
Uno dei grandissimi vantaggi della progettazione con stampanti 3D è la facilità con cui permettono di passare dal progetto al prototipo senza costi esorbitanti, Questo permette a chi ha tante idee, ma magari non altrettanti capitali, di emergere con prodotti ingegnosi e ben concepiti. È il caso della SRU di Taiwan, fondata nel 2012 e attiva per più di un decennio nel settore dell’accessoristica per repliche Softair, dove si è distinta per l’approccio futuristico e visionario a questo settore molto dinamico.
Nel 2023 SRU ha fatto il grande passo e ha aperto una divisione Real Steel con lo scopo di applicare tutte le sue innovazioni alle armi da fuoco vere e proprie.
Questa divisione collabora con le forze dell'ordine statunitensi, unendo innovazione ed esperienza. SRU utilizza processi Mil-Spec per produrre kit e accessori per armi da fuoco di alta qualità a Taiwan, sfruttando tecniche avanzate come la lavorazione CNC e lo stampaggio a iniezione.
Attualmente i prodotti di punta della SRU Division sono le calciature a chassis SRUNA 22 e SARB-15 che permettono di trasformare in una Bullpup rispettivamente l’onnipresente (almeno negli USA) carabina semiautomatica Ruger 10-22 e i Black Rifle di tipo AR-15.

Facciamo un passo indietro per farne uno in avanti, e ripassiamo il concetto: i fucili e le carabine Bullpup hanno il gruppo di scatto posizionato davanti al caricatore, permettendo una lunghezza totale ridotta pur mantenendo una canna lunga, quindi senza influenzare negativamente le prestazioni balistiche. Si tratta di un concetto di origine prettamente militare, preso seriamente in considerazione dopo la Seconda guerra mondiale quando risultò chiaro che la fanteria moderna era sempre più concepita come forza meccanizzata, e impiegata tramite elicotteri o veicoli blindati. La configurazione Bullpup risultava ideale per le truppe meccanizzate: più maneggevolezza senza compromettere precisione e potenza. Attualmente diversi eserciti di tutto il Mondo adottano parzialmente o completamente fucili d’assalto in configurazione Bullpup: l’Austria con lo Steyr AUG, la Francia con il FAMAS, il Regno Unito con in SA-80, la Croazia con il VHS-2, Israele con l’IWI Tavor e tanti altri di cui parliamo approfonditamente in questo articolo.
Per i tiratori civili le considerazioni militari valgono poco, e una carabina semiautomatica in configurazione Bullpup è certamente un desiderio di molti appassionati. Non sempre però il mercato offre le versioni civili dei fucili d’assalto già citati; quindi, ben vengano i kit di conversione che consentono di trasformare un “black rifle” qualsiasi in una versione più corta, maneggevole e compatta. Il discorso vale anche per il settore del Softair, e non dimentichiamo che le conversioni della SRU nascono inizialmente per questo mercato.
La conversione Bullpup SARB-15

Come avrete intuito la SARB-15 è una calciatura a telaio che permette di cambiare radicalmente l’ergonomia di una carabina di tipo AR-15 spostando di fatto il lower receiver (la parte inferiore della carcassa) in posizione intermedia tra il calciolo e l’impugnatura a pistola. Questo consente una drastica riduzione della lunghezza totale dell’arma e anche uno spostamento del baricentro che la rende molto maneggevole, soprattutto in ambienti ristretti. Per fare un esempio pratico, una volta inserito nella calciatura SARB-15 un black rifle con canna da 18,5 pollici (47 cm) sarà lungo soltanto 68,5 cm invece dei 90 cm circa della versione con calcio tradizionale. La conversione SARB-15 è compatibile con upper receiver con molla di recupero incorporata (ad esempio Brownells-180, Palmetto State Armoury JAKL, Foxtrot Mike-15) o di tipo AR-15 con portaotturatore a corsa corta installato. La conversione consente di mantenere la classica manetta di armamento a T dell’AR-15 oppure di utilizzare manette laterali, a seconda delle preferenze dell’utente. Sulla parte posteriore della calciatura un poggiaguancia in polimero protegge la manetta stessa dagli urti e funge da deflettore per i bossoli espulsi, tenendoli lontani dal viso del tiratore.
La struttura del calcio “real steel” (ovvero destinato alle armi vere) è realizzata in alluminio 6061 T6 e fibra di vetro di grado aerospaziale mentre la versione Softair, più economica, è fabbricata in polimero con parti in acciaio. Hanno in comune la completa modularità che significa poter montare astine, impugnature, organi di mira e ogni genere di accessorio, come ad esempio l’astina guardamano Jackl, prodotta dalla stessa SRU compatibile con canne di lunghezza compresa tra 10,5 e 16 pollici, con interfaccia M-Lok laterale e dimensioni sufficienti per accogliere un eventuale silenziatore. Per il momento il calcio è disponibile con parti di colore nero, FDE (sabbia) TAN e bianco.Il

Un altro punto di forza della conversione SRU risiede nel leveraggio di trasferimento dello scatto. L’avanzamento dell’impugnatura e del grilletto in questo genere di conversioni comporta la presenza di una barra di connessione che trasferisce il movimento del nuovo grilletto a quello originale. Questo leveraggio supplementare spesso è fonte di giochi e di un peggioramento generale della qualità dello scatto. L’attenta progettazione della barra di scatto all’interno della conversione SARB-15 è invece stata progettata con particolare cura in modo da mantenere la massima pulizia dello sgancio, indipendentemente dal fatto che sia a singolo o doppio stadio. Lo sgancio del caricatore avviene attraverso una doppia leva sovradimensionata situata alle spalle dello stesso e sul lato destro del receiver. Per quanto riguarda invece il selettore di tiro/sicura, il kit è compatibile con qualsiasi selettore di sicurezza e impugnatura AR15, aumentando notevolmente le opzioni di personalizzazione.
Parliamo di prezzi: il costo base della conversione SARB-15 è di 429,99 dollari statunitensi, che equivalgono a circa 370 euro per la versione standard. A seconda dell’arma che si vuole inserire nella conversione, potrebbe essere necessario spendere qualche decina di euro in più per un buffer stop dedicato (per esempio usando un upper JACKL della Palmetto State Armoury). Si tratta comunque di una cifra ragionevole, che permette di cambiare completamente l’assetto al proprio “black rifle” senza troppi sforzi e in modo reversibile.
Per concludere, il kit di conversione della SRU è un interessante esercizio di stile e sinceramente ci piacerebbe provarlo su un’arma “real steel” per verificarne le doti sul campo. Per il momento vi invitiamo a guardare il video e a visitare il sito dell’azienda di Taiwan.