Caccia al cinghiale: da soli, in girata o in braccata?

Pensare alla caccia al cinghiale porta quasi inevitabilmente ad immaginare la braccata alla toscana, anche perchè è qui tra Toscana e Lazio che il re della macchia ha visto il suo maggiore punto di irradiamento, sia come diffusione della specie verso il resto della penisola, che come cultura venatoria ad esso legata dalla notte dei tempi.

Difficile per la maggior parte dei veri cinghialai pensare ad un abbattimento di cinghiale lontano dalle poste allineate al fianco dei propri compagni di squadra in trepidante attesa dell'avvicinarsi della canizza; infatti è così che finiscono la maggior parte dei capi abbattuti durante la stagione di caccia.

Caccia al cinghiale
La squadra è il cuore pulsante della tradizionale caccia al cinghiale in braccata

Da quando però la diffusione esponenziale del cinghiale ha portato il selvatico ad appropriarsi di nuovi ambiti territoriali, per di più profondamente diversi rispetto a quelli originari, inevitabilmente anche i cacciatori, specialmente coloro che non avevano questa cultura venatoria, hanno dovuto rivisitare ed adattare alle proprie esigenze le tecniche di caccia.

Così al fianco del sistema tradizionale di caccia in braccata, convivono oggi forme di caccia alternative, magari meno spettacolari, ma più snelle nell'organizzazione e altrettanto efficaci in termini di risultati.

Caccia al cinghiale
Con l'ausilio di un cane da traccia anche la caccia al cinghiale da singolo può considerarsi alla cerca

All'estremo opposto della caccia in braccata, con i suoi rituali comunitari potremmo dire ed il coinvolgimento di squadra, c'è la caccia da singolo. Questi cacciatori svolgono solitamente una caccia di appostamento, più raramente alla cerca con l'ausilio di un cane.

La caccia di appostamento è la classica all'aspetto in cui è fondamentale conoscere le abitudini del selvatico e i luoghi che frequenta, in quali momenti della giornata e persino in base a quali condizioni atmosferiche segue determinati comportamenti e tragitti. Questa caccia, soprattutto nelle aziende faunistiche o nella caccia selettiva viene svolta da altana, nello stesso modo in cui si cacciano gli altri ungulati.

Caccia al cinghiale
L'altana è sicuramente il metodo migliore per la caccia all' aspetto agli ungulati, sicuro dal punto di vista balistico e valido dal punto di vista venatorio

L'altana viene costruita ai limiti del bosco e di solito raggiunge un'altezza di 3 o 4 metri. 

L'altana è preferibile ad altri tipi di appostamento al suolo, specie in territorio libero a mio avviso per diversi motivi, si di sicurezza che di opportunità venatoria. 

La presenza di un'altana è facilmente individuabile da altri cacciatori che, se corretti, si manterranno a debita distanza, sia per motivi di sicurezza che per non recare disturbo. 

Il tiro effettuato da un'altana inoltre è da ritenersi più sicuro di altri, effettuandosi dall'alto verso i basso con un impatto rapido del proiettile contro il terreno.

Per quanto riguarda l'aspetto venatorio, dall'altana si hanno sicuramente maggiori garanzie di non essere visti né sentiti dai selvatici. Nella caccia all'aspetto è fondamentale giungere sul luogo di caccia con largo anticipo rispetto al presunto orario di uscita del selvatico. Per arrivare al posto dell'appostamento senza il minimo rumore è consigliabile mantenere almeno due sentieri costantemente puliti, liberi da rami o altri ingombri che potrebbero se calpestati tradire la nostra presenza. Diverse vie di accesso ci garantiranno inoltre sempre la possibilità di muoverci con il vento a favore.

Sauer 202 e 303
Per la caccia all'aspetto un colpo preciso con l'ausilio di una valida ottica valgono il recupero del capo abbattuto. In primo piano la Sauer 202, classica in legno, dietro la semiautomatica Sauer 303, completata da un tetragono calcio in materiale sintetico
Leupold & Stevens
Ottica Leupold & Stevens della serie VX

Il tiro della caccia all'aspetto sarà del tutto simile a quello della caccia selettiva, quindi fondamentale è la valutazione della distanza che si separa dal bersaglio, magari attraverso l'uso di un telemetro e tenere in considerazione l'uso di ottiche di puntamento idonee a tiri effettuati in condizioni di semioscurità in cui i selvatici sono soliti muoversi.

La caccia da singolo con l'ausilio del cane invece, può considerarsi una caccia alla cerca. Intendiamoci cercare davvero un cinghiale da soli, non significa imbattersi in un cinghiale, magari anche nel corso di altri tipi di caccia. 

Cacciare un cinghiale significa sempre svolgere un lavoro di tracciatura e in questo caso avvalendosi di un cane da seguita o un limiere tenuto a guinzaglio. (un jagterrier o un bassotto sono ideali, ma ci si può servire anche di altre razze). 

Occorre un cane estremamente collegato al conduttore, che dia la possibilità al cacciatore di tirare a fermo o almeno di posizionarsi sulla probabile via di fuga dell'animale dopo la levata.

All'inizio della caccia si deve procedere sempre cercando la passata notturna dei selvatici, in cui il silenzio e la conoscenza profonda del territorio saranno i principali alleati.

Caccia al cinghiale
Nella caccia in braccata le difficoltà di tiro aumentano sugli animali in fuga inseguiti dai cani

Parlando ora delle cacce collettive al cinghiale, cerchiamo di fare il punto tra la classica braccata e la girata.

Nella braccata il divertimento è assicurato, soprattutto da tutte quelle circostanze rituali che si presentano e altre variabili impreviste, la maggior parte delle quali allegre, legate alla partecipazione di molti cacciatori. 

È la caccia tradizionale, che ha sicuramente il suo bagaglio tecnico e le sue procedure da rispettare, ma che esprime ed esalta al massimo l'aspetto umano e conviviale della caccia di squadra.

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I diversi compiti che scandiscono l'organizzazione di una battuta al cinghiale, come la tracciatura, l'assegnazione delle poste spesso sorteggiata, lo scovo dei selvatici, sono affidati ad un grande numero di persone, le quali contribuiscono in maniera paritaria, facendo ognuno del proprio meglio per la riuscita della cacciata. 

Tuttavia, con la numerosa partecipazione, aumentano anche le possibilità d'errore e accade spesso che per qualche distrazione o malinteso qualcosa non vada come previsto. 

Inoltre già dopo poche settimane dall'apertura della caccia capita spesso che i cinghiali già insospettiti dai primi insoliti rumori e movimenti del mattino inizino a defilarsi ed abbandonare le rimesse ancor prima che la battuta abbia inizio.

La caccia alla girata, svolta invece da piccole squadre di un numero al massimo di 9 cacciatori, consente di dispiegarsi su territori più limitati molto più velocemente e in quasi assoluto silenzio, specialmente se privi di cani. Ci sono 2 o 3 cacciatori con il compito di battitori, generalmente molto affiatati tra loro che conoscono perfettamente il territorio e i selvatici che lo abitano. Quando a questi si affianca l'ausilio di un limiere in territori più ampi i risultati sono certamente migliori.

Caccia al cinghiale
La lettura esatta delle tracce è una fase imprescindibile per qualsiasi tipologia di caccia al cinghiale

Anche nella caccia alla girata come per le altre è imprescindibile il lavoro di tracciatura che però viene svolta solitamente nel giorno precedente alla battuta da un cacciatore che provvede anche a cancellare le tracce sul territorio. 

Al mattino seguente prima della girata, torna sul luogo e se gli animali sono ripassati negli stessi punti si dispongono in modo preciso le poste e si mette il limiere sulla traccia calda per giungere sino allo scovo. 

La girata presuppone quasi sempre più battute svolte nel corso della giornata, battute corte svolte in territori altrettanto limitati che tutta la squadra conosce bene e che qualora si presentino piuttosto impervi vengono tracciati con l'ausilio di un cane con naso al vento, mentre nei territori pianeggianti si preferiscono cani che lavorino naso a terra.

Terminate le fasi di tracciatura, il conduttore riferisce la situazione alla squadra per decidere la disposizione delle poste, quasi sempre assegnate da un più esperto caposquadra. I criteri di posizionamento e quelli di sicurezza sono gli stessi della caccia in braccata, in prossimità dei trottoi principali. Nella fase successiva al piazzamento delle poste si procede per la fase più entusiasmante dello scovo dei selvatici in cui i battitori, all'occorrenza aiutati dai cani procedono in modo mirato e cauto verso le probabili lestre, cercando di far levare i cinghiali e far prendere loro la direzione delle poste.

Caccia al cinghiale
La caccia in girata si avvale dell'ausilio di pochi cani che devono rientrare velocemente e dimostrare grande collegamento col conduttore

In caso di vegetazioe particolarmente fitta, i cani dovranno essere indubbiamente liberati sulla traccia più calda, ma resta fondamentale il loro collegamento con il conduttore. 

Appena scovati i selvatici alla lestra infatti il cane dovrà limitarsi ad abbaiare a fermo ed a debita distanza di sicurezza dai cinghiali fino all'arrivo del cacciatore.

A questo punto inizia la delicata fase di forzatura in cui i cinghiali non dovranno disperdersi, ma muoversi lentamente verso le poste. 

In questo modo imboccheranno i loro abituali trottoi ed arriveranno al passo alle poste, concedendo agli altri cacciatori un tiro generalmente molto più agevole rispetto a quello, sicuramente più entusiasmante e difficile delle cacciate in braccata in cui i selvatici incalzati dalle canizze arrivano in modo disordinato e a grande velocità.

Caccia al cinghiale
La caccia in girata prevede lo svolgimento di più battute nella stessa giornata che danno la possibilità anche ad un numero ristretto di cacciatori di ottenere grandi soddisfazioni

Il corretto addestramento di limiere e conduttore, l'affiatamento della squadra e la conoscenza del territorio fanno della caccia in girata una tecnica molto efficace che in media dà maggiori risultati rispetto alle battute in braccata molto più soggette a cadere in errori o manovre lente e macchinose dovute all'elevato numero di cani e cacciatori. 

Anche il tiro fa la sua parte ovviamente, in caso di braccata risulta molto più veloce e difficile da doppiare e la reazione al colpo quasi impossibile da vedere.

Non da ultime, anche le considerazioni da fare sul contesto territoriale. Una cacciata in girata è oggettivamente molto meno invasiva rispetto ad una braccata; quindi non solo risulta minore il disturbo causato ai cinghiali che in poco tempo torneranno a frequentare la zona, ma anche nei confronti delle altre specie selvatiche e delle altre forme di caccia risulta sicuramente di minore impatto.