Cinghiale che Passione agosto-settembre 2016: i contenuti del nuovo numero

È declinata al femminile la copertina di Cinghiale che Passione agosto-settembre 2016: Selena Barr, esperta cacciatrice inglese, racconta la sua prima caccia al cinghiale nel Vecchio Continente, un'avventurosa battuta in Polonia coronata da due abbattimenti e dal titolo di queen of the hunt.

È un'altra donna, Rossella Di Palma, a presentare il secondo racconto di caccia vissuta con l'articolo su una piovosa giornata di caccia nell'Oltrepò Pavese.

Ma non basta andare a caccia. La formazione teorica è elemento fondamentale per una buona riuscita della caccia e saper scegliere l'appostamento perfetto è uno dei criteri essenziali per poter tendere un efficace agguato al cinghiale: Gabriele Achille spiega come identificare le zone più battute, controllare il vento e gestire i propri movimenti.

Caccia è anche cultura. Sandra Salvato descrive le abitudini culinarie dei diversi territori italiani, nei quali il cinghiale è legato alle usanze di popoli diversi che intingono il loro sapere nelle antiche tradizioni unite da una medesima passione, mente Andrea Marsan torna a parlare di etica venatoria sottolineando che l'accettazione della caccia passa inevitabilmente anche da un attento processo comunicativo: i cacciatori devono prestare attenzione a non violare le regole del buon vicinato e soprattutto a raccontare il senso della loro passione.

Corposa al solito la sezione dedicata alla gestione faunistico-venatoria: Ivano Confortini chiarisce che saper identificare la tipologia dei danni da cinghiale è il primo passo per attivare le procedure utili a mettere in atto le pratiche di contenimento della specie.

Ma nell'ambiente il cinghiale non è soltanto apportatore di danni: la sintesi della relazione di Laura Scillitani al convegno organizzato dall'ATIt mette in evidenza tutte le modifiche determinate dal suo intervento nella biocenosi, dalla conformazione del suolo alla vita di piante e altri animali.

La rubrica della squadra del mese è dedicata stavolta a Il Trebbio di Castellina in Chianti, raggiunto per l'occasione da Serena Donnini; alla stessa Donnini è affidata al solito la sezione sulla cinofilia, incentrata sullo Slovensky Kopov, cane versatile, tenace e resistente ma ancora poco diffuso per la caccia al cinghiale.

Come sempre, immancabili le rubriche dedicate a veterinaria e tradizioni enogastronomiche: Alessandro Arteconi spiega come in alcune circostanze il parto cesareo delle cagne risulti pratica essenziale per salvare la vita a madri e figli, mentre Aldo Fiordelli decanta le qualità delle frattaglie del cinghiale, che hanno alle spalle una tradizione da bongustai.

E poi ancora le news e le presentazioni dei prodotti più accattivanti sul mercato, l'approfondimento legale sulla licenza di porto di fucile, quattro pagine comparative sulle fototrappole, gli scatti delle emozioni della caccia più significative, la recensione dei capi d'abbigliamento adatti per una caccia faticosa ma appassionante, la sintesi del 4° Trofeo Lady a cura di Monica Sergelli del Gruppo Cacciatrici Parmensi e le fotografie dei lettori. Buona lettura.

MAG Brawo Hunter 7-47 GS, la carabina dell'orgoglio italiano

Una carabina bolt-action 7-47 GS
La bolt action 7 Brawo Hunter 7-47 di MAG rappresenta una delle declinazioni più perfette dell'eccellenza italiana: la presentazione su Cinghiale che Passione agosto-settembre 2016.

Le armi MAG rappresentano un elogio della razionalità. Oltre al traguardo dell’avventura professionale di Vittorio Giani, per soluzioni tecniche, meccaniche, materiali impiegati e finiture costituiscono una validissima sintesi del meglio dell’industria armiera italiana. Matteo Brogi ha provato e recensito la Brawo Hunter 7-47 GS per Cinghiale che Passione agosto-settembre 2016.

Leica Magnus 1-6,3x24, il cannocchiale dei record

Raniero Testa bacia il cannocchiale Leica 1-6,3x24
Meccanica eccellente, ampio campo visivo, elevato valore della pupilla d'uscita: sono i tre dati fondamentali che rendono il Leica Magnus 1-6,3x24 un autentico gioiellino, presentato su Cinghiale che Passione agosto-settembre 2016.

L'ottica da battuta di Leica si rinnova in alcuni dettagli significativi, candidandosi a rimanere uno dei termini di paragone per un mercato molto esigente: il recordman Raniero Testa ha sparato oltre 90.000 colpi in due anni senza dover mai ritarare il suo Magnus.

Steiner MRS, punto rosso anche per la selezione

Punto rosso Steiner per caccia al cinghiale
L’impiego di un punto rosso in contesti dove il tiro avviene d’imbracciata e a distanze ravvicinate è giustificato da un buon numero di fattori che comportano benefici rispetto all’impiego delle mire metalliche.

Purché si ingaggi l'animale a distanze ravvicinate, i dispositivi ottici a punto rosso presentano una serie di benefici che esaltano l'efficacia dell'azione venatoria: Matteo Brogi ha provato e recensito il modello MRS di Steiner, uno degli ultimi giunti sul mercato.

.280 Remington alias 7 mm Remington Express

Scatola di munizioni Norma calibro .280 Remington
Il calibro .280 Remington, conosciuto anche come 7 mm Remigton Express, ha fatto fatica a far breccia nel cuore dei cinghialai, ma è riuscito comunque a ritagliarsi un parterre di estimatori.

Calibro con difficili inizi commerciali comunque spinta con convinzione dalla Casa produttrice, il .280 Remington non è mai entrato nel cuore dei cacciatori americani ed europei. Poco diffuso, troppo in competizione con degli autentici mostri sacri del panorama venatorio mondiale, ha comunque un suo pubblico di estimatori. La sua recensione per Cinghiale che Passione agosto-settembre 2016 è affidata a Fulvio Tonin.