Sequestro Zastava M76: il comunicato stampa AUDA

Come i lettori di all4shooters.com ben sanno, ormai, in questi giorni sta venendo data esecuzione ad un provvedimento della Procura della Repubblica di Brescia che prevede il sequestro di tutti i fucili semi-automatici Zastava M76 calibro 8x57JS presenti sul territorio nazionale, e la loro acquisizione come eventuali corpi del reato in un procedimento in corso contro tre importatori italiani ed un esportatore austriaco per introduzione sul territorio nazionale di armi da guerra.

Sequestro degli Zastava M76: l'AUDA dice la sua!
Tutti gli Zastava M76 sequestrati saranno nuovamente provati per verificare la possibilità di tiro a raffica

Il rischio, paventato da molti, è che i fucili − che verranno ri-testati fino all'ultimo presso il Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia per verificare quanti presentino il difetto che consente loro, in alcune circostanze, di sparare a raffica − possano essere qualificati come "armi da guerra" dalle autorità.

Scatterebbe, in tal caso, la confisca senza indennizzo, e la conseguente distruzione di tutti gli esemplari.

Nella ridda di voci e notizie più o meno confermate che si rincorrono al riguardo da ormai diversi giorni, l'AUDA - Associazione Utilizzatori Delle Armi ha voluto dire la sua lo scorso venerdì 4 ottobre, con un comunicato-stampa che riceviamo e volentieri pubblichiamo.

In occasione di questo sequestro, per l'ennesima volta si è voluto far ricadere sugli utilizzatori le conseguenze di responsabilità che sicuramente non sono da addebitarsi alle persone corrette ed oneste che detengono, nel completo rispetto della legge, delle armi che a suo tempo sono state catalogate, classificate, bancate, e − mediante una pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale − autorizzate per la detenzione.

Pur essendo cosa risaputa da numerose settimane, infatti, il provvedimento della Procura di Brescia ha dato origine ad un sentimento d'urgenza ingiustificato presso le Autorità incaricate di dargli esecuzione. AUDA è stata, in questi giorni, contattata da titolari di porto d'armi che sono stati costretti a sobbarcarsi lunghi viaggi per consegnare l'arma presso il Commissariato, la Questura o il Comando CC competente per territorio, o che si sono visti persino venire a "recuperare" sul posto di lavoro, come dei delinquenti, per accompagnare i funzionari di P.G. a casa propria a ritirare il fucile oggetto dell'ordine di sequestro. Alcuni, addirittura, sono stati minacciati apertamente di immediata distruzione dell'arma, pagata di tasca propria per impieghi sportivi o per collezionismo.

Lamentiamo dunque, ancora una volta, che cittadini onesti siano stati perseguitati e vessati − ed ora rischino di essere danneggiati dalla confisca definitiva e dalla distruzione di una proprietà privata, tutelata dall'Articolo 42 della Costituzione − a causa di un semplice difetto meccanico e degli errori o delle omissioni di una macchina burocratica che non funziona. Ciò detto, riscontrato che anche l'ordinanza di sequestro esclude ogni responsabilità nei confronti dei possessori dei fucili Zastava M76, AUDA si sta muovendo per trovare una soluzione − che d'altra parte pare molto semplice e non necessitante di alcuna perizia − per consentire a tiratori e collezionisti di tutt'Italia di vedersi restituita la propria arma nel più breve tempo possibile.

Nel frattempo, AUDA è a disposizione dei titolari di fucili Zastava M76, anche se non membri, per fornire i migliori consigli riguardo a come comportarsi in base ai dettami di legge e a maggior tutela dei propri diritti ed interessi.

Da parte nostra, terremo alta l'attenzione sulla vicenda e vi manterremo aggiornati costantemente. Pare palese, infatti, come le responsabilità di questo disastro siano da ricondursi ad omissioni o sbagli di chi, a suo tempo, vigilava sulle caratteristiche tecniche delle armi immesse sul mercato. Ci uniamo dunque all'AUDA nel vigilare affinché a pagare non siano gli importatori, che erano in buona fede ed oggi debbono difendersi da accuse molto gravi, o peggio ancora gli appassionati che hanno acquistato i fucili che sono oggi sottoposti a sequestro.