Franchi Feeling, fucile sovrapposto da caccia nei calibri .28 e .410

La presentazione alla stampa specializzata è avvenuta a Urbino alla fine di giugno, in una due giorni molto intensa nella quale prima si è assistito ad una brillante disamina tecnica delle nuove armi, assieme ad un'accurata spiegazione della filosofia progettuale che le ha fatte nascere.

Lì le prime sensazioni: visive, tattili, conoscitive. Un flash per l'elevato contenuto d'innovazione dei due fucili identificabile in tre punti chiave:

1) quota formale, in piena sintonia con l'estetica dei semiuato, pulita filante, con le due sole linee correnti (quali logiche "prolunghe" delle due stanghette orizzontali della F del logo Franchi) per decorazione, dove invece tutto è lasciato alla perfetta lavorazione di ogni parte, con finiture impeccabili: liscissime dove deve, a evidenziare ancor di più le parti brunite o sabbiate. Tre cromatismi quindi e solo quelli: grigio, nero, legno. Elegantissimo nel suo minimalismo tutto sostanza.

2) robustezza dell'insieme, dalle finiture satinate delle bascule in ergal (eretica quanto interessantissima, dato che crea una continuità con l'universo concettuale dei semiauto), sino ad arrivare all'ottima qualità di tutti i materiali.

3) Funzionalità ai massimi livelli, dato che l'ergonomia pare quasi essere l'unico concetto attorno al quale ha ruotato l'intero concept del progetto. Dai legni a zigrinatura "triplo laser" grippantissimi, alla guardia del grilletto ampia ed istintiva, passando per l'equilibrio delle masse, che pare di avere in mano fucili del peso molto, molto inferiore alla realtà.

Franchi Feeling .410
L'elegantissima linea del cal. .410

Tutti elementi che poi sono stati confermati eccome nel secondo giorno della presentazione, dove Franchi ha compiuto un vero e proprio atto di fede nei confronti dei propri nuovi sovrapposti: li ha mandati direttamente a caccia, mettendoli nelle mani di tutti o quasi i principali giornalisti di settore!

Già, un'intera mattinata di prova sul campo in quel di Cagli, presso le zone che lì gestisce la Montefeltro, dove i FEELING si sono messi direttamente alla prova con fagiani, starne e quaglie.

Tutti sanno che di solito ogni cacciatore deve adattarsi all'arma nuova, ecco invece qui la "magia" già evocata dal nome: il FEELING sin dai primi istanti che lo prendi, lo maneggi, ci spari, sembra essere il tuo fucile da una vita.

Come dicevano Mina e Cocciante in una celeberrima canzone: "questione di FEELING"!