Può vantare, tra molte altre cose, anche una medaglia d’oro nel 1985 di Fossa Olimpica, Andrea Checchi, titolare e principale forza propulsiva della M.A.C.H. Ball Srl, giovane società che progetta e costruisce le carabine Kekki. Conoscerlo di persona è un’esperienza da provare; travolgente e convinto nelle sue passioni, instancabile, anticonvenzionale e come suol dirsi, ‘vulcanico’ nelle idee.
Molto competente in ogni aspetto relativo alla produzione di armi lunghe rigate da caccia e tiro (materiali, tecniche di lavorazione, balistica), Andrea Checchi ha al suo attivo anche diversi brevetti internazionali che ha applicato nella produzione dei suoi fucili.
Armi che, nonostante l’allestimento piuttosto tradizionale nella configurazione meccanica (in fondo, si tratta di carabine a canna rigata a ripetizione ordinaria con otturatore girevole-scorrevole e alimentazione con caricatore integrato), riescono a essere innovative e tecnologicamente avanzatissime sia per i materiali usati, sia per le già nominate soluzioni tecniche coperte da brevetto, e infine per le tecniche di lavorazione e finitura.
Ma cominciamo dalla filosofia progettuale e dalle caratteristiche comuni all’intera produzione delle carabine Kekki – che ricordiamo, sono distribuite da BSPlanet.
Gli oggetti del desiderio
Andrea ha voluto realizzare la migliore carabina possibile, sia dal punto di vista prestazionale che qualitativo, che sia in grado di mantenere le doti di precisione e affidabilità per tutta la vita dell'acquirente, tanto da garantirle, appunto, "a vita" (con la ovvia esclusione delle canne).
Per ottenere questo risultato, le carabine Kekki sono costruite impiegando i migliori materiali disponibili, lavorati esclusivamente per asportazione di truciolo dal pieno su centri di lavorazione a cinque assi, e a prescindere dai costi di produzione – se una lavorazione molto più costosa è necessaria per ottenere la massima qualità, non si discute.
I materiali usati sono il Titanio grado 5, impiegato nell’industria aerospaziale e militare, e l’acciaio inossidabile speciale 17/4 ph (una lega Cr-Ni-Cu indurente per precipitazione).
Mentre, l’acciaio inossidabile 416R (un acciaio Crucible particolarmente indicato per la produzione di canne per carabine da competizione), assieme all’acciaio Damasco, è il materiale usato nelle canne.
Tutte le lavorazioni di finitura su azione, canna, otturatore, tutte le filettature, e i particolari come il percussore e le viti sono ottenute di rettifica, con tolleranze limitatissime.
A questo proposito, le canne e le azioni sono accoppiate grazie a una conatura di centraggio presente all’estremità della filettatura, che le rende perfettamente coassiali tra loro.
In una normale azione, la canna è avvitata fino a chiudere sulla battuta tra flangia della canna stessa e faccia dell’azione (o addirittura su di una parte mobile come il recoil-lug), con deleteri effetti sulla precisione complessiva.
Le canne, selezionate personalmente da Andrea, sono delle Border Barrels con rigatura 5R e camerate in casa, impiegando un'alesatrice verticale anziché orizzontale, in modo da eliminare ogni vibrazione durante la lavorazione e adoperando un set di ben tre frese alesatrici; sgrossatura, pre-finitura e finitura fine.
Il risultato è una camera di cartuccia eccezionalmente precisa nelle quote e finita a specchio. Inoltre, le canne destinate ai modelli di carabina da caccia sono dotate di un particolare freno di bocca, in grado di ridurre del 30% il rinculo dell’arma allo sparo, progettato e realizzato internamente, montato anche questo con un centratore in modo da garantire una coassialità eccezionale, che di conseguenza permette di mantenere il diametro interno della foratura di passaggio della palla dopo la volata di soli 0,8 mm più larga rispetto al calibro.
Gli otturatori hanno una configurazione con estrattore ad unghia, espulsore a pistoncino rientrante (brevettato) che non preme sul fondello del bossolo, e due robusti tenoni di chiusura in testa che si impegnano nell’azione.
L’espulsore evita deleteri disassamenti della cartuccia in camera, e allo stesso tempo garantisce un'espulsione vigorosa una volta manovrato l’otturatore.
Gli attacchi per le ottiche
Tutte le carabine Kekki sono connotate dalla presenza degli anelli per il montaggio delle ottiche di mira integrali ottenuti dal pieno direttamente dalla billetta dell’azione, ottenendo un livello di coassialità e stabilità eccezionali, non solo tra la coppia di anelli, ma anche tra l’asse della canna e della linea di mira dell’ottica.
Gli anelli si chiudono sul tubo del cannocchiale solamente con due viti ben dimensionate (una vite per ciascun anello), realizzate di precisione in titanio, e premono ciascuno su tre punti sul tubo dell’ottica, in modo da autocentrarla perfettamente – come le griffe di un mandrino su di una barra rettificata. È possibile ordinare la propria carabina con una inclinazione di fino a 30 MOA, fondamentale per il tiro a lunga distanza.
I modelli
Essenzialmente, la produzione di carabine Kekki si divide in due progetti di base, che condividono le medesime soluzioni tecniche ma che si differenziano profondamente per la struttura dell’azione.
Il progetto Hunter è più tradizionale, in quanto la calciatura è monolitica e l’azione – sebbene realizzata con fondo piatto e floor-plate separato – è immersa nella calciatura stessa, mentre il progetto Bench Rest propone un’azione monoblocco, con calciatura e astina applicate alle estremità dell’azione stessa, soluzione interessante perché finora vista soprattutto su armi militari da sniper.
Attualmente, i modelli proposti sono quattro: il Prestige Hunter, con calciatura in legno grado 5, il Professional Hunter, con calciatura monolitica di carbonio, il Bench Rest e il Long Range F/ Class, entrambe basate sull’azione monolitica che rimuove completamente la necessità del bedding o incollaggio dell’azione nella calciatura, quest’ultima sempre in fibra di carbonio.
A questi, aggiungiamo con dignità di modello a sé stante il Prestige Imperial, versione di gran lusso inciso con riporti in metalli preziosi del Prestige Hunter.
Il Professional Hunter è un’arma dall’aspetto estremamente filante, connotato da una calciatura integralmente realizzata in fibra di carbonio, con trama a vista e la possibilità di “annegare” nella resina trasparente o colorata materiali preziosi (come filigrane d’oro), immagini e grafiche, sempre a scelta del cliente – come la livrea tricolore dell’esemplare fotografato.
Tecnicamente, l’azione del Professional Hunter potrebbe sembrare relativamente convenzionale, almeno dal punto di vista superficiale.
Nulla potrebbe essere più lontano dalla realtà.
Sia l’azione con fondo piatto con “sandwich” per il bedding e recoil-lug integrale che il particolare floor-plate monolitico con integrati magazzino e pillars, sono realizzati in titanio grado 5 (T6) o in acciaio inossidabile 17/4 ph.
La stessa lega inox è impiegata per l’otturatore. Tutte le parti sono trattate con un rivestimento nanoceramico o DLC (Diamond Light Carbon) a richiesta del cliente.
La particolare finitura migliora la scorrevolezza dell’azione in ogni condizione, oltre a proteggere tutte le superfici dalla corrosione e dagli agenti atmosferici.
Il profilo delle canne è da caccia, con volata da 17 mm dotata di freno di bocca, ciononostante, la precisione è eccellente; è possibile avere le canne fluted.
Il Prestige Imperial è una particolare versione dell’Hunter, anche questa dotata a scelta di azione e floor plate o in Titanio grado 5 o acciaio inox 17/4 ph.
I legni sono sempre superiori al grado 5, le superfici sono impreziosite da incisioni anche con riporti in oro, e alcune opzioni sono quasi “da Sceicchi”: il pomello dell’otturatore può essere realizzato in pietre preziose, oro rosa o avorio fossile (cosi come la coccia o il puntale)… il prezzo è di conseguenza.
Il Long Range (F/FTR Class) e il Bench-rest (categoria Heavy) si distinguono nettamente per la già citata azione monolitica, che elimina del tutto la necessità di una calciatura monopezzo su cui l’azione viene incollata nel bedding (pratica diffusissima nella costruzione delle carabine da Bench Rest), fissando alle estremità dell’azione stessa l’astina (che lascia ovviamente la canna totalmente flottante) e il calcio.
L’azione è ricavata dal pieno da un centro di lavorazione ad assi multipli, e nel monoblocco è anche ricavata la sede per lo scatto (al momento, un Jewell), così come il serbatoio delle cartucce.
A questo proposito, e relativamente al modello Bench Rest, è interessante notare come seppure disponga di un serbatoio a differenza della pressoché totalità delle armi usate in questa specialità, ne conserva tutte le caratteristiche, anzi offre una superiore rigidità strutturale.
Nel modello Bench Rest, la pala del calcio in radica di noce (dalla caratteristica e inconfondibile forma) è fissata con un collegamento passante in titanio che è direttamente vincolato al monoblocco, e consente di scaricare il rinculo senza vibrazioni mantenendo l’arma stabilissima.
Anche l’astina sfrutta un sistema di fissaggio basata su di un tirante che attraversa l’astina stessa e che termina su di una piastrina antitorsione collegata al monoblocco dell’azione.
La versione Long Range si distingue anche per la particolare calciatura, sempre in radica di noce, non regolabile ma realizzata su misura del cliente.
Al tiro
Abbiamo potuto provare sul campo, in poligono con distanze fino a 300 metri, l'intera gamma di carabine che offre sul mercato in alcune configurazioni specifiche sia di allestimento che di finitura.
Il comportamento del Professional Hunter al tiro è particolare, specialmente imbracciando l’arma e tirando senza appoggio.
La carabina non “cede” e non trasmette alcuna incertezza durante il rinculo, che risulta secco, ma affatto spiacevole, anche grazie al freno di bocca che fa egregiamente il suo lavoro.
Di fatto, la rigidità strutturale dell’arma è tale da non mitigare in alcun modo i vettori torsionali e del rinculo che vengono trasmessi, complice anche il peso relativamente ridotto, alla mano e alla spalla del tiratore.
In pratica, si sente più che con altre armi, l’effetto di torsione che rappresenta la reazione della canna al proiettile che, impegnato nella rigatura, procede sotto la spinta del propellente allo sparo.
La precisione a distanze dai 100 ai 200 metri è davvero eccellente, considerando che abbiamo usato munizioni del commercio per uso venatorio (le GECO Teilmantel con palla da 170 grani e le RWS Hunting line con palla EVO da 184 grani).
Molto più familiare la reazione del Long Range, neutro nella torsione e dal rinculo dolce e per nulla affaticante, stante il peso e la rigidità davvero esemplare dell’arma. Lo scatto è pulitissimo e anche questo familiare, trattandosi di un classico Jewell tarato a circa 350 grammi, pacchetto di scatto usato da tutte le armi Kekki, anche da caccia.
Con il Long Range abbiamo ottenuto risultati davvero ottimi, sempre considerando le munizioni usate, rigorosamente commerciali, questa volta delle Fiocchi Exacta in calibro .308 Winchester con la classica palla Sierra HPBT da 168 grani e il fatto di dover tirare su un supporto non all’altezza dell’arma.
Ciò nonostante, con questa carabina siamo riusciti a ottenere a 200 e 300 metri delle rosate notevoli: una rosata in particolare a 200 metri, misura poco più di 7 mm, escluso il diametro della palla. A 300 metri la nostra migliore rosata, sempre usando le Fiocchi, misura 9,8 mm.
Concludiamo dicendo che le carabine Kekki non sono per tutti. Il loro prezzo è molto elevato in assoluto, e senz’altro oltre le possibilità economiche del tiratore medio. Le prestazioni, la qualità delle lavorazioni e i materiali usati per la costruzione di queste carabine, d’altro canto, sono assolutamente commisurate, anzi: si può tranquillamente affermare che il rapporto qualità/prezzo sia superiore a molte offerte persino commerciali.
I prezzi attualmente, sono fino al 30 settembre 2014, di euro 10.000 piu' IVA per l'intera gamma, eccezione fatta per la Kekki Prestige Imperial che viene proposta a € 25.000 piu IVA e per la Kekki Prestige Lux proposta all'eccezionale prezzo di 19.000 più IVA.