Creato da IWI dopo nove anni di progettazione, l’Arbel è il primo sistema d'arma computerizzato basato su un algoritmo complesso che “riconosce” quando l'operatore è sul bersaglio e permette di colpirlo in modo rapido e preciso.
Il sistema Arbel è dotato di un gruppo di scatto elettronico e da due unità elettroniche che rispettivamente rilevano ed elaborano i dati, alimentati da una batteria integrata. Con questo sistema IWI sta introducendo sulle sue armi una nuova modalità di fuoco: “Arbel”. In questa modalità, tutto ciò che l'operatore deve fare è premere il grilletto quando è sul bersaglio, tenere il grilletto premuto e ogni volta che torna sul bersaglio, l'arma rilascia un colpo preciso e letale.
In pratica IWI ha inventato un sistema di controllo del fuoco integrato che rilascia i colpi in base allo scenario operativo. La sorgente di energia integrata nell'arma consente un'autonomia fino a 50 ore quando la sicura è in modalità ARBEL. Montato per il momento sul fucile d’assalto Arad e sulla mitragliatrice leggera Negev, il sistema Arbel la trasforma di fatto in un’arma per tiro selettivo di precisione, permettendo la neutralizzazione di bersagli prestabiliti in modalità di tiro semiautomatica. Quindi si può passare in un istante dal tiro di saturazione al tiro di soppressione.
Il sistema Arbel attualmente si presenta in due forme: integrato nel lower receiver del fucile d’assalto Arad oppure come unità esterna applicata all’impugnatura della mitragliatrice Negev. un'unità di innesco elettromeccanico, ed è costituito da un gruppo di scatto elettromeccanico e da due unità elettroniche che rispettivamente rilevano ed elaborano i dati, alimentati da una batteria integrata.

Domande a raffica sull’IWI Arbel
Abbiamo fatto alcune domande sull’ Arbel a Semion, Direttore per l’Europa di IWI e SK Group
A quali armi è adattabile il sistema, e quanto è complessa l’installazione in termini di tempo e componenti?
R: Il sistema Arbel per le LMG (mitragliatrici leggere) è attualmente disponibile per la famiglia di armi IWI Negev. È completamente integrato nell’impugnatura dell’arma, rendendo l’aggiornamento da una Negev “standard” a una versione con Arbel semplice quanto la sostituzione della sola impugnatura. Non sono necessarie ulteriori modifiche. Per le piattaforme AR-15, comprese le IWI Arad 5.56/300BLK e altre armi basate sullo stesso standard AR-15, Arbel è integrato nel lower receiver. L’aggiornamento è altrettanto semplice: basta sostituire il lower receiver con uno dotato di Arbel, e il fucile è pronto all’uso.
D: Come funziona Arbel e come si disattiva o riattiva il sistema qualora dovesse agire in modo contrario alle intenzioni dell’utente?
Il sistema Arbel non ingaggia né disingaggia bersagli, né “vede” o interpreta ciò a cui il tiratore sta puntando. Tutte le decisioni di ingaggio – e la piena responsabilità della mira – rimangono interamente nelle mani del tiratore.
Arbel ottimizza il momento dello sparo per massimizzare la probabilità di colpire il bersaglio.
Nelle mitragliatrici leggere Arbel modula dinamicamente la cadenza di fuoco automatico in base al contesto operativo e all’input del tiratore, migliorando la controllabilità dell’arma e riducendo la dispersione.

Negli AR-15, analizza la gestione dell’arma da parte del tiratore e i movimenti per determinare il momento ideale per il rilascio di ogni colpo, a partire dal secondo.
Arbel si attiva solo mentre il grilletto è premuto. Il primo colpo viene sempre sparato meccanicamente; solo i colpi successivi sono condizionati dal sistema Arbel, senza mai interferire all’intento del tiratore, ma migliorando la precisione di tiro all’interno della finestra d’ingaggio.
D: Il sistema Arbel lavora a partire dal primo colpo sparato; quindi, la precisione dei colpi successivi dipende dalla precisione del primo colpo finché il grilletto resta premuto, corretto?

Desideriamo chiarire ai lettori che Arbel non si basa né valuta la precisione del primo colpo, né traccia, “vede” o “conosce” il bersaglio. La sua funzione è monitorare il movimento attuale dell’arma e identificare il momento ottimale per i colpi successivi. Nella versione per LMG, Arbel consente agli utenti di regolare la mira durante il fuoco automatico proprio come farebbero con un’arma convenzionale. Il sistema regola la cadenza per migliorare controllo e precisione.
Nella configurazione AR, Arbel utilizza sensori integrati per rilevare la stabilità dell’arma. Analizza vibrazioni della canna, effetto rinculo, tensione muscolare e altri micromovimenti involontari. Anche se il primo colpo è fuori bersaglio, il tiratore può riallineare la mira, e il sistema ritarderà i colpi successivi finché l’arma non tornerà stabile e puntata correttamente.
In definitiva, il tiratore mantiene la piena responsabilità di una corretta mira e di un ingaggio sicuro – in linea con l’addestramento di base all’uso delle armi. Arbel potenzia, ma non sostituisce, la disciplina del tiratore.
D: Per bersagli in movimento, il sistema rileva il movimento volontario dell’arma, lo riconosce e calcola l’area attiva in cui autorizzare lo sparo? Esiste un limite alla velocità del bersaglio?
Il sistema Arbel, specificamente nella sua configurazione AR, è progettato per distinguere tra tracciamento intenzionale e movimenti involontari. Quando si ingaggiano bersagli in movimento, come ad esempio droni, analizza il comportamento dell’arma per differenziare i movimenti di tracciamento controllati da deviazioni indesiderate causate da instabilità, vibrazioni della canna, rinculo o tensione muscolare.
Monitorando continuamente questi fattori, il sistema identifica i momenti precisi in cui l’arma è stabile e allineata. Rilascia i colpi solo in quei momenti ottimali, migliorando la probabilità di colpire senza interferire con il movimento o l’intento del tiratore.
Non esiste un limite predefinito alla velocità del bersaglio. Finché il tiratore riesce a tracciarlo e a mantenerlo nel mirino mentre tiene premuto il grilletto, Arbel gestisce il momento dello sparo per la massima efficacia.
D: Il sistema Arbel è stato considerato anche per la funzione anti-drone, ma il drone non ha sempre movimenti lineari e può manovrare; il sistema è in grado di riconoscere i movimenti in direzioni diverse?

Ingaggiare droni rappresenta una sfida di tiro particolarmente impegnativa. Richiede abilità fondamentali come la mira stabile, la comprensione della traiettoria del proiettile e la stabilizzazione dell’arma, soprattutto sotto stress, fatica o condizioni ambientali difficili.
La configurazione AR del sistema Arbel è ottimizzata proprio per questi scenari. Sebbene non riconosca o tracci la traiettoria di volo del drone, valuta costantemente il controllo dell’arma da parte del tiratore. Distingue tra movimenti indesiderati, come vibrazioni della canna, effetti di rinculo e tremori muscolari, e azioni intenzionali, come tracciamento o transizione tra bersagli. Il sistema spara solo quando l’arma è stabile e correttamente allineata.
Questo riduce drasticamente il carico mentale e fisico associato al controllo tradizionale del grilletto. L’utente tiene il grilletto premuto, si concentra unicamente sul tracciamento del drone, e lascia che Arbel gestisca il momento preciso di ogni colpo. Per questo motivo, il tipo di movimento del drone, che sia lineare o erratico, non compromette l’efficacia del sistema, purché il tiratore mantenga una condotta di mira corretta.
Riguardo al “cono di letalità”, il sistema Arbel presenta ovviamente una tolleranza dovuta – suppongo – all’accuratezza della piattaforma inerziale basata su MEMS. È possibile conoscere quale sia la distanza ottimale d’ingaggio? O il valore medio del cono di dispersione del sistema?
Il concetto di “cono di fuoco” si applica principalmente alle LMG e alla versione Negev del sistema Arbel.

Le moderne mitragliatrici leggere sono progettate per fornire un volume elevato di fuoco soppressivo, spesso a scapito della precisione. Le alte cadenze di fuoco generano naturalmente una dispersione elevata, motivo per cui i mitraglieri addestrati sono istruiti a sparare raffiche brevi e controllate – tipicamente da 3 a 10 colpi – per migliorare la costanza dei colpi. Arbel trasforma questa dinamica. Riducendo intelligentemente la cadenza di fuoco automatico al di sotto di quanto consentito dai meccanismi base dell’arma, consente un controllo molto maggiore, restringendo significativamente il cono di fuoco e migliorando la precisione dei colpi.
Con Arbel, il mitragliere non deve più cronometrarsi manualmente per mantenere l’accuratezza durante le raffiche. Può tenere premuto il grilletto mentre il sistema garantisce che i colpi vengano sparati a una cadenza che mantenga elevata la precisione e un superiore rapporto colpi-a-segno al secondo.
Ringraziamo Semion per aver risposto alle nostre domande e, se volete saperne di più sul sistema Arbel, visitate il sito IWI.