Tikka T3 Tactical

Tikka T3 Tactical
La finestra di espulsione è piuttosto piccola per incrementare la rigidità dell’azione. La slitta del cannocchiale è una Picatinny standard

Il Tikka T3 Tactical viene da un’azienda dotata di una solida tradizione armiera, pur se ora ristretta a puro marchio acquistato da Sako negli anni ʼ80 e oggi posseduto da Beretta. Quanto a Sako, nel campo dei fucili tattici non c’è bisogno di spendere molte parole. 

Il suo TRG è argomento sufficiente, il riferimento con il quale tutti gli altri costruttori devono misurarsi. Ebbene, nello stesso stabilimento di Riihimaki, con gli stessi macchinati e maestranze che realizzano le armi Sako, sono costruiti anche i fucili Tikka.

Passiamo ad esaminare l’arma. Il T3 Tactical è alimentato tramite un caricatore monofilare amovibile in polimero. Subito dietro il caricatore troviamo un guardamano in polimero che protegge un grilletto scanalato verticalmente.

Tikka T3 Tactical calibro .308 Win 
La coda del percussore armato espone un vistoso punto rosso. Un analogo punto rosso è scoperto dalla sicura per evidenziare la posizione di fuoco

Le mire metalliche, pensate per un impiego di emergenza in caso di danno al collimatore ottico, sono costituite da una tacca fissa, montata a coda di rondine su un sopralzo della canna e da un mirino protetto da tunnel. La canna è martellata a freddo e filettata in volata per l’installazione del freno di bocca.

Il tubo rigato da cui è ricavata la canna del T3 è lo stesso da cui si ricava la eccellente canna del TRG. La canna, in volata, presenta una strombatura esterna. Non è un fattore estetico, ma una precisa scelta progettuale; lavorando la canna in questo modo si ottiene una migliore tolleranza della foratura in volata, dove davvero conta per la precisione. Ma l’ingrossamento in volata ha anche lo scopo di cambiare il modulo vibratorio sinusoidale della canna, composta di seni e nodi.

Questi ultimi sono il momento in cui la vibrazione attraversa la linea di base degli assi cartesiani e si inverte. In quel punto, la canna è immobile. Il freno di bocca presenta 6 fessure di sfogo, tre su ciascun lato, e ha il foro di egresso incassato. La contemporanea presenza dell’ingrossamento in volata e del freno di bocca fa sì che un nodo del sistema vibrante si collochi esattamente in volata. Ecco spiegato uno dei molti segreti della precisione di questo fucile.

 

Tikka T3 Tactical 
Tikka T3 Tactical, in calibro .308 Winchester, al tiro

Un altro sta nell’azione, simile a quello di un’arma da bench rest. La finestra di espulsione molto piccola rende l’azione decisamente più rigida. La parte inferiore dell’azione, aperta per consentire il passaggio delle cartucce, presenta delle superfici piatte che si interfacciano con l’interno del calcio garantendo una solidità a tutta prova.

Tikka T3 Tactical 
Lʼottica Burris XTR 6-24x50 montata sul Tikka T3 Tactical

Un elemento metallico per l’assorbimento del rinculo (recoil lug) è annegato nel polimero. L’otturatore ha tre alette di tenuta in testa e ha un profilo conico. L’angolo di apertura di soli 70° e il profilo conico rendono l’azione veloce e sicura. L’otturatore è ben proporzionato all’azione e, pur nella sua scorrevolezza, non scodinzola in posizione di massima apertura. La coda del percussore è munita di un vistoso punto rosso che segnala la condizione di percussore armato, mentre un analogo punto rosso sotto la leva di sicura si rende visibile in posizione di fuoco. 

Tikka T3 Tactical 
Lʼeccellente calciatura polimerica regolabile

La posizione di sicura non consente la manovra dell’otturatore. Lo sgancio dell’otturatore è sul lato sinistro dell’arma ed è costituito da una leva ad altalena, una delle cui estremità sporge dall’azione. Per il montaggio dell’ottica, l’azione reca una slitta Picatinny standard. Il calcio è allungabile per mezzo di spaziatori da collocarsi immediatamente davanti al calciolo e presenta un poggiaguancia regolabile manualmente. Basta svitare a mano il pomello sito sul lato destro del calcio, posizionare l’appoggiaguancia all’altezza voluta e stringere di nuovo il pomello. 

 

La forma esterna della calciatura è a tronco di cono, con progressivo allargamento verso l’azione.

Se l’arma non fosse dotata di bipiede Harris, facendola scorrere in avanti o all’indietro sul rest anteriore si alza o si abbassa il punto di mira. Lo zigrino dell’impugnatura a pistola e quello dell’astina hanno un disegno speciale che consente una buona presa anche con mani bagnate.

Tikka T3 Tactical calibro 
Il fucile scomposto. Il caricatore è in polimero, robustissimo

Interessante l’interno della calciatura, particolarmente nella parte anteriore. Centine trasversali ed incrociate in polimero assicurano una rigidità totale. Attaccato all’azione c’è lo scatto, fissato alla parte inferiore dell’azione con una brugola. Il peso di sgancio può essere regolato tra uno e due kg. I limiti superiore e inferiore tengono conto dell’uso reale che si fa dell’arma, in cui uno scatto tra il chilo e mezzo e i due chili è considerato ottimale. Quanto alle finiture generali, tutte le parti metalliche, ad eccezione del grilletto, hanno una gradevole fosfatazione nera non riflettente. 

Tikka T3 Tactical 
Vista dal lato destro
Tikka T3 Tactical 
Lato sinistro
Tikka T3 Tactical 
La manetta dell’otturatore è piuttosto curata anche esteticamente

La configurazione del Tikka T3 Tactical provato si presta particolarmente a un uso professionale. Come anticipato, l’arma è dotata di un efficace freno di bocca e di un bipiede Harris; il freno è lo stesso montato sui TRG. È particolarmente rumoroso, ma riesce a dimezzare la sensazione di rinculo dell’arma, il ritorno in punteria è velocissimo e diventa possibile riuscire a osservare l’impatto del proiettile sul bersaglio anche a distanze relativamente brevi attraverso il cannocchiale. L’arma è piuttosto maneggevole, la scorrevolezza dell’otturatore è eccellente, l’alimentazione ineccepibile con le munizioni provate. C’è solo un indurimento più marcato di quanto ci piacerebbe in chiusura, ma la velocità di ripetizione non ne risente più di tanto. Lo abbiamo provato, dotato di ottica  Burris XTR 6-24x50 montata con anelli originali Burris, alla distanza canonica di 100 m con munizioni commerciali, e fino ai 500 m con commerciali e ricaricate. In tutte le condizioni, l’arma si è dimostrata costante, anche se la deriva termica della canna tende a farsi sentire un po’ prima di quanto ci sarebbe piaciuto; tendenzialmente, i primi 5 colpi sono sempre sotto il MOA e poi la rosata si apre, anche se di poco.

Il T3 è nervoso, secco, veloce; ci viene un termine tipicamente statunitense per definirlo, “Lean & Mean”: asciutto e cattivo. La precisione è ottima con quasi tutti i caricamenti.