Caro Stato, la legittima difesa non è mai un attacco...

Purtroppo, amici di all4shooters e all4hunters, stiamo assistendo negli ultimi anni a una serie di eventi sanguinosi che spesso causano la morte di coloro che ne sono vittime. Per ironia della sorte, chi  gode dei vantaggi delle norme vigenti fino ad esserne quasi tutelati, sono i colpevoli di questi crimini, anziché le vittime, che meritano giustizia.

Questo è profondamente ingiusto e non è più accettabile. Penso ai casi di legittima difesa avvenuti negli ultimi mesi, come la morte del barista di Budrio ucciso da un rapinatore (presumibilmente un latitante russo) fino al paradosso che vede privati delle armi da caccia i famigliari del povero Emanuele Morganti, il ventenne picchiato e barbaramente ucciso fuori da una discoteca ad Alatri.

Una prima reazione è quella dello sdegno, al quale però devono far seguito delle iniziative volte a prevenire che certe persone possano liberamente circolare anche dopo poche ore dopo essere state arrestate per aver commesso reati gravi.

Legittima difesa
"Pacifico" non dovrebbe mai significare "indifeso"...

Esiste la carcerazione preventiva, esiste il fermo di polizia, esistono tutti gli estremi per assicurare e far sì che certe persone non possano più nuocere alla società.

Allora è legittimo il diritto di difesa?

Sì lo è! È un sacrosanto diritto di tutti i cittadini italiani.

La legittima difesa, caro Stato, non è mai un attacco…e caro Stato la prevenzione a posteriori che oggi fai togliendo le armi ad uso venatorio ai famigliari di Emanuele è una contraddizione in termini …

Chiamiamolo come vogliamo… Stato inadempiente, Stato latitante, Stato patrigno? Ma la realtà è che c’è qualcosa che non va, e a dirlo sono gli ultimi avvenimenti che, come si suol dire, sono la goccia che fa traboccare il vaso.

Giornali, telegiornali, radio, carta stampata sono pieni di cronaca nera e di gossip, peccato però che le cose che contano nel nostro paese sono il lavoro, la salute ma sempre di più la necessità di sicurezza.

Sicurezza per noi, per i nostri cari, sicurezza nella nostra casa, nella scuola sul lavoro e adesso anche nei luoghi di piacere e divertimento.

Evidentemente qualcosa non funziona: non ci sarebbe bisogno di ricorrere all’acquisto delle armi per difesa se ci fosse uno Stato e delle forze dell’ordine in grado di difendere i cittadini e prevenire i crimini violenti.

Barbara Mazzali 
Barbara Mazzali in una delle tante manifestazioni pro caccia a cui offre il suo sostegno civile e politico

Se ci fosse sicurezza, se ci fosse ordine, non ci sarebbe bisogno oggi di mettere in discussione la riforma della legge sulla legittima difesa, perché i fucili e le pistole sarebbero solo utilizzati da chi per Sport o per passione le usa secondo le regole e cioè con le norme del testo unico di sicurezza e le leggi sulla caccia e sul tiro sportivo.

Per il resto cari amici non c’è bisogno di diventare dei guerriglieri, siamo solo cittadini e pretendiamo dallo Stato, visto che le tasse le paghiamo, che ci dia ordine e ci dia sicurezza.

Si devono evitare penosi casi come quello di Alatri, dove il padre e i famigliari della vittima sono stati privati delle loro armi. E allora, anche se giustificato dallo spirito di prevenzione, perché non togliere loro anche la patente e l’auto, visto che ultimamente gli atti di terrorismo non vengono fatti più con le armi ma vengono fatti con i TIR e SUV che investono vittime innocenti? Qualcuno non pensa che con un’auto si possa fare più danno che con una pistola? Dove vogliano fermarci? Non posssiamo e non dobbiamo arrivare a vietare tutto, dobbiamo arrivare ad assicurare i delinquenti alla giustizia: questo e il problema.

Non esiste niente di più sbagliato di questa dilagante teoria (e a volte pratica) di voler togliere le armi agli onesti cittadini quasi fosse una vergogna possedere oggi un’arma.

Nel doloroso epilogo di Alatri mi sento di dire che dopo il terribile danno, oggi c'è anche la beffa, perché parlare di "prevenzione a posteriori" subita dalle vittime con il sequestro delle armi non è altro che questo… è il caso di dire : “Tu Stato non mi hai protetto, e oggi fai prevenzione su di me togliendomi le armi che utilizzo per esercitare la mia passione, quella che era anche di mio figlio morto per mano di un delinquente da cui tu non mi hai saputo difendere”.

La prevenzione va applicata a 360 gradi, cominciando a tenere in prigione chi merita di starci e impedendo a cittadini stranieri e clandestini che non siano rifugiati politici di venire nel nostro paese a delinquere e a ingrossare le fila della nostra già abbondante criminalità. Sanzioni contro le vittime dei delinquenti sono inaccettabili.

Stato, se ci sei... batti un colpo!