Cinema: Mad Max Fury Road, lo spettacolo postatomico

Tom Hardy interpreta la parte di Mad Max

L’ultimo episodio della saga

Che la saga iniziata da George Miller nel 1979 con Interceptor (titolo originale: Mad Max), proseguita con Interceptor, il guerriero della strada (Mad Max 2: The Road Warrior) del 1981 e con Mad Max - Oltre la sfera del tuono (Mad Max Beyond Thunderdome) del 1985, possa piacere o meno ci sta, data la forte commistione di generi (poliziesco, fantascienza, avventura, azione etc…) ma comunque è indubbio che con essa il regista australiano abbia fissato le regole del cosiddetto filone cinematografico “post-apocalittico”. 

Stavolta il nostro solitario eroe viene coinvolto, in un mondo sempre più stravolto dalla folle lotta tra i vari clan rivali per il controllo delle risorse energetiche e naturali nell’outback australiano, nella fuga dell’imperatrice Furiosa (Charlize Theron) da Immortan Joe. 

Egli è il capo supremo dei Figli della Guerra, un'armata di guerrieri dalla pelle tinta di color bianco; Furiosa si ribella alla sua autorità e libera le giovani mogli del tiranno, tenute segregate nella Cittadella, la comunità che sorge all'estremità della desertica Fury Road. 

Mad Max Fury Road
L'immancabile doppietta Coach Gun di Max

Sarà come al solito un duello sabbioso e sanguinoso con Max, anch’egli prigioniero in fuga, che diventerà presto il protettore delle fuggitive. 

Nella disperata corsa nel deserto vengono coinvolti anche altri clan (i motociclisti delle montagne, la banda del Mangiauomini di Gas Town e quella del Fattore di Bullet Farm, in un gioco di mutevoli alleanze. 

Tutti a bordo di mezzi a due, quattro o più ruote mostruosamente rielaborati come da tradizione. 

Ma per noi, soprattutto tutti armati fino ai denti! E in Mad Max Fury Road ancora più del solito. 

Le armi in tutti gli episodi della saga ci sono sempre state, e sono sempre state realistiche, non “futuribili”. Come non ricordare le Smith & Wesson Model 28 e Model 13 la doppietta a canne mozze Stoeger/IGA Coach calibro 12, il Charles Parker 1878 sempre calibro 12, i Winchester Model 70 e Model 1912, il fucile semiautomatico Ruger Mini 14, il Lee-Enfield No.1 MkIII, la Carabina M1, etc… 

Però nei precedenti capitoli esse venivano usate con parsimonia a indicare un crescente problema di rifornimento di munizioni. Non è così in quest’ultima puntata. Si spara e si spara tanto. Vediamo con cosa.

Mad Max Fury Road
Tra le armi di Immortan Joe spicca un revolver Colt Anaconda .44 Magnum

Pistole semiautomatiche e revolver

Partiamo dai cattivi, anzi dal più cattivo di tutti Immortal Joe. Negli scontri a fuoco ravvicinati durante la folle corsa di mezzi nel deserto fa uso come prima scelta di un revolver Colt Anaconda .44 Magnum. Ma può contare anche su una bellissima Colt Single Action nichelata e personalizzata con incisioni. Dopo averla persa in combattimento è in grado ancora di ricorrere a una affidabilissima Beretta 92FS Inox. Il capobanda di Bullet Farm impugna invece una coppia di Colt New Frontiers. 

Glock 17 19x9mm
La Glock 17, molto usata da Max, viene sbattuta più volte per terra nella polvere del Outback australiano ma non si inceppa mai

Ma veniamo a Max, che in quanto a volume di fuoco non è da meno. Si affida molto nelle scene iniziali a una Glock 17 in 9x19 mm Parabellum che Furiosa teneva nascosta nella fiancata della Blindocisterna (una cisterna corazzata, piena di preziosa benzina) che sta guidando in fuga. Nel film si vedono sia una Glock di seconda generazione che una di terza generazione, una svista…? Comunque ottima scelta realistica per un’arma che è noto fare del resistente polimero in cui è costruita una delle sue caratteristiche peculiari. 

Colt M1911A1
Nella scena dello scontro finale nel canyon a Tom Hardy/Mad Max torna utile anche una classica Colt M1911A1

E difatti la piccola austriaca per esigenze di copione viene sbattuta nella polvere del deserto australiano più volte, passando di mano in mano negli scontri corpo a corpo e resistendo a diverse vampate di calore dovute alle esplosioni; ma quando è chiamata a sparare non si inceppa mai una volta. 

In certi frangenti non è sufficiente però all’ex poliziotto australiano impugnare una sola pistola. Ecco allora che la Glock è accompagnata da una Taurus PT99AF brunita anch’essa in 9x19 mm Parabellum, gentilmente concessagli anche questa da Charlize Theron, di cui è l’arma personale. Nella scena dello scontro finale nel canyon a Tom Hardy torna utile anche una classica Colt M1911A1. 

Mad Max Fury Road 
Luger P08 e lanciarazzi di segnalazione Webley & Scott No 1 Mark III in azione

Nell’estrema difesa della cisterna blindata dagli assalti dei motociclisti delle montagne, quando Max e Furiosa sparano con tutto quello che hanno a disposizione saltano fuori nella cabina di pilotaggio anche una Luger P08, una Webley Mark VI che Charlize Theron riesce a caricare con l’arto meccanico che ha come protesi per l’avambraccio sinistro, e addirittura una lanciarazzi di segnalazione Webley & Scott No 1 Mark III.

Mad Max Fury Road
Il Fattore di Bullet Farm nell’inseguimento notturno della Cisterna Blindata sfoggia due pistole mitragliatrici Heckler & Koch MP5 (Maschinenpistole Model 5), in questo caso il tipo MP5K-PDW

Dalle doppiette del Far West  ai moderni lanciagranate

Il Fattore di Bullet Farm nell’inseguimento notturno della Cisterna Blindata sfoggia due pistole mitragliatrici Heckler & Koch MP5 (Maschinenpistole Model 5), in questo caso il tipo MP5K-PDW, versione corta con calcio ripiegabile sul fianco destro e interfacce per silenziatore e puntatore laser, che dimostrano nell’occasione tutto il volume di fuoco che sono in grado di sviluppare, pari a 650/800 colpi al minuto in 9 mm Parabellum. 

Micidiale come sniper è Furiosa che si avvale di un fucile di fabbricazione russa l’SKS Simonov Type 45 in 7.62x39mm. Una versione che il film ci propone modificata con un attacco per la baionetta fissa anche se essa manca (come pure l'asta di pulizia) e due guide di fissaggio superiori ma soprattutto con un'estensione per l’impugnatura in legno che consente all’imperatrice di tenere meglio l'arma con la mano sinistra meccanica. Nello scontro a fuoco notturno con il Fattore l'arma è dotata di mirino telescopico.

Mad Max Fury Road 
Montata sulla Limousine del Mangiatore di Uomini (uno dei cattivissimi del film) si nota una mitragliatrice sovietica RPD

E andiamo con il retrò. Immancabili due pezzi storici presenti già nelle precedenti puntate il Charles Parker 1878, per l’occasione brandito dalla “signorina” Giddy (Jennifer Hagen) che aiuta nella fuga le mogli di Immortan Joe, un bel 12 da caccia (la Parker Gun Company venne assorbita dalla Remington nel 1934). Ma soprattutto il Coach Gun che Mad Max si ritrova per le mani in tutti i capitoli della sua storia. 

Con questo nome si indicano quei fucili a canne mozze che vennero studiati per armare i guidatori delle diligenze in servizio per conto della Wells, Fargo & Co. tra Tipton (Missouri) e a San Francisco, in California a partire dal 1858. 

Ben presto questo tipo d’arma giunse anche in Australia. Il nostro Coach gun non possiamo identificarlo in un arma precisa, anche perché durante la saga appare sia con i cani interni sia con i cani esterni, rimandando a diversi tipi di armi, modificate poi per esigenza di scena. Ma possiamo pensare a un Savage/Stevens 311, a un VG Bentley, a un Rossi Overland calibro 12, a un Baikal o a un Stoeger/IGA Coach calibro 12. 

Esiste anche una replica Softair del canne mozze di Max prodotta dalla ditta giapponese Hudson Industry Co. di Tokyo.

FURY ROAD
Lo SKS Simonov Type 45 in 7.62x39mm in versione sniper, brandito da Furiosa

Come se non bastasse si arriva ulteriormente indietro nel tempo con quello che pare essere un fucile a pietra focaia che una delle “madri” presta a Max nello scontro finale. Sembra trattarsi di un Pennsylvania Rifle calibro .40. Per quanto riguarda le armi montate sui veicoli, da notare la mitragliatrice leggera sovietica RPD in calibro 7.62x39mm con il suo caratteristico caricatore a tamburo contenente una cinghia da 100 colpi, in grado di assicurare alla limousine del Mangiatore di uomini un campo protettivo di circa 800 metri. 

Non poteva mancare in questo inferno di fuoco ciò che ha tutta l’aria di essere un lanciagranate. 

Mad Max Fury Road
Anche in quest'ultimo episodio della saga di Mad Max, spunta un'arma tedesca legata alla Seconda Guerra Mondiale, una Luger P08

Nella fattispecie dovrebbe trattarsi di un M79 da 40mm modificato con un foregrip e una impugnatura a pistola ed è impiegato da uno degli uomini di scorta a Furiosa. Dulcis in fundo Rictus Erectus (Nathan Jones) figlio di Immortan Joe brandeggia minacciosamente per tutto il film qualcosa che ci ricorda (anche se molto modificato) per il suo tamburo un AA-12ossia il Fucile d'Assalto Atchisson. 

Si tratta di un fucile a canna liscia capace di tiro a raffica, costruito nel 1972 e alimentato da caricatori a tamburo da 20 o 32 colpi calibro 12 Magnum. 

Tralasciamo poi volontariamente per non togliervi il gusto della sorpresa di descrivervi le tante balestre di varie dimensioni (che sono iniziate a comparire già da Interceptor il guerriero della strada), e le decine di lance con carica esplosiva che si vedono durante le sequenze del film, ce n’è veramente da fare indigestione. Buona visione.