Caccia al cinghiale in battuta: meglio canna liscia o rigata?

Caccia al cinghiale in battuta: meglio canna liscia o rigata?
Le armi a canna liscia vengono spesso scelte dai cacciatori che ne preferiscono la maneggevolezza e l'istintività

Partendo dal presupposto che per ogni cacciatore il miglior fucile (discorso simile quello fatto per i cani) è quello con cui si raccolgono più soddisfazioni sul terreno di caccia, occorre ammettere e valutare oggettivamente nel caso delle armi quali possano essere i limiti, le potenzialità o i pericoli ad esse legati durante una battuta al cinghiale. 

La diffusione della specie cinghiale ha portato molti cacciatori a dedicarsi a questa pratica venatoria anche in ambienti in cui questo selvatico era prima sconosciuto o quasi. 

Di conseguenza molti attuali cacciatori di cinghiali, provenienti da altre abitudini venatorie si trovano a caccia con le stesse tipologie di fucili che per molto tempo li hanno soddisfatti in altre cacce e di cui raramente riescono a privarsi, sentendosi rassicurati dai molti trascorsi positivi vissuti.

Benelli Vinci
Tipico semiuatomatico di ultima generazione in versione slugger, con alcuni dei principali caricamenti per questo tipo d'arma. Benelli Vinci

Così, in parte per praticità ed abitudine, in parte per ragioni mediamente economiche, sono molti coloro che affrontano le battute di caccia al cinghiale con normali fucili a canna liscia, semiautomatici per la maggior parte, calibro 12 o calibro 20 slugger, ma anche sovrapposti e doppiette. 

Queste armi hanno indubbiamente a loro vantaggio il facile brandeggio, sono armi leggere, nate per il tiro istintivo su selvatici in movimento, quindi è comprensibile che molti cacciatori si sentano agevolati per la caccia nel bosco.

Soprattutto i basculanti hanno l’ulteriore vantaggio della compattezza e  maggiori garanzie di sicurezza che però possiamo ritrovare anche nei fucili express a canna rigata. Avere il fucile aperto in alcune operazioni della caccia in battuta nei luoghi più ostici frequentati dai cinghiali è un vantaggio sicuramente non trascurabile. Parlando poi di reale efficacia, le palle asciutte utilizzate nei fucili a canna liscia, nei tiri a breve distanza come quelli che solitamente capitano in battuta intorno ai 25/30 metri hanno un ottimo potere di arresto.

Rottweil cal. 12
Le palle brenneke, tra le più usate dai cacciatori, assicurano nelle brevi e medie distanze dei tiri in battuta una penatrazione e un potere di arresto elevati
Baschieri e Pellagri Black Shock
Baschieri e Pellagri Black Shock calibro 12

La grande energia cinetica e le dimensioni maggiori rispetto a quelle dei calibri rigati, danno alle palle asciutte un potere devastante all’impatto col bersaglio a brevi distanze. Un proiettile in calibro 12 ad esempio ha infatti un’area frontale circa cinque volte superiore ad esempio rispetto ad un proittile calibro 308. 

La normale conseguenza poi sulla lunga distanza è la perdita di velocità e di precisione. Qui iniziano infatti, oltre i 50 metri al massimo, i limiti delle armi e delle munizioni a canna liscia. Parliamo di limiti di precisione ed efficacia sul selvatico, non di potenza residua e quindi di pericolo che restano di conseguenza il problema maggiore legato a queste armi.

Sauer 303
La canna rigata imprime ai proiettili l'effetto giroscopico che estende le distanze e mantiene la traiettoria dei tiri

La scarsa velocità delle palle asciutte, il materiale duttile di cui sono fatte per consentire il passaggio attraverso canne forate, la mancanza dell’effetto giroscopico, rendono i tiri a canna liscia molto più suscettibili a rimbalzi e cambi di traiettoria imprevedibili. 

Le armi a canna rigata imprimono alle palle durante il loro passaggio una rotazione intorno al proprio asse, l’effetto giroscopico, che oltre ad aumentare la distanza di utilizzo, stabilizza il corpo su una traiettoria rettilinea. La stabilità di questi proiettili molto più penetranti, anche dopo l’impatto con il bersaglio garantisce una maggiore sicurezza dovuta al mantenimento della traiettoria. Il pericolo delle palle dei calibri a canna liscia aumenta poi per la massa dei proiettili che, anche al limite della gittata possono restare dannosi o addirittura letali.

Caccia al cinghiale in battuta, meglio canna liscia o canna rigata? 
Nei tiri in battuta oltre i 30 metri di distanza, le carabine sono sicuramente preferibili per precisione e potenza

Con un’arma rigata quindi, oltre i 30 metri, si hanno più chance di colpire il selvatico in modo preciso e letale. I proiettili più leggeri daranno meno rinculo e innalzamento con conseguente maggior precisione anche nella ripetizione dei colpi. 

La direzione più costante delle palle permette anche in presenza di minimi impedimenti naturali, foglie o ramoscelli ad esempio, sia la riuscita del colpo che la mancanza del rimbalzo; saranno inoltre possibili tiri più angolati con palle che garantiscono la penetrazione all’interno del corpo coriaceo del cinghiale. 

Da non sottovalutare poi la maggiore versatilità di queste armi. Infatti, sebbene molti moderni semiautomatici abbiano forature predisposte al montaggio di sistemi ottici, una carabina con meno rinculo e vibrazioni rende sicuramente più efficace l’uso di dispositivi di mira e puntamento.

Munizioni Norma Tipstrike
Alcuni esempi di munizioni di calibri rigati più usati in battuta. Le Norma Tipstrike nei calibri .308 Winchester, .30-06 Springfield e .300 Winchester Magnum
Benelli Argo E Pro
Le armi rigate per la loro gittata richiedono dei parametri di sicurezza particolari e una notevole maturità del tiratore nella valutazione dell'orizzonte di tiro

La pericolosità delle armi rigate è tutta nella loro maggiore gittata. Un proiettile di un calibro medio può coprire anche alcuni chilometri di distanza prima di atterrare. 

Qualsiasi tiro che non sia verso un orizzonte limitato diventa incontrollabile, quindi assolutamente da evitare. In caso contrario, il cacciatore che occupa una posta perfettamente nota, responsabile di tutti i parametri di sicurezza, potrà tirare con molte più garanzie rispetto ad un compagno di caccia diversamente armato.

Per intenderci, un fucile rigato nelle mani di un tiratore consapevole, preparato, che spari tenendo conto di barriere naturali, è un’arma molto più sicura rispetto a quelle a canna liscia, in condizioni diverse, può aumentare i rischi in modo esponenziale, proporzionale alla sua potenza. 

È doveroso infatti precisare che anche piccole schegge di questi proittili possono essere pericolose nelle immediate vicinanze. 

Gli eventuali rischi provenienti dalle carabine possono coinvolgere in un incidente di caccia persone o cose estranee alla battuta a grandi distanze, ma la quasi totalità degli incidenti avviene tra i cacciatori, membri della stessa squadra per imprevedibili rimbalzi di palle sparate dai fucili.

In conclusione quindi, le armi rigate sono molto più legate al fattore umano rispetto ai fucili a canna liscia, con cui anche un ostacolo di scarsa entità può provocare cambiamenti di direzione e rimbalzi pericolosi. Ad evitare incidenti che comunque ancora purtroppo a volte capitano nella valutazone dei tiri, non ci stanchiamo di ricordare l’importanza dell’abbigliamento ad alta visibilità fondamentale in questa caccia, che non sia un semplice tocco di arancione, ma capi tecnici, facilmente individuabili anche nelle fasi più emozionanti e coinvolgenti della battuta nella vegetazione più intricata.