Galletti: “Modificare i Key concepts? Solo con nuove risultanze”

Davanti c’è un “se” enorme come un grattacielo, però finalmente qualcosa sembra muoversi. E se ne discute, anche se la politica dei piccoli passi sembra non pagare e a leggere tra le righe la concessione sembra più di facciata che sostanziale. Ma comunque se ne parla: va riconosciuto il giusto merito ai deputati della Lega Nord se nel Question time di Montecitorio il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ha affermato che “se dovessero emergere novità dal punto di vista scientifico, sarà possibile chiedere una modifica dei Key concepts entro la prossima stagione venatoria”.

L’argomento del contendere è risaputo: l’impianto europeo della Direttiva Uccelli anticipa l’inizio della migrazione prenuziale alla seconda decade di gennaio e induce (o addirittura costringe? Si sa, ognuno tira la legge come meglio gli torna) il governo a chiudere la stagione di caccia a beccaccia, cesena e tordo bottaccio entro quella data. Con conseguenze spiacevoli anche per il galateo istituzionale: brucia ancora il ricordo del potere sostitutivo esercitato dal governo per cambiare d’imperio il calendario venatorio di sette regioni.

Numerose evidenze scientifiche pospongono invece l’avvio della migrazione alla seconda decade di febbraio e suggeriscono che sia privo di significato intaccare la caccia nel mese di gennaio; ma le legittime istanze rischiano di infrangersi contro il muro di gomma delle istituzioni europee che, nonostante i calendari difformi degli altri Paesi del Mediterraneo, finora non hanno voluto ascoltare le richieste che arrivavano di qua dalle Alpi.

Schermaglie Lega-Galletti: ancora non cambiano i Key Concepts

Con l’interrogazione 3-02406 a prima firma Stefano Borghesi, la Lega ha chiesto ufficialmente a Galletti i motivi per cui i Key Concepts inviati all’Unione Europea non siano stati aggiornati; peraltro durante l’esame della legge europea 2015-2016 il Parlamento aveva approvato un ordine del giorno che impegnava il governo in questa direzione. Secondo i 18 firmatari leghisti, i Key concepts si pongono addirittura in antitesi alla legge 157/1992 che regola la disciplina venatoria; pertanto l’esecutivo deve intraprendere tutti i passi necessari per sincronizzarli con le nuove risultanze scientifiche.

Il Ministro ha risposto facendo nuovamente riferimento al rischio dell’apertura di una procedura d’infrazione e ribadendo che i Key concepts non sono proposti dagli Stati membri, ma dall’Unione Europea all’interno dell’EU Pilot. Dopo la difesa di rito, ecco però la (tenue) apertura: Galletti afferma di essersi fatto personalmente promotore “di una proposta di accordo per l'adeguamento degli obblighi imposti dal diritto europeo” e per evitare l’esercizio dei poteri sostitutivi, ai quali però è stato necessario ricorrere. Ma l’affermazione da sottolineare arriva dopo pochi passaggi: l’Ispra ha considerato non soddisfacenti i dati scientifici prodotti dalla regioni e quindi, dopo gli incontri di dovere con le associazioni ambientaliste, “se (e solo se, ndr) dovessero emergere (ulteriori, ndr) novità dal punto di vista scientifico, sarà possibile chiedere una modifica del Key concepts entro la prossima stagione venatoria”.

La risposta non ha soddisfatto la Lega: tra colpe rimpallate all’Europa e “di fronte a un ennesimo atto di prepotenza a danno dei cacciatori, messo in atto senza alcuna giustificazione scientifica, che va a ledere anche il diritto di ciascuna regione di stilare un calendario venatorio nel rispetto della direttiva”, Borghesi ribadisce che “appare chiara la volontà del Governo Renzi di andare in un'unica direzione”, ossia l’ideologia animalista e ambientalista portata all'estremo spinta al punto tale da non rispettare nemmeno le direttive dell'Unione europea.

Giusto per non farsi mancare un altro fronte di fuoco nel lungo avvicinamento verso il referendum di novembre, spartiacque della legislatura.

(esseti)