Tecnica: lo scatto a secco

Lo scatto a secco 
Questa pistola libera TOZ, utilizzata nel tiro a 50 metri, ha la resistenza della leva di scatto che ammonta a pochi grammi. È comunque presente una leva che consente lo scatto a secco senza armare il percussore

I tiratori accademici sanno quanto sia importante conoscere lo scatto della propria arma. 

Per ottenere risultati soddisfacenti durante le gare di tiro, occorre che il tiratore memorizzi il peso di sgancio, la corsa che il grilletto deve compiere affinché avvenga lo sgancio dei piani di scatto e quanto deve essere rilasciato il grilletto per dare modo ai piani di scatto di riagganciarsi.

La memorizzazione dell’azione di scatto non può essere appresa con facilità mentre si spara a fuoco perché il cervello, oltre ad avere l’assillo di fare 10, è disturbato dal rinculo, dal rilevamento e dal botto generato dall’arma. 

La soluzione adottata dalla totalità dei tiratori accademici ma anche da chi fa gare di tiro dinamico, consiste nell’esercitarsi con l’arma scarica, agendo sulla leva di scatto, in modo da avere sotto controllo la muscolatura della mano impegnata a effettuare lo scatto e visualizzare, correggendoli,  tutti gli errori commessi. 

Lo scatto a secco 
Un salvapecussore, inserito tra le cartucce vere, può essere impiegato in poligono per verificare se abbiamo appreso correttamentre come tirare il grilletto

Il nostro punto di riferimento è sempre il mirino. Questo congegno, insieme alla tacca di mira, consente di indirizzare i colpi nel punto desiderato. Durante il perfezionamento della mira occorre inquadrare il mirino perfettamente al centro della finestra della tacca di mira e fare in modo che la sommità dei congegni, durante tutta l’azione, si mantengano allineati. 

Le oscillazioni del complesso “tacca/mirino” sono accettabili e possono essere progressivamente ridotte grazie a un allenamento continuo. 

Il problema sorge quando il dito inizia a impegnare la leva di scatto. In questa fase la muscolatura della mano tende a irrigidirsi e ad aumentare la forza sull’impugnatura. Una azione errata sulla leva di scatto è evidenziata da movimenti improvvisi del mirino che tende spesso a scomparire dalla finestra della tacca di mira.

Prima che il colpo parta, mentre si impegna il grilletto, spesso il mirino tende ad andare in basso a sinistra, se il tiratore è destrimano, mentre il tiratore mancino tende a spostare il mirino in basso verso destra. 

Lo scatto a secco 
Il mirino al centro della finestra della tacca di mira. Durante tutta l'azione di scatto i congegni di mira dovrebbero mantenere questo allineamento

Naturalmente la traiettoria della palla segue questo errore. Nei casi più gravi il colpo va addirittura fuori dal bersaglio. 

Non sempre si verifica questo errore. 

Una impugnatura errata, un rilassamento del polso o un grilletto impegnato scorrettamente può far saltare il mirino (ovvero l’arma) da ogni parte. 

Questi errori non possono essere rilevati durante la partenza del colpo ma solo quando ci esercitiamo in bianco o a secco che dir si voglia.

L’esercizio a secco effettuato ripetutamente, crea una memoria muscolare che può essere restituita, durante il tiro a fuoco, migliorando la prestazione del tiratore. 

Il tiro a secco risolve molti problemi ma se non si applicano delle ferree norme di sicurezza è pericoloso. Abbiamo spesso ripetuto di non effettuare lo scatto a secco di prova per il rischio che alla prima distrazione l’arma - creduta scarica - spari. In alcuni casi, come a esempio quando si vogliano smontare alcune tipologie di armi, per procedere all’operazione, è necessario effettuare lo scatto a secco. 

Lo scatto a secco 
Prima di qualsiasi allenamento accertiamoci che l'arma sia scarica. Togliamo il caricatore e controlliamo la camera di cartuccia

Sconsigliabile per la prova dell’arma, lo scatto a secco, può essere effettuato per imparare ad azionare il grilletto e aumentare considerevolmente la possibilità di colpire il bersaglio con precisione. 

Lo scatto a secco dà la possibilità di addestrarsi in casa, luogo che non è propriamente il più adatto per giocare con un’arma da fuoco in modo sconsiderato, quindi devono essere prese tutte le precauzioni necessarie per fare in modo che non si verifichino incidenti.

L'operazione da compiere stando in casa, prima di iniziare questo tipo di allenamento, è assicurarsi che l’arma sia scarica poi, togliere di mezzo le cartucce e allontanare eventuali presenti umani o animali (cani o gatti) che possano distrarci durante il nostro allenamento. 

Sono in commercio i salvapercussori, riproduzioni di cartucce che in alcuni casi hanno un sistema ammortizzante per la protezione del percussore. 

Inseriti nella camera di cartuccia dovrebbero evitare rotture del percussore. 

Lo scatto a secco 
Salvapercussori e cartucce inerti. Utilizziamole in poligono ma evitiamo di usarle in casa

Dopo anni di utilizzo di armi di buona qualità, possiamo affermare che sparando assiduamente a secco, anche senza utilizzare i salvapercussori, non abbiamo mai verificato rotture di percussori. 

Inoltre, per problemi di sicurezza, riteniamo che al di fuori di un poligono di tiro, sia meglio non avere intorno qualsiasi cosa ricordi una cartuccia anche se finta, disattivata o colorata. 

Per alcune armi che utilizzano cartucce a percussione anulare i salvapercussori sono invece necessari per evitare che la punta del percussore batta sul bordo del vivo di culatta. 

Se in casa non abbiamo locali adatti a riprodurre le distanze tipiche utilizzate nelle gare, possiamo impiegare dei bersagli di dimensioni ridotte, imparando a ingaggiarli dopo aver effettuato l’estrazione dalla fondina. Iniziamo con un bersaglio singolo e partendo lentamente portiamo il mirino nella zona proficua. 

Lo scatto a secco 
Un bossolo poggiato sul carrello aiuta a controllare quanto oscilla l'arma durante l'azione di scatto. Rendiamoci la vita difficile utilizzando piccoli oggetti sempre meno stabili

Collimiamo il mirino con la tacca di mira e iniziamo ad agire sulla leva di scatto. Controlliamo sempre il mirino. 

Al momento dello sgancio dei piani di scatto il mirino deve rimanere perfettamente al centro della finestra della tacca di mira. 

Inizialmente possiamo utilizzare un espediente che consiste nel poggiare un oggetto in equilibrio sul carrello dell’arma, verificando che questo non cada mentre impegniamo la leva di scatto. 

Su bersagli multipli, con armi in sola singola azione, scattiamo in bianco sul primo dopodiché, mancando il ciclo di sparo, ingaggeremo i seguenti bersagli agendo sul grilletto, premendolo e rilasciandolo. Controlliamo sempre il mirino.  

Lo scatto a secco 
Una cartuccia inerte - fai da te - senza polvere e senza capsula. Da evitare durante addestramenti in casa

In poligono è possibile utilizzare cartucce inerti per verificare il nostro grado di preparazione. 

Un trucco da utilizzare con la pistola semiautomatica consiste nell’utilizzare due caricatori identici nei quali si inserisce una cartuccia inerte posta a caso nel caricatore. 

Si mettono i caricatori in tasca e se ne estrae uno a caso. Si carica con questo l’arma e si spara concentrandosi sui congegni di mira. 

Dopo alcuni colpi inaspettatamente si inserisce la cartuccia inerte, sentiamo un “click”, verifichiamo che il mirino rimanga fermo al centro della finestra della tacca di mira. Se lo vediamo scomparire in basso o saltare in alto, ricominciamo con gli scatti a secco. 

Lo scatto a secco 
Il revolver si presta al controllo dell'apprendimento dello scatto in poligono, alternando cartucce cariche a bossoli già utilizzati
Lo scatto a secco 
Un oggetto misterioso... il salva percussore delle pistole da tiro Pardini in calibro .22 LR

Il revolver consente questo tipo di trucco con più facilità, basta caricare due o tre cartucce inerti alternate a quelle cariche. 

L’azione mista del revolver consente di scattare sia in singola sia in doppia azione, simulando nella seconda modalità il tiro difensivo. 

Lo scatto è quella componente del tiro che provoca più errori. Nelle gare di tiro è il fattore più importante. Non tutti gli scontri a fuoco avvengono a distanza di braccio. Se non si tira bene il grilletto, è facile mancare l'avversario quando questo è a qualche metro di distanza, con tutte le conseguenze del caso.