Iniziano sembrando sempre simili le esperienze di caccia, perché è dalle certezze e dalle conoscenze pregresse che ovviamente si parte. Sapendo di provare la carabina bolt action Benelli Lupo nella versione BE.S.T De Luxe, avevo considerato l'evento organizzato da Benelli come una trasferta consolidata nella prassi, che prevede la prova tecnica dell'arma e la taratura in poligono poi l'uscita in questo caso nei territori di Rivergaro che in parte ricordavo per una prova simile di qualche anno fa.
Poi arriva il giorno della partenza, in cui i programmi diventano realtà e già all'arrivo nel poligono di tiro di Codogno trovi una struttura ben gestita dal personale che ti accoglie in modo caloroso, facendoti sentire a casa. Lo staff Benelli che conosci da anni, estrae dalla custodia la nuova carabina che ti affida in mano e sarà per quei due giorni la tua arma. Osservi le incisioni e toccandone l'accuratezza dei dettagli capisci che ancora una volta stai ricominciando da capo, inizia il tuo cammino verso un'avventura tutta da scrivere, e riconosci la meraviglia di questa passione.
Benelli Lupo BE.S.T. De Luxe: caratteristiche tecniche
La versione BE.S.T. De Luxe è quella che si può definire più tradizionale e forse più elegante fra le varie Benelli Lupo. Non è un'arma nata per stupire il cacciatore con un design alternativo e una leggerezza assoluta, ma al contrario, per soddisfare coloro che desiderano una carabina che rappresenti quel connubio ideale fra tecnologia avanzata, precisione e raffinatezza dei dettagli estetici, da godere anche alla vista per la ricercatezza dei legni e delle incisioni, affidabile nel momento del tiro. Le incisioni che risaltano sulla superficie nichelata dell'arma sono realizzate al laser e molto realistiche nei dettagli dei selvatici riprodotti; dei cervi sul lato destro e daini su quello sinistro.

Disponibile nei calibri .30-06 Springfield .308 Winchester e .300 Winchester Magnum, la Lupo BE.S.T. De Luxe dimostra la sua essenza tradizionale e tecnologica insieme a partire dal suo calcio bavarese che contiene all'interno della pala il sistema di smorzamento del rinculo Progressive Comfort. La configurazione del calcio Montecarlo Bavarian è pensata per consentire al cacciatore un appoggio stabile e un migliore allineamento dell'occhio con le ottiche. I legni impiegati sono di noce europeo con laseratura WoodFX e predisposti per il montaggio delle basi per la cinghia. Caratteristica fondamentale è la modularità dell'arma. La struttura separata del calcio e dell'asta permette l'adattamento della piega, la distensione del tallone e la regolazione del L.O.P. con 84 combinazioni possibili. Tenendo in considerazione la possibilità ulteriore di montare calcioli di spessori differenti, è facilmente intuibile come la Lupo possa diventare una carabina adattabile alle diverse esigenze fisiche e tecniche del cacciatore.
L'azione che ha reso celebre la bolt action Benelli per la sua rigidità e precisione garantita sub-M.O.A. resta invariata nella struttura costituita da una scatola di otturazione in acciaio e una scatola di scatto in lega di alluminio. Riducendo le vibrazioni interne durante lo sparo la precisione aumenta. Fondamentale la qualità delle canne flottanti con trattamento criogenico che elimina le tensioni interne regolarizzando anche in questo caso le vibrazioni allo sparo. La Lupo BE.S.T. De Luxe è equipaggiata con canne match-grade e un sistema di rigatura con volata di 17 mm di diametro, utile a stabilizzare il proiettile anche utilizzando freni di bocca o silenziatori grazie alla filettatura in volata M14x1. Completa la tecnologia dell'arma il trattamento BE.S.T. Benelli che protegge la canna e le parti in acciaio dalla corrosione aumentando anche la scorrevolezza e la rapidità dell'azione. La carabina Lupo dispone di un caricatore bifilare da 5 colpi, 4 nel calibro .300 Winchester Magnum, rapido nello sgancio e molto fluido nel caricamento e nello scaricamento delle munizioni.
La nostra prova a caccia con la carabina bol action Benelli Lupo BE.S.T. De Luxe
La carabina Lupo BE.S.T De Luxe che abbiamo in dotazione durante la nostra prova è nel calibro .308 Winchester con canna da 56 cm (22 pollici) passo di rigatura 10”. All'arma è assemblata un'ottica che ben conosciamo per le sue caratteristiche e la sua qualità, una Steiner Ranger 3-12x56mm molto luminosa e nitida nella risoluzione, dotata di punto rosso, ideale per la caccia selettiva e i tiri crepuscolari. Con arma appoggiata al rest in poligono sono necessari davvero pochi colpi prima a 100 poi a 200 metri di distanza per essere certi di avere la nostra Lupo pronta ad accompagnarci a caccia. L'appoggio stabile garantito dal calcio, la struttura solida della carabina, lo scatto molto netto permettono al cacciatore, di concentrarsi con fiducia al solo controllo del proprio respiro e del bersaglio per andare a segno. Le munizioni Sako Super Hammerhead da 150 grani che impieghiamo ci aiutano non poco nella precisione, perché anche di queste siamo ormai consapevoli dopo vari utilizzi con risultati costanti.
La caccia al capriolo

All'arrivo nella casa di caccia della Montefeltro il titolare Andrea Barbieri ci illustra la situazione che sembra promettente. I luoghi sono affascinanti come li ricordavo, con colline coltivate alternate a boschi che si stagliano sul profilo non troppo distante della città di Piacenza nel fondovalle. I campi di erba medica e i vigneti che ricoprono i versanti delle colline sono i siti più frequentati dai caprioli nelle uscite serali al pascolo. La serata in cui usciamo è tipicamente estiva e piuttosto afosa, immaginiamo che i selvatici abbandoneranno i boschi soltanto all'imbrunire.
Per questo ci avviamo con calma insieme ad Andrea verso il sito che ha monitorato nei giorni precedenti, dove ha visto almeno due esemplari adulti di capriolo prelevabili secondo il piano di gestione. Inizia così una caccia alla cerca attenta e silenziosa attraversando e osservando il territorio che ci divide dall'altana che si trova a circa due km di distanza da noi. I terreni in cui è attiva la presenza e la gestione dei cacciatori sono sempre riconoscibili, perché la vita pulsa in ogni angolo. Ci interrompiamo spesso divertiti alla vista delle minilepri e delle lepri che sfilano rapide tra le viti e i prati e si fermano a guardarci incuriosite mantenendo la debita distanza. Le ultime luci del tramonto inondano di colori caldi ogni dettaglio mentre si allungano le ombre degli alberi che delimitano i campi iniziando a rendere faticosa l'osservazione a distanza.
Arriviamo puntuali ai piedi dell'altana che guarda l'uscita dei boschi su tre direzioni ai bordi di un grande prato da poco falciato. Saliamo in silenzio cercando di stringerci al suo interno per poter condividere i momenti finali della lunga giornata senza commettere errori. Gli ultimi merli tornano verso i cespugli per la notte e il silenzio scende profondo ad avvolgere la campagna. Una sagoma agile arriva veloce con un passo allarmato, quasi fosse inseguita. Metto a fuoco l'animale nell'ottica e riconosco chiaramente una femmina di capriolo adulta che bordeggia il prato, si lascia ammirare per qualche attimo e torna nel bosco fitto. Aspettiamo ancora mentre i minuti sembrano ore con la speranza che uno dei maschi segua lo stesso percorso della femmina appena vista ma non succede niente per almeno mezz'ora. Sono quasi le 21:00 e mentre iniziamo a pensare che potrebbe esserci qualche lupo nei dintorni a disperdere i caprioli e rendere vane le nostre attese, un elegante maschio fa il suo ingresso deciso uscendo dal bosco verso il prato.

Bastano pochi secondi per valutare il capo che mostra chiaramente un palco notabile da distanza, segno evidente della sua classe di età coerente con il prelievo. Andrea mi conferma che è il vecchio maschio avvistato in zona e mi dice di procedere. Sento il suo respiro e quello di Gianluca con la telecamera che sembrano essere appesi al mio grilletto mentre cerco di trattenere a fatica il mio e di concentrarmi stabile sull'arma e sul capriolo che adesso mi mostra perfettamente il fianco, ma continua a muoversi. Faccio scorrere la sicura in posizione di sparo e aspetto che il punto illuminato sia ben fermo sulla spalla dell'animale che non dista più di 90 metri da me. L'ottica Steiner fa egregiamente il suo lavoro offrendomi nonostante sia quasi buio una visione nitida e stabile del selvatico in ogni dettaglio. Sono sicuro del tiro utile e della precisione della taratura dell'arma. Il capriolo ora è fermo leggermente di tre quarti ma in posizione ancora utile. Come dovrebbe avvenire sempre e ci si aspetterebbe in tutte le migliori occasioni, la pressione che lentamente aumenta sul grilletto lascia partire il colpo che quasi mi sorprende e a malapena avverto mentre vedo l'animale saltare in modo evidente perché colpito, compiere gli ultimi metri di una corsa senza meta prima di crollare a terra.
Il bossolo estratto e lo sgancio del caricatore producono un suono metallico che sa di liberazione, Andrea mi tende la mano e Gianluca salva le immagini di un abbattimento corretto e pulito che ci emoziona e ci inorgoglisce ognuno per il proprio obbiettivo raggiunto, dalla gestione alla caccia passando attraverso le immagini che di tutto questo in pochi attimi hanno il compito di rendere testimonianza.
Lentamente scendiamo dall'altana e quelle che erano impressioni diventano adesso conferme, di uno splendido selvatico abbattuto di almeno tre anni di età dotato di un magnifico palco in regresso. Un capriolo che nel ciclo naturale ha dato il suo contributo e ora, tornando a casa con noi lascia spazio ai maschi più giovani che sapranno dare nuova linfa al territorio in un'armonia dei ruoli e delle parti in cui davvero tutto contribuisce al futuro e al rinnovamento, nulla si distrugge.
Per ulteriori informazioni sulla carabina bolt action Lupo BE.S.T. De Luxe, visita il sito Benelli.