PROVA: Glock 41 e Glock 42

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Ormai da tempo tutto il mondo − con particolare riguardo agli Stati Uniti − accoglie ogni volta con grande interesse le novità lanciate dalla Glock Ges.m.b.H. di Deutsch-Wagram, azienda nei dintorni di Vienna. Non è un caso: le Glock sono senza dubbio le pistole più popolari e diffuse in tutto il mondo, ed avendo recentemente sfondato il tetto dei 10 milioni di armi prodotte, l'azienda austriaca si colloca decisamente tra le più prolifiche di tutti i tempi. E tra quelle che più fanno "tendenza": in previsione di quello che si annuncia come un clamoroso successo commerciale della nuova subcompatta Glock 42, un'importante produttrice americana di munizioni ha annunciato un significativo ampliamento della sua linea di caricamenti calibro .380 ACP.

Glock 41 e Glock 42
Dall'alto in basso: Glock 41 calibro .45 ACP e Glock 42 calibro 9 Corto

Glock 41 calibro .45 ACP

Il carrello allungato − che ospita una canna da 13 centimetri e mezzo di lunghezza con rigatura poligonale − e ben 400mm di passo di rigatura caratterizzano la Glock 41, l'ultimo ritrovato dell'azienda di Deutsch-Wagram che fa da "sorellona" ai già noti modelli Glock 34 calibro 9mm (9x21mm IMI per l'Italia) e Glock 35 calibro 40 Smith & Wesson, lanciate già a partire dal 1998 in base alle specifiche e ai regolamenti della USPSA (la federazione USA di tiro dinamico sportivo), con una linea di mira più lunga ed una migliore distribuzione del peso, pensate appunto per attirare la clientela dei tiratori sportivi. Non includiamo nel novero le altre "Longslide" della Glock − per la precisione i modelli Glock 17L calibro 9mm e Glock 24 calibro 40 Smith & Wesson con canna da 152mm − in quanto la loro produzione è cessata già da qualche anno. 

Glock 41 e Glock 42
La Glock 41 è di tre millimetri più sottile della Glock 21, quì posta a confronto
Glock 41 e Glock 42
La Glock 42 a confronto con un'altra subcompatta della casa austriaca -- la Glock 26 calibro 9mm: la differenza d'ingombro è evidente

Sulla Glock 41 è presente un carrello di foggia più sottile, il cui Design (ovviamente in versione ridotta!) è stato implementato per la prima volta sulla compatta Glock 30S calibro 45 lanciata l'anno scorso: dai 28,5mm di spessore delle Glock 21 e Glock 30 si passa a 25,5mm − cosa che non solo giova all'estetica ma riduce le masse in movimento all'atto dello sparo, migliorando la controllabilità generale.

La bilancia, del resto, non mente: il lungo carrello della Glock 41 pesa appena 398 grammi, contro i 472 grammi di quello della "normale" Glock 21; una riduzione di 72 grammi, dunque, peraltro funzionale a migliorare l'affidabilità e la sicurezza dell'arma nell'uso dei caricamenti meno vivaci.
La linea di mira della Glock 41 − ovvero la distanza tra la mira anteriore e quella posteriore − si attesta sui 195mm di lunghezza, 18mm in più rispetto a quella della Glock 21.  

L'esemplare da noi provato presentava la classica mira posteriore fissa tipica dei modelli Glock da difesa/servizio, ma per i lotti futuri già si parla di una sostituzione "di fabbrica" con una mira posteriore regolabile.
La caratteristica meno "sportiva" della Glock 41 è sicuramente lo scatto, che resta quello tipico in "azione sicura" dell'azienda austriaca: sull'esemplare che abbiamo provato, il suo peso si collocava sui 3200 grammi. Chi volesse "customizzare" la propria Glock 41 per gli impieghi competitivi, vorrà dunque prendere in considerazione l'idea di alleggerire il peso dello scatto, o di farlo fare da un armaiolo qualificato: fortunatamente questi non mancano, così come non mancano le componenti di ricambio Aftermarket per chi intenda procedere da solo. È importante tuttavia ricordare che la maggior parte degli inceppamenti per mancato innesco sulle Glock si verificano proprio su modelli con scatto alleggerito, che possono avere dei problemi con gli inneschi più "duri".    

Glock 41 e Glock 42
Ancora un confronto: le Glock 41 e Glock 42 viste dal basso

Il fusto polimerico è del più recente tipo Gen.4 SF ("Generation 4, Small Frame"), caratterizzato da linee più sottili rispetto a quelle delle Glock 21 delle precedenti generazioni; tra le sue caratteristiche peculiari, annoveriamo dorsalini per l'impugnatura intercambiabili con estensione posteriore a coda di castoro ("Beavertail") di diverse taglie, in modo da meglio adattarsi non solo a tiratori con mani di diverse dimensioni, ma anche agli stili e alle tecniche di tiro più personali.

L'impugnatura, tuttavia, resta spessa almeno 32 mm, cosa che rende la Glock 41 più adeguata all'impiego da parte di tiratori dalle mani di dimensioni medie o grandi.

Glock 41 e Glock 42
La porzione di carrello che protrude dall'estremità del fusto della Glock 41 presenta i bordi smussati, tipici da arma da tiro

Per i più sfegatati Fan delle polimeriche della casa austriaca − ed in particolare per chi apprezza il loro peculiare scatto in azione sicura − la Glock 41 rappresenta di certo un'interessante New Entry sul mercato delle pistole semi-automatiche calibro .45 per il tiro tattico/operativo e per impieghi speciali. Di sicuro, almeno per i tiratori europei, il suo impiego d'elezione sarà quello sportivo, in particolar modo sui campi di tiro dinamico, anche se la capacità del caricatore di soli 13 colpi potrebbe risultare penalizzante rispetto ai 15 colpi o più offerti da modelli direttamente concorrenti, seppure in calibro minore, offerti anche dalla stessa Glock. Il prezzo indicativo al pubblico proposto dal distributore italiano − la Bignami S.p.A. di Ora (BZ) − si attesta sugli 812 Euro: per una volta inferiore alla media del resto d'Europa, dato che sul mercato tedesco la stessa arma costa più o meno 840€.

Glock 42 calibro .380 ACP (9 Corto)

Con la caduta, nel 2013, dell'Illinois − ultimo baluardo proibizionista − e pur con tutte le restrizioni più o meno rigide (anche più di quanto non lo siano in alcuni paesi europei!) che sono in vigore in alcune giurisdizioni, ad oggi tutti e 50 gli Stati USA prevedono per i loro cittadini la possibilità di richiedere, e vedersi riconosciuta, una licenza per il porto occulto d'arma da fuoco a scopo difensivo. Recentemente, inoltre, in tutti gli Stati Uniti si è avuta un'impennata delle richieste di porto d'arma difensivo da parte di donne e persone in età legale minima (Nota: occorrono 21 anni, e non 18, per richiedere un porto d'armi per difesa personale negli USA!); il risultato è stato un Revival delle armi tascabili in calibro 9 Corto, con decine di nuovi modelli proposti ed andati a ruba sin dal 2008. Basti pensare che all'epoca della prima introduzione sul mercato della sua compattissima LCP calibro .380, la Ruger si vide in pochi giorni sommersa di ordinativi che di fatto prenotarono in blocco l'intera produzione di due anni.

Glock 41 e Glock 42
Le dimensioni... contano: la Glock 42 calibro 9 Corto è stata pensata principalmente per il porto occulto

Non è dunque una sorpresa se anche Glock abbia deciso di produrre un nuovo modello in calibro 9 Corto.

Come tutti sappiamo, non si tratta di un calibro esattamente nuovo. Ufficialmente denominato "9mm Browning-Court" dal CIP e conosciuto soprattutto come .380 ACP in nord America, il 9 Corto è stato concepito da John Moses Browning e lanciato sul mercato nel 1912. Nel corso degli anni è stato commercializzato sotto diverse denominazioni: 9mm Browning Short, 9mm Pistolen-Patrone 400(h), 9mm M.34, .380 C.A.P.H., 9mm Kurz DWM 540, .380 Auto Webley, .38 Colt Auto Hammerless e .380 (9mm) Auto. Nei paesi dell'ex-blocco comunista, il 9 Corto rappresenta ancora − assieme al 9x18mm PM, o 9mm Makarov che dir si voglia − la munizione commerciale più diffusa, essendo adeguata per potenza e pressioni sviluppate all'impiego di armi dal Design semplice, con chiusura labile a massa.

Calibro 9 Corto: la reinvenzione della ruota...?

La Glock stessa non è nuova alla produzione di armi in calibro 9 Corto: già nel 1995 l'azienda austriaca lanciò infatti la Glock 25, versione calibro .380 ACP della semicompatta Glock 19, pensata per la vendita in alcuni paesi dell'America centrale e del sud America, dove ancora oggi il 9 Corto rappresenta il calibro da pistola semi-automatica più alto legalmente disponibile sul mercato civile.
Nel 1996 fu invece il turno della Glock 28, una subcompatta con impugnatura di dimensioni ridottissime alimentata da un caricatore bifilare da dieci colpi. Paradossalmente, questi due modelli sono più comuni in Europa che non negli USA, in quanto il rapporto tra dimensioni e calibro non consente loro di guadagnare sufficienti "Punti" nella tabella di valutazione del BATFE che, in base al Gun Control Act del 1968, permette o meno la distribuzione sul mercato civile statunitense di pistole prodotte all'estero.

Neanche la cortissima Glock 42 sarebbe legalmente distribuibile sul mercato USA, se venisse importata direttamente dall'Austria; per risolvere tale problema, l'azienda di Deutsch-Wagram ha allestito le linee di produzione per questo modello anche presso la branca statunitense con sede a Smyrna, nello Stato della Georgia. Questi esemplari si caratterizzano per la presenza della dicitura "USA" sul carrello, al posto di "Austria".

Glock 41 e Glock 42
Lo smontaggio da campagna della Glock 42 calibro 9 Corto (.380 ACP)
Glock 41 e Glock 42
Per motivi legali, le Glock 42 dedicate al mercato statunitense sono prodotte in loco e marchiate di conseguenza
Glock 41 e Glock 42
La Glock 42 calibro 9 Corto è l'arma più corta, sottile e leggera mai prodotta dall'azienda austriaca
Glock 41 e Glock 42
La Glock 42 calibro 9 Corto è l'arma più corta, sottile e leggera mai prodotta dall'azienda austriaca

Il mercato americano ha accolto il lancio della Glock 42 con entusiasmo, con un impressionante volume di prenotazioni all'alba della sua prima presentazione, che ha stupito persino l'azienda stessa, abituata a ricevere un "caldo benvenuto" ogni volta che lancia un nuovo prodotto.

Con un peso a vuoto di circa 390 grammi ed ingombri veramente minimi − quindici centimetri e mezzo di lunghezza, 10,6 centimetri d'altezza ed appena 23mm di spessore − la Glock 42 è un autentico "campione tascabile"; basata sui precedenti modelli subcompatti di casa Glock (le già citate 25 e 28), la nuova G42 presenta una solida chiusura a massa ed un caricatore monofilare da sei colpi calibro 9 Corto.

Con l'aggiunta di un ulteriore colpo in canna, la Glock 42 risulta comodissima da portare anche nella controversa posizione dello "Appendix Carry", molto popolare soprattutto negli USA per chi usi armi difensive subcompatte, pur offrendo da uno a due colpi in più rispetto ad un normale revolver calibro .38 Special con canna da due pollici, ovvero il tipo d'arma più comune per questo tipo e questa modalità di porto. 

Il disegno del fusto, in particolar modo la Texture grippante dell'impugnatura, rimanda a quello dei modelli Glock Gen.4, con due sostanziali differenze: la Glock 42 manca della rotaia per accessori sotto il Dust Cover e non offre la possibilità di sostituire il dorsalino dell'impugnatura. Al suo interno, troviamo la tipica molla di recupero telescopica in due parti impiegata da tutte le pistole Glock; lo scatto presenta un peso piuttosto elevato, circa 3885 grammi (oltre 3,8 chili), un po' eccessivo forse perché si tratta di un modello di primissima produzione. Il prezzo in Italia si attesta sui 514,00€.

Glock 41 e Glock 42
"Longslide" di grosso calibro per la competizione e l'impiego tattico: ecco la Glock 41 calibro .45 ACP

Al tiro con le Glock 41 e 42

Dato che la Glock 41, come i precedenti modelli 34 e 35, è una "Longslide", l'abbiamo provata al tiro di precisione sui 25 metri, in appoggio su un Rest, utilizzando quattro caricamenti di fabbrica e due diverse tipologie di munizioni ricaricate, con un peso oscillante tra gli 85 e i 230 grani.
La buona notizia: nessun malfunzionamento è stato registrato né con la Glock 41, né con la Glock 42, nell'arco di tutti i 300 colpi della sessione di tiro, anche se il peso dello scatto di oltre tre chili non ha reso esattamente semplice il lavoro dei Tester che cercavano di ottenere rosate quanto pià possibile strette.

L'impiego di una tacca di mira posteriore da 3,5mm rispetto a quella standard di 3,7mm comporta che anche sulla Glock 41, pur coi suoi 19 centimetri e più di linea di mira, l'immagine delle mire allineate sia esattamente la stessa della Glock 21... cosa che non consente alla mira posteriore di risaltare granché, e rende un po' difficoltoso l'allineamento e l'acquisizione del bersaglio.
Il caricamento artigianale preparato con 5 grani di polvere Hodgdon Titegroup e con una palla Hornady TAP da 200 grani ha sortito i migliori risultati in fatto di precisione, con una rosata di 41mm d'ampiezza; a seguire, abbiamo potuto realizzare una rosata da 56mm d'ampiezza con le GECO JHP da 230 grani ed una da 58mm con munizioni Remington FMJ, sempre da 230 grani. Tutto sommato, la media dell'ampiezza delle rosate con la Glock 41 si situa sui 64 millimetri.

Glock 41 e Glock 42
Glock 41 calibro .45 ACP in smontaggio da campagna
Glock 41 e Glock 42
Il blocchetto di chiusura della Glock 41: ancora una volta, si segue pedissequamente il consolidato schema Glock
Glock 41 e Glock 42
Dimensioni importanti, quelle della Glock 41 calibro .45 ACP
Glock 41 e Glock 42
Dimensioni importanti, quelle della Glock 41 calibro .45 ACP

Oltre al vantaggio dell'asse della canna basso, che consente di mantenere il rilevamento entro livelli accettabili, la nuova Glock 41 offre anche il vantaggio di un carrello di 74 grammi più leggero rispetto a quello della Glock 21, cosa che riduce il rinculo grazie alla diminuzione delle masse in movimento; dato che la Glock 21, più della Glock 41, si configura come arma da difesa/servizio, possiamo sperare per chi ogni giorno la impiega che anch'essa subisca presto una simile "cura dimagrante".
Ma qual'è esattamente la destinazione d'uso principale di questo nuovo modello Glock? Certo, gli impieghi tattico/operativi da parte degli operatori militari e dei professionisti della sicurezza pubblica e privata. Ma anche il tiro sportivo.   

Glock 41 e Glock 42
A confronto, lo smontaggio da campagna dei due modelli: lo schema Glock è consolidato da decenni, e si è sinora dimostrato affidabile ed efficace

Oltre al tiro più o meno formale, su linee di tiro all'aperto o al chiuso, la Glock 41 si presta particolarmente al tiro dinamico nelle discipline della classe IPSC Standard, dato che la lunghezza totale di 225mm circa risulta perfettamente regolamentare. La capacità totale di tredici colpi nel caricatore più uno in canna, tuttavia, la rende svantaggiata rispetto anche alla Glock 35 calibro .40, che di colpi ne offre quindicin più uno.
A chi intenda utilizzare la Glock 41 nelle discipline di tiro dinamico, si consiglia caldamente di affidarsi alle "mani esperte" di un armaiolo che sappia intervenire sul peso dello scatto.

Razionalmente parlando, tuttavia, la Glock 41 dev'essere vista tuttavia più come un'aggiunta al catalogo dell'azienda austriaca decisa perché un modello calibro 45 ACP con quelle caratteristiche "mancava nella linea", che non con le intenzioni di ideare un'arma dalla destinazione d'uso prettamente sportiva. 

Glock 41 e Glock 42
I carrelli-otturatore dei due modelli, visti dal basso: l'impostazione tecnica è sostanzialmente identica
Glock 41 e Glock 42
A confronto, le canne della Glock 41 calibro 45 ACP e della Glock 42 calibro 380 ACP

La più piccola pistola semi-automatica mai prodotta dalla Glock, il modello 41, è stata invece provata dalla distanza di quindici metri − distanza che pure rappresenta un'autentica sfida per le inerenti capacità di precisione di una tipologia d'arma pensata per l'impiego su distanze brevi e brevissime. Sono state utilizzati sei diversi caricamenti di fabbrica, dal peso variabile tra gli 88 e i 96 grani.
Seppur relativamente nuove, le Hornady "Critical Defense" con palla da 90 grani (non disponibili in Italia, n.d.t.) hanno restituito i risultati migliori, con una rosata da 38mm; hanno seguito a ruota le munizioni FMJ della GECO e della Sellier & Bellot, con rosate da 45mm. L'ampiezza media delle rosate ottenute con la Glock 42 si è attestata sui 50mm, un livello più che adeguato alla destinazione d'uso di questo modello, ovvero quello difensivo sulle distanze cortissime.

Glock 41 e Glock 42
Le dimensioni subcompatte della Glock 42 consentono un comodissimo porto occulto per difesa, come arma primaria o secondaria

Pistole subcompatte calibro .380: qual'è il limite del "troppo piccolo"?

Il Trend internazionale riguardante la ritrovata popolarità delle armi corte compatte e subcompatte calibro 9 Corto pone (o rinnova) alcuni interrogativi relativi alle prestazioni balistiche di questo calibro.
Una semplice occhiata ai dati ottenuti dalle prove della Glock 42 ci rivela che le munizioni da noi usate per i Test esprimono livelli d'energia variabili dai 191 ai 284 Joule.

A titolo di confronto, un'arma con la stessa lunghezza di canna ma camerata per l'ormai "universale" 9x19mm Parabellum esprimerebbe livelli di circa 500 Joule, ovvero quasi il doppio. Livelli simili a quelli del 9 Corto (300 Joule) si hanno con revolver tascabili calibro .38 Special (il più popolare tra quelli più recenti è sicuramente il Ruger LCR), che però offre un vantaggio innegabile rispetto al .380 ACP, ovvero una palla mediamente più pesante. 

Glock 41 e Glock 42
Abbiamo provato la Glock 42 calibro 9 Corto sulla gelatina balistica con alcuni caricamenti calibro 380 ACP specificamente ideati per difesa

Ma persino le Forze Armate e di polizia dell'ex-Unione Sovietica, dell'attuale Federazione Russa e di molti paesi satelliti hanno a lungo utilizzato − e continuano ad usare in gran numero − pistole Makarov ed altri modelli camerati per il calibro 9x18mm PM, che esprime più o meno gli stessi liveli d'energia di un 9 Corto.

Qual'è, dunque, il giudizio definitivo in fatto di potere d'arresto per il .380 ACP? Promosso o bocciato? Abbiamo verificato su un blocco di gelatina balistica − sapone di glicerina trasparente, per essere più precisi − ed abbiamo posizionato una telecamera ad alta velocità per riprendere in tempo reale il comportamento delle munizioni all'interno del bersaglio.

Nel nostro caso, abbiamo aggiunto alla gelatina balistica una certa quantità di colorante alimentare sciolto in acqua, per far sì che i canali aperti dal passaggio dei proiettili risultassero di colore rosso acceso.

Abbiamo inoltre posizionato di fronte al blocco di gelatina alcuni strati di diverso tipo di tessuto, dal Denim al cotone, per replicare più fedelmente possibile i Test a cui l'FBI sottopone le munizioni: per essere accettate in servizio dall'agenzia americana, infatti, esse devono dimostrare di mantenere capacità penetrativa ed espansiva e potere d'arresto anche dopo aver passato da parte a parte bersagli semirigidi o rigidi quali indumenti pesanti, legno, parabrezza, ed altro.

Glock 41 e Glock 42
A confronto, le munizioni Speer Gold Dot e Hornady Critical Defense recuperate dal bersaglio di gelatina balistica dopo la prova
Glock 41 e Glock 42
Evidente quì come, mentre le Speer Gold Dot presentino un maggiore diametro d'espansione, le Hornady Critical Defense si caratterizzino per una superiore capacità di penetrazione

Abbiamo voluto provare per primo un classico tipo di munizionamento a punta cava per difesa personale, lo Speer Gold Dot, il cui proiettile da 90 grani si è espanso molto rapidamente, penetrando il blocco di gelatina balistica per circa 17 centimetri. Una volta recuperato, il proiettile mostrava di essersi deformato fino a presentare un diametro di 14 millimetri e mezzo, e di aver creato una cavità capace di contenere  41,9cm³ d'acqua.
Subito dopo abbiamo provato le Hornady Critical Duty, munizioni pensate proprio per soddisfare i menzionati criteri dell'FBI; a differenza di quanto accade con gli Speer Gold Dot, la cavità apicale dei proiettili Hornady Critical Defense FTX non è "nuda", ma riempita da un iniziatore d'espansione in forma di un piccolo cilindro di polimero rosso. Le Hornady Critical Defense calibro .380 ACP da 90 grani hanno aperto nella glicerina balistica una cavità di 22 centimetri di profondità, ed una volta estratti risultavano pressoché intatti, avendo perso soltanto il cilindro polimerico che ne protegge la punta cava. 

GLOCK G41 in .45 Auto and GLOCK G42 in .380 Auto
Le Hornady Critical Defense hanno creato nel bersaglio di gelatina balistica una cavità di 22 centimetri di profondità

Ciò significa anche che la capacità espansiva dei proiettili risultava minore, con un diametro medio di "soli" 11 millimetri e mezzo.

Abbiamo testato su quel che restava del bersaglio in gelatina balistica anche alcuni caricamenti leggeri, per la precisione i brasiliani MagTech +P Guardian Gold, caricati con palle da 85 grani realizzate in lega di ottone e caratterizzate da una profonda cavità apicale. Non è stato possibile misurare con precisione la profondità della penetrazione nella gelatina, in quanto il materiale balistico rimasto era troppo poco e le palle sono fuoriuscite dopo 16cm.; abbiamo potuto tuttavia constatare che questi proiettili "leggeri" si sono espansi fino ad un diametri di ben 15mm, pur mantenendo del tutto il loro peso.

Glock 41 e Glock 42
A confronto due diversi caricamenti (purtroppo non reperibili in Italia): in alto le Speer Gold Dot, in basso le Hornady Critical Defense, entrambe da 90 grani

Le Sellier & Bellot FMJ, con i loro 248 Joule d'energia, hanno passato da parte a parte il blocco di gelatina balistica (30cm. in tutto) e gli strati di tessuto pesante posti di fronte ad esso come se fossero burro. Ciò ci porta a concludere che non esiste una sola scelta in fatto di caricamenti calibro .380 ACP per difesa: tutto dipende da ciò che desiderate, se preferiate munizioni che offrono un maggior potenziale di penetrazione o un maggior trasferimento d'energia sul bersaglio. Una cosa è certa: a tutt'oggi, quando si tratta di impieghi difensivi da distanza ravvicinata, il 9 Corto non è affatto da sottovalutare.


Sommario

Le restrizioni presenti nella maggior parte degli stati europei relativamente alla concessione di porti d'arma per difesa personale renderanno difficile la vita alla piccola Glock 42, che non potrà certo godere del numero spettacolare di vendite che invece sta già facendo registrare negli Stati Uniti.
Sempre per quanto riguarda il mercato americano, la cameratura in calibro .45 ACP avvantaggia senz'altro la Glock 41, che ancora una volta si troverà penalizzata in Europa data la minore disponibilità e popolarità e il maggior prezzo dei caricamenti in tal calibro rispetto al più popolare 9x19mm "Parabellum" (9x21mm IMI in Italia).
Tuttavia, dato il prezzo contenuto e la versatilità della piattaforma, siamo sicuri che anche da noi le nuove Glock godranno del successo che meritano, sia tra chi cerchi un semplice strumento per il tiro sportivo o informale, che per chi abbia bisogno di un'arma affidabile per la difesa personale, abitativa e della proprietà, nonché per l'impiego in servizio da parte delle Guardie Particolari Giurate.

GLOCK
SCHEDA TECNICA

Glock 41 e Glock 42Michael Schippers

GLOCK 41
€ 812,00
Produttore

Glock Ges.m.b.H.
www.glock.com

DistributoreBignami S.p.A.
www.bignami.it
ModelloGlock 41
TipologiaPistola semi-automatica ad impiego sportivo
Calibro.45 ACP
FunzionamentoChiusura geometrica a corto rinculo di canna (sistema Browning modificato Glock)
ScattoAzione sicura Glock (doppia azione costante con controgrilletto di sicurezza)
SicuraNessuna esterna -- tripla sicura automatica (brevetto Glock)
Capacità13 colpi in caricatore amovibile bifilare a presentazione singola
Canna135 mm, rigatura poligonale destrorsa, passo di 400 mm
MireFisse con riferimenti bianchi
Lunghezza totale
226 mm
Peso
695 gr. a vuoto
MaterialiAcciaio inossidabile brunito, polimero
NoteDorsalini dell'impugnatura intercambiabili, tre diverse taglie
Prezzo812,00€ consigliato al pubblico
GLOCK Ges.m.b.H.
SCHEDA TECNICA

Glock 41 e Glock 42Michael Schippers

GLOCK 42
€ 514,00
Produttore

Glock Ges.m.b.H.
www.glock.com

DistributoreBignami S.p.A.
www.bignami.it
ModelloGlock 42
TipologiaPistola semi-automatica da difesa per porto occulto
Calibro.380 ACP (9 Corto)
FunzionamentoChiusura geometrica a corto rinculo di canna (sistema Browning modificato Glock)
Scatto

Azione sicura Glock (doppia azione costante con controgrilletto di sicurezza)

SicuraNessuna esterna -- tripla sicura automatica (brevetto Glock)
Capacità6 colpi in caricatore monofilare
Canna82.5 mm, rigatura poligonale destrorsa, passo di 250 mm
MireFisse con riferimenti bianchi
Lunghezza totale
151 mm.
Peso390 gr. a vuoto
MaterialiAcciaio inossidabile brunito, polimero
NoteFornita sul mercato italiano con n°1 caricatore
Prezzo514,00 € consigliato al pubblico