è quella guidata sistema Mauser K98 ma avviene a spinta. Peraltro avviene con encomiabile dolcezza e facilità, grazie anche al corretto posizionamento della cartuccia in uscita dal caricatore. L’espulsione è affidata al tradizionale piolo stondato caricato da una molla.
Il sistema di alimentazione e chiusura avviene per l’interazione tra il portaotturatore, il castello dell’arma e la testina rotante. Una cremagliera duplice, sul castello e sul portaotturatore, fa sì che i due insiemi viaggino in contemporanea. Ma esiste anche uno speciale sistema, con un elemento dentato ulteriore, che spiega l’arcano per cui la manetta di armamento ha una corsa più breve rispetto alla finestra di espulsione.
Questo consente un riarmo molto veloce e, insieme alla linea del calcio che scarica il rinculo quasi con andamento rettilineo, è l’artificio che permette di ricaricare senza perdere la linea di mira. Il rinculo in linea retta con pochissimo impennamento tende a picchiare sulla spalla, ma il calciolo in gomma morbida assorbe bene. Non c’è dubbio che lo studio dell’arma, in fase di progetto, sia stato decisamente approfondito.
Abbiamo detto che la carabina è multicalibro, vediamo come. Naturalmente le dimensioni esterne dei caricatori sono identiche, ma i caricatori sono tre: uno per i piccoli calibri (.222 Remington e e .223 Remington). Questi calibri hanno anche un otturatore dedicato, che deve essere sostituito per passare ai calibri intermedi. Ma per passare da questi ultimi ai calibri Magnum (7 mm Remington Magnum e .300 Winchester Magnum) occorre sostituire solo la testina. Gli otto calibri medi (il costruttore li chiama Standard) hanno due caricatori.
Ma è possibile avere l’arma in .30-06, 8x57 IS, .270 Winchester e 7x64 sostituendo solo la canna, operazione che si svolge in meno di un minuto. Per gli altri calibri medi, che comprendono il .308 Winchester, il 6,5x55 ed il 9,3x62, occorrerà cambiare anche il caricatore. Anche questa operazione non richiede molto tempo; al massimo dieci secondi che includono il tempo necessario a mettere in tasca il caricatore sostituito. Quanto alla necessità di sostituire la testina dell’otturatore, non c’è problema. Quella vecchia esce con la canna, quella nuova si porta inserita nell’altra canna e nel rimontaggio dell’arma basterà fare attenzione al punto rosso sull’aggancio, che deve essere in alto.
Merkel RX Helix
Scheda Tecnica
Costruttore | Suhler Jagd- und Sporwaffen, Schützenstrasse 26, D-98527 Suhl |
Importatore | Bignami, Ora (BZ), tel. 0471 803.000, www.bignami.it |
Modello | RX Helix |
Calibro | Disponibile in 11 calibri diversi |
Funzionamento | Otturatore con movimento lineare |
Chiusura | Geometrica con testina rotante dell'otturatore |
Tenuta | A sei tenoni su due file |
Canna | Acciaio al carbonio, rigata per martellatura a freddo |
Lunghezza canna | 51 cm (calibri Short), 56 (calibri Standard), 61 (calibri Magnum) |
Rigatura | Quattro righe destrorse |
Mire | Tacca di mira ad U con riferimenti versi, mirino in lucite rossa |
Calcio | In due parti, sintetico oppure in noce |
Lunghezza | 102 cm, 107 o 112 secondo il calibro |
Peso | 2,9 Kg |