La ventunesima edizione del Ladies Grand Prix si svolgerà presso il campo di tiro Umbriaverde di Todi dal 27 giugno al 1°luglio 2018.

Il Ladies International Grand Prix nasce dall’idea di una brillante tiratrice svedese, stanca di essere sempre esclusa dalle convocazioni internazionali in quanto… donna!
La manifestazione è aperta a qualsiasi tiratrice (professionista o principiante), di qualsiasi nazione ed età; unico requisito: essere una donna.
L’evento prevede due giorni di gara: 75 piattelli il primo giorno e 50 (+60 di finale per le migliori 6) il secondo.
Al termine della gara, vengono stilate tre classifiche: una relativa al Gruppo A (tiratrici che hanno partecipato a campionati Europei, Mondiali o tappe di Coppa del Mondo), una riguardante il Gruppo B (tiratrici principianti o che non hanno rappresentato la propria nazione negli ultimi 10 anni) e infine una a Squadre.
Per la classifica a squadre vengono prese in considerazione due atlete del gruppo B e una del gruppo A; i gruppi possono essere costituiti anche da tiratrici appartenenti a nazioni differenti. Tutto questo mira proprio ad esaltare lo spirito di gruppo e a favorire l’interculturalità delle partecipanti.
Intervista a Ylva Jansson ideatrice del Ladies International Grand Prix

Ci puoi dire come è nato il Ladies International Grand Prix?
Questa competizione è nata nel 1988 ad Uppsala, in Svezia. Nel 1982 io vinsi i Campionati Europei a Montecatini, in Italia, ed ero diventata la prima campionessa europea svedese; ero quindi la candidata migliore per le Olimpiadi successive… ma ero una donna!
A quei tempi c’era una grossa differenza di trattamento fra uomini e donne… questo è stato il motivo che mi ha spinta ad organizzare una gara che fosse dedicata alle sole atlete del settore femminile.
Qual è lo scopo principale di questa gara?
Lo scopo è di unire un gruppo di donne in un evento con carattere fondamentalmente amichevole: quando siamo in pedana gareggiamo una contro l’altra, come in un Campionato Europeo, ma fuori della competizione l’atmosfera deve essere amichevole, e deve favorire uno scambio sociale e culturale.

E qual è lo spirito del Ladies Grand Prix?
Nella gara ognuna deve rappresentare la propria bandiera, devono essere presenti le medaglie e una cerimonia di premiazione… tutto deve essere come in un Mondiale. Poi però, quando ci incontriamo su un campo da tiro, è bello che ci si riconosca come “amiche” e non soltanto come rivali in pedana.
Quando ho cominciato, ho chiesto aiuto alla mia Federazione, domandando i nomi di tutte le atlete che praticavano la disciplina dello skeet; così ho conosciuto Christie e Alison (tiratrici anch’esse) e abbiamo cominciato ad organizzare questa competizione. All’inizio erano principalmente Paesi del nord Europa, poi si sono aggiunte altre nazioni.
La nostra intenzione è di organizzare questa manifestazione in ogni Paese, al fine di riuscire a conoscere le realtà socioculturali di tutte le concorrenti.
Fino ad oggi la gara è stata ospitata dalla Svezia, Inghilterra, Germania, Danimarca, Finlandia, Italia, Islanda e Slovacchia.
Qual è il tuo obiettivo per questa edizione?
Il mio obiettivo per questa competizione, anche se per il momento non so ancora come raggiungerlo, consiste nell’assegnare alla vincitrice di una futura edizione una specie di “wild card” per i Giochi Olimpici.
In ogni caso, l’importante per noi è stare insieme, in una sorta di incontro amichevole, nel quale ognuna possa imparare dall’altra e apprendere le tradizioni culturali e sportive del Paese in cui viene ospitata la manifestazione.
Per informazioni: http://www.ladiesgrandprix.com/