SRM Arms, nuovi fucili semiautomatici a funzionamento inerziale

SRM Arms

Dopo una fugace apparizione allo SHOT Show tre anni fa, questo rivoluzionario shotgun ci ha fatti aspettare, sperare e... disperare fino al 2011 prima che ne venisse annunciato il lancio sul mercato e lʼinizio della produzione seriale. La SRM Arms, produttrice statunitense già nota per la sua linea di componentistica e accessoristica, con i suoi nuovi semiautomatici a funzionamento inerziale promette di infondere nuova linfa nel mercato delle armi a canna liscia per difesa abitativa, sicurezza professionale e servizio di Polizia.

I fucili della SRM Arms si caratterizzano per una costruzione aggressiva e vagamente futuristica, articolata in due semicastelli: inferiore in tecnopolimero, superiore in alluminio aeronautico 7075-T6 macchinato, con finitura brunita nera, e sono muniti di finestra dʼespulsione sul lato sinistro, manetta dʼarmamento e leva di sicura su ambedue i lati. Rotaie MIL-STD-1913 Picatinny sono presenti sul castello superiore e ai lati dello Upper Receiver per il montaggio di accessori o organi di puntamento opzionali.

Lʼalimentazione avviene tramite un peculiare sistema brevettato che prevede lʼimpiego di un caricatore amovibile cilindrico a quattro camere, ciascuna delle quali ospita più di una cartuccia calibro 12 Magnum, a seconda della versione: lo SRM-1208, il modello più corto della serie, impiega una canna da dieci pollici per una lunghezza totale di circa 62 cm, e i suoi caricatori ospitano due cartucce per camera per una capacità totale di otto colpi, che diventano dodici, quattro per camera, nel modello di dimensioni intermedie, lo SRM-1212 lungo 70 cm per 13 pollici di canna, e arrivano a ben sedici, quattro per camera nel caricatore, nel modello full-size, lo SRM-1216, che a fronte di una lunghezza totale di 82 cm e mezzo impiega una canna da diciotto pollici.

La canna dei fucili SRM è testata per impiegare tutti i tipi di munizionamento civile e professionale, nonché quelli più “caldi” con caricamenti in acciaio o quelli più inclini agli inceppamenti, ad esempio i Less-Lethal con carica propellente ridotta, in assoluta affidabilità. La collocazione e il peso del caricatore aggiungono massa sotto la canna, riducendo il rilevamento all'atto dello sparo. Per operare gli shotgun della SRM Arms, lʼoperatore non deve far altro che inserire il caricatore in sede, armare lʼotturatore, togliere la sicura e premere il grilletto; una volta che la camera impiegata è vuota, premendo lʼapposito pulsante ambidestro col pollice della mano debole si ruoterà il caricatore di un quarto di giro in senso antiorario, per allineare una camera carica al sistema di alimentazione – una cartuccia carica sarà automaticamente messa in canna e lo shotgun risulterà pronto al fuoco. 

Questʼincredibile versatilità, garantita dal peculiare sistema del caricatore rotante SRM, consente di tenere lʼarma pronta allʼuso con caricamenti di diverso tipo (es. letali, non letali, Breacher o quantʼaltro) contemporaneamente nel medesimo caricatore, e impiegare quello preferito, o quello necessario al momento a seconda delle esigenze operative o della situazione in corso, letteralmente con un colpetto di polso. Negli USA, gli shotgun della SRM Arms sono entrati in distribuzione sul mercato a novembre; per via delle leggi locali, i cittadini statunitensi possono acquistare liberamente solo la versione 1216 con canna da diciotto pollici, mentre per le due più corte è necessario un permesso federale (Classe III) rilasciato dietro il pagamento di una tassa da 200 dollari, come previsto dal National Firearms Act per il possesso di tutte le armi lunghe con una lunghezza di canna inferiore ai sedici pollici. In Italia, trattandosi di armi ad anima liscia non a raffica, il problema non dovrebbe porsi, quantomeno per le varianti full-size e di media lunghezza; per quella ultracorta possiamo altresì nutrire speranze che in precedenza non abbiamo avuto con altri design anche ad anima liscia di dimensioni molto ridotte, dato che lʼabolizione del Catalogo Nazionale delle Armi Comuni da Sparo e la conseguente “disattivazione” pressoché totale della Commissione Consultiva Centrale per il Controllo delle Armi che è entrata in vigore il 1/1/2012 dovrebbe impedire che vengano posti dei veti allʼimportazione di modelli di questo genere. 

Anche per lʼesportazione dagli USA non dovrebbero porsi i soverchi problemi che affliggono invece altre tipologie dʼarma di produzione americana: le armi a canna liscia ricadono sotto la competenza del Dipartimento del Commercio (mentre le armi corte e le armi lunghe a canna rigata sono di competenza del Dipartimento di Stato), e in nessun caso è previsto il DSP-83 End-User Certificate che penalizza, ad esempio, lʼimportazione di fucili e carabine di tipo AR-15.