Smith & Wesson, Steyr, Walther e Heckler & Koch: confronto sul campo

Lo sviluppo di uno scontro a fuoco è imprevedibile ed esso si può svolgere in contesti non pre-ordinati, con pesanti ripercussioni sulle modalità di ingaggio, sulle tecniche di tiro e manipolazione, sulle stesse percezioni riguardanti il comportamento dell’arma, che si traducono, pensando anche agli effetti del processo della paura, in determinate istanze proprie del combattente piuttosto che dello sportivo.

Una riflessione su tale realtà costringe dunque chi vi si applica a riconsiderare i risultati dei propri esperimenti, che non saranno più valutati in via definitiva secondo i canoni delle competizioni, in ordine decrescente.

 

L’obiettivo nostro non consiste dunque nel comporre una specie di classifica armiera raccogliendo il materiale di mesi di prove ma, più semplicemente, nel proporre ai lettori degli spunti di riflessione seri riguardo alla scelta di armi il cui fine non è quello del divertimento

Steyr, Walther, Heckler & Koch, Smith & Wesson: valutazione su accessori e manuali d'uso

Nel valutare la dotazione di base la nostra equipe si è concentrata sulla qualità custodia, sulla completezza del manuale in termini di contenuti ma anche di fruibilità come forma, sulla presenza di accessori: tutte la armi sono consegnate in valigetta di plastica di tipo economico e non vi sono grosse differenze mentre, per quanto concerne i manuali, il più completo è senza dubbio quello della Walther, seguito da quelli H&K e Steyr. 

Quello della Smith & Wesson contiene molte informazioni sul maneggio in sicurezza e sulla manutenzione, ma è povero di dati tecnici. Per quanto riguarda le dotazioni quelle della Smith & Wesson e della H&K sono senza dubbio le più complete, seguite da Walther e Steyr. 

Heckler & Koch SFP9, lato destro
Heckler & Koch SFP9.
Steyr L9-A1, lato destro.
Steyr L9-A1.

In merito alla valutazione esteriore della qualità dei materiali e delle finiture, intesi come funzionali alla resistenza all’usura ed agli agenti esterni, tra le armi analizzate è risultata senza dubbio vincente, nei mesi, la Walther PPQ-M2, seguita dalla M&P9; meno rifinite e più soggette ad usura esteriore la SFP9 (arma e caricatori) e la L9-A1.

Smith & Wesson M&P9, lato destro
Smith & Wesson M&P9.
Walther PPQ-M2, lato destro.
Walther PPQ-M2.

Impugnature, accessori e fondine

Fondamentale poi, in previsione delle prove, la verifica dell’adattabilità ergonomica dell’impugnatura: alla base del corretto uso della pistola ci deve essere una buona impugnatura e una buona arma tanto migliore quanto meglio si adatta a caratteristiche antropometriche che variano da soggetto a soggetto.

Impugnatura della pistola HK SFP9
Uno dei maggiori punti di forza della HK SFP9 è l’impugnatura, che garantisce 27 diverse configurazioni anatomiche.

Il primo posto spetta certamente alla Heckler & Koch che permette 27 configurazioni anatomiche diverse, seguita dalla Smith & Wesson con tre unità  di guancette e dorsalimi intercambiabili e Walther, che cambia solo i dorsalini. L’impugnatura Steyr, per quanto risulti ottima nell’angolazione rispetto all’asse canna per contenere il rilevamento riflette una concezione di disegno più vetusta, poco adattabile e meno congeniale alle manovre rapide di cambio caricatore.

Steyr L9-A1 nella fondina
Non molto diffusi gli accessori compatibili con la Steyr L9-A1. La fondina utilizzata è stata prodotta apposta.

La compatibilità con accessori e fondine vede Walther produrre tutti gli accessori, dalle fondine alle torce ed ai laser mentre per HK e Smith & Wesson si trovano molti componenti aftermarket. La Steyr, invece, ci ha costretti ad utilizzare una fondina personalizzata.

Smith & Wesson M&P9 durante lo smontaggio.
Lo smontaggio della S&W richiede un utensile, ospitato nell’impugnatura.

Nelle manipolazioni in bianco e nelle operazioni di manutenzione ordinaria sono molto apprezzabili le soluzioni HK e Walther poiché un congegno disarma il percussore eliminando la necessità di premere il grilletto. 

Anche la Smith & Wesson permette di non premere il grilletto ma la procedura di smontaggio è macchinosa e necessita di un apposito utensile.

Prova di tiro meditato con Steyr, Walther, Heckler & Koch, Smith & Wesson

La prova di tiro meditato, che è stata effettuata da tre tiratori ingaggiando bersagli posti a distanza di 7, 12 e 25m, più che a verificare la precisione intrinseca dell’arma, è volta a valutare la funzionalità degli organi di mira come anche quella della dello scatto.

Mire della pistola Steyr L9-A1
Gli organi di mira Steyr sono ottimi per il tiro meditato, meno per quello istintivo.

In questo contesto tutte le armi provate hanno espresso ottime potenzialità ma, tra tutte la Steyr, nelle mani di tutti i tiratori, ha ottenuto i risultati migliori.

Questo risultato è senza dubbio riconducibile alle dimensioni ed alla forma del sistema di mira, con poca luce tra tacca e mirino. Questa soluzione, in riferimento al tiro operativo da combattimento, ha tuttavia degli inconvenienti, venuti alla luce nell’esercizio secondo esercizio. 

Dopo l’arma austriaca le armi più performanti sono state, in ordine decrescente, la Walther, la Heckler & Koch e la Smith & Wesson.

Esercizi di tiro rapido con cambi caricatore

Gli esercizi di tiro rapido con cambi caricatore e simulazione degli inceppamenti sono concepiti invece per verificare la funzionalità dei comandi dell’arma ma anche la funzionalità ergonomica e la versatilità degli organi di mira in questa situazione, che devono facilitare la velocità di acquisizione. 

Bocchettone caricamento della pistola L9-A1
Punto debole della L9A1 il bocchettone di caricamento, senza riferimenti tattili evidenti.

In casi estremi le mire possono essere ignorate tirando in modo semi-istintivo, basato cioè sulla memoria muscolare e “coprendo” il bersaglio con la silhouette del carrello, ma dei buoni organi di mira possono comunque migliorare la precisione ed aiutare in condizioni di luminosità scarsa o speculare.

In questa fase la Steyr, a causa della conformazione “stretta” del bocchettone di caricamento all’impugnatura, privo di inviti per l’inserimento, ha causato dei rallentamenti. Con quest’arma anche i primi problemi di acquisizione di tacca e mirino.

Con la Walther invece, a causa del ridotto peso del grilletto, ci sono state delle partenze non volute durante il “reset”.

La M&P9 invece, che pur si è ben comportata in condizioni “normali”, ha intralciato, a causa della forma, delle dimensioni e della posizione del comando manuale di sicura, le manovre di risoluzione degli inceppamenti.

Sgancio caricatore della pistola HK SFP9
Lo sgancio caricatore della HK SFP9 è funzionale nonostante la particolarità.

L’arma migliore, in questo contesto si è rivelata essere la Heckler & Koch, soprattutto nei cambi di caricatore, che comunque necessitano di addestramento vista la particolarità del disegno del comando ambidestro di sgancio.

L’esercizio con estrazione da fondina, ingaggio rapido ed allontanamento a 3m è volto a verificare l’efficienza del binomio arma/fondina, come anche la bontà del disegno dimensionale, del bilanciamento complessivo e dell’impugnatura.

In questo frangente tutte le armi, opportunamente accessoriate, si sono ben comportate, con dei buoni risultati dati dalla Walther e della S&W, eccellente per disegno e bilanciamento nel tiro puntato.

Heckler & Koch SFP9 durante il tiro in movimento
Gli organi di mira della Heckler & Koch SFP9 si sono rivelati ottimi anche nel tiro in movimento.

L’esercizio dei tiri dietro copertura alta, media e bassa, diviso in sessioni e praticato anche con l’ausilio di un autoveicolo, permette di valutare ulteriormente l’efficienza ergonomica e la bontà degli organi di mira.

La Steyr, in questo frangente, è stata forse l’arma più penalizzante a causa degli organi di mira mentre la Walther, che pure si è ben comportata, si è rivelata non perfettamente bilanciata, tendendo ad appruarsi.

Eccellente il comportamento della Smith & Wesson ma la migliore si è rivelata essere senza dubbio la SFP9.

Tiro a copertura bassa con la Smith & Wesson M&P9
Esercizio di tiro da copertura bassa con S&W.
Tiro in movimento con Walther PPQ-M2: in queste situazioni non è semplicissimo dominare lo scatto leggero.

Tiro rapido da posizione statica

Ultimo esercizio quello del tiro rapido di 15 colpi da posizione statica. Si voleva, in questo caso, verificare l’efficienza della catena di scatto, con particolare riferimento alla pre-corsa ed allo spazio di riaggancio del grilletto.

Con la Steyr il tempo medio di esecuzione dell’esercizio è stato pari a 3”,78, con la Walther 3”,27 (max 3”,01), con la HK 3”,48 e con la M&P9 modificata 3”,19.

A livello teorico questa prova sarebbe vinta dalla Walther PPQ ma, considerata la destinazione finale dell’arma e gli effetti del processo della paura in combattimento, la nostra equipe è concorde nell’attribuire alla Heckler & Koch SFP9 la più alta funzionalità.

I destinatari finali dei prodotti di cui abbiamo scritto sono gli operatori delle Forze di Polizia e, solo secondariamente, i privati. 

Tale presupposto si riflette soprattutto sulla scelta dei materiali utilizzati e sul design, che è considerato accettabile quanto più è economico.

La semplicità è considerata un punto di forza in termini produttivi, commerciali e logistici. Operativamente parlando l’obiettivo dei costruttori è ottenere dei prodotti “user Friendly”, cioè adatti a chiunque, semplici da utilizzare, in modo tale da ottimizzare le risorse investite nell’addestramento.

Prove di tiro a breve distanza con la pistola Steyr L9A1
Tiro a breve distanza con la Steyr L9A1.
Tiratore con pistola Walther PPQ-M2
Nunzio Buzzanca al tiro con la Walther, che permette sequenze di sparo rapidissime.

Per i civili molte cose cambiano, fermo restando che il prodotto di derivazione militare è appetibile, nell’ottica della difesa personale, quanto ad affidabilità ed economicità.


Per ulteriori informazioni visita il sito http://www.tirooperativo.it/