Le varie forme di caccia al cinghiale, dalla braccata alla selettiva, si alternano e si compensano nei vari ambienti e nelle diverse stagioni per mantenere un equilibrio e un controllo sulla specie che oltre ad una risorsa per gli appassionati, come è ormai noto da tempo, rappresenta in alcuni casi anche un problema da gestire per i danni procurati alle coltivazioni agricole e soprattutto per il pericolo che rappresenta alla circolazione stradale e nella diffusione di zoonosi come la peste suina africana.
Abbiamo raggiunto i territori collinari del Lazio, regione in cui la presenza della specie cinghiale è massiccia, in una calda serata estiva, mentre ad aspettarci c'era Luca Basilischi, direttore marketing di HIKMicro Italia e appassionato cacciatore. Dovevamo conoscere le caratteristiche della nuova ottica digitale termica Stellar 3.0 e quale migliore occasione di un'uscita serale?

La nostra uscita per la caccia selettiva al cinghiale

Ci dividiamo nel pomeriggio per una ricognizione finale nei luoghi prestabiliti e le tracce dei passaggi notturni non lasciano troppi dubbi sulla presenza dei cinghiali. Sul tramonto siamo già pronti nel sito di caccia e ci predisponiamo a sistemare l'appoggio per la carabina bolt action calibro .7x64 su cui Luca ha assemblato e tarato l'ottica Stellar 3.0. Valutiamo bene la direzione del vento e cerchiamo un punto riparato per appostarci e restare in silenzio con una buona visuale su alcuni campi incolti vicini a dei vigneti e delle coltivazioni di mais dove i cinghiali sono soliti recarsi per fare razzia del raccolto durante la notte. Passano i minuti e nel frattempo dopo aver provato lo scatto leggero dell'arma inizio l'osservazione del territorio al crepuscolo che già mi permette di notare la nitidezza e la qualità delle immagini dettagliate dei primi animali che si muovono all'imbrunire.
Sono volpi che cercano piccoli roditori nei prati e attraverso il telemetro vedo che distano oltre 200 metri dalla nostra posizione. Non percepiscono affatto la nostra presenza nella semi oscurità mentre noi possiamo osservare con quale cura si predispongano alla caccia e alla ricerca. Questo è il primo aspetto sempre entusiasmante dell'osservazione notturna attraverso dispositivi termici; poter scoprire e conoscere la vita dei selvatici senza arrecare disturbo e senza essere visti.

Trascorrono lunghi e silenziosi i minuti fino a quando la voce sommessa di Luca al mio fianco che osserva la campagna con il binocolo termico Habrok 4k mi dice di guardare sulla dorsale della collina di fronte a noi, perché un cinghiale sta arrivando nella nostra direzione. Punto l'ottica nella direzione suggerita e infatti vedo perfettamente ad una distanza di 180 metri un maschio di cinghiale solitario avanzare lentamente fra l'alta vegetazione spontanea del campo incolto che si apre davanti a noi. Con un semplice click sulla tastiera dell'ottica Stellar inizio la registrazione del momento e cerco di tenere a bada l'emozione che l'avvicinamento del selvatico mi provoca.
Il cinghiale sembra tranquillo ma improvvisamente fiuta qualcosa nell'aria, probabilmente il nostro odore e si blocca immobile con fare sospettoso, in posizione frontale come pronto ad una fuga imminente. Restiamo fermi e in totale silenzio per alcuni minuti interminabili, fino a quando, forse rassicurato dalla calma apparente il cinghiale riprende il proprio cammino nel campo arrivando a circa 70 metri dalla nostra postazione e finalmente mostrandomi il fianco. Attendo qualche attimo che l'animale sia completamente visibile in uno spazio fra la vegetazione e appena vedo la sagoma in tutta la sua nitidezza allineo il punto rosso dietro la sua spalla e lascio partire il colpo che si rivela immediatamente letale. Il cinghiale crolla sul posto senza lasciare spazio a incertezze, tutto è andato nel migliore dei modi, la nostra uscita è riuscita. Aspettiamo qualche minuto prima di procedere al recupero e ne approfittiamo per far calare la tensione che l'attesa ci ha provocato, soddisfatti del perfetto lavoro di squadra e di un abbattimento etico e preciso. Il recupero del capo conferma le impressioni avute durante la nostra osservazione, il cinghiale è un bellissimo maschio di circa 3 anni di età e del peso di almeno 90 kg. Il proiettile ha raggiunto esattamente il punto mirato provocando l'abbattimento immediato del selvatico.
Caratteristiche tecniche dell'ottica HIKMicro Stellar 3.0
Lo Stellar 3.0 SX60L di HIKMicro è in questo momento al vertice tra i punti di riferimento, in termini di rapporto prestazioni, caratteristiche funzionali e prezzo, sul mercato europeo della caccia. Offre un design tradizionale, filante ed elegante, seppure risulti un po’ lungo, con interfaccia di montaggio a tubo da 30 mm per anelli standard.
Il telemetro con portata massima da mille metri, con calcolatore balistico interno basato su distanza misurata, inclinazione e profilo balistico selezionato, è completamente integrato nel profilo estetico del cannocchiale; tecnicamente è una soluzione interessante, perché le finestre del laser e del rilevatore del telemetro sono inglobate nella lente dell’obiettivo in germanio da 60 mm, il che intuitivamente riduce leggermente la - mi si passi il termine - “luminosità termica” della lente.


Tuttavia, l’obiettivo riesce comunque ad essere piuttosto efficiente, dato che HIKMicro dichiara un’apertura di F 1.0 nonostante tale finestratura; accoppiata alla risoluzione del sensore tra le più alte sul mercato – ben 1280x1024 pixel, con una sensibilità NETD inferiore a 18mK – consente allo Stellar 3.0 SX60L di rilevare la traccia termica della preda a distanze fino a ben 3100 metri e una identificazione certa a 800m. L’ingrandimento nativo è di 2,5x e lo zoom digitale arriva fino a un notevole 28,4x.
Le opzioni raggiungibili via menu software sono ampie e includono diverse palette colore, filtri digitali e una serie di algoritmi proprietari basati sulla intelligenza artificiale (IA) che sono in grado di migliorare notevolmente l’immagine presentata al cacciatore nell’oculare, come lo Zoom Pro e lo Image Pro 3.0, rispettivamente per migliorare la visione agli alti ingrandimenti e per evidenziare il profilo ed i dettagli della selvaggina osservata. Un’altra tecnologia esclusiva è lo HSIS (HIKMicro Shutterless Image System) che elimina di fatto la pausa di ricalibrazione del sensore, che è presente in tutti i modelli ad eccezione dello SX60L, che impiega la tecnologia Shuttered Flat Field Correction (FFC) per il massimo delle prestazioni.
Ovviamente, lo Stellar 3.0 offre registrazione audio e video integrata.
Il microdisplay OLED da 1.03” all’interno dell’oculare è quadrato, con risoluzione di 2560x2560pixel, per offrire il massimo delle informazioni visive a tutti i livelli di zoom. L’azzeramento del reticolo digitale, con la possibilità di salvare profili balistici diversi, è semplice e veloce, interamente gestito via software, sia internamente che via app su smart device; la taratura è inoltre molto precisa per un termico grazie ai click da 2 cm a 100 metri – un aspetto fondamentale, visto che questo cannocchiale è pensato per estendere in modo significativo la portata di tiro del cacciatore con tecnologia di imaging termico.
Le due batterie interne, di cui una sostituibile direttamente sul campo garantiscono una eccellente autonomia, circa 9 ore di uso continuato.

Per ulteriori informazioni, visita il sito HIKMicro.